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Javier Castillo, dal talento letterario a la ragazza di neve su Netflix: la Crepa Del Silenzio chiude la trilogia

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Javier castillo è un nome che, negli ultimi anni, ha preso piede nel mondo del thriller Letterario. La sua trilogia con protagonista Miren Triggs ha conquistato lettori e spettatori di Netflix, con la serie la ragazza di neve ispirata ai suoi romanzi. Il 2025 ha visto l’uscita del terzo volume, la Crepa Del Silenzio, che chiude definitivamente un arco narrativo iniziato nel 2020. Il mistero, ambientato tra gli anni Ottanta e l’epoca moderna, unisce nostalgia, giornalismo e una suspense che tiene incollati alla pagina. Qui si approfondisce la genesi della storia, i temi trattati, la scelta delle ambientazioni, la presenza della protagonista ricorrente e le prospettive per il futuro letterario e audiovisivo di castillo.

Quando un pensiero semplice diventa una storia potente

la Crepa Del Silenzio nasce da una scena semplice e familiare: un padre o una madre che arriva tardi a prendere il proprio figlio a scuola e si chiede se il bambino sia dentro o no. Javier castillo racconta come questo momento quotidiano abbia innescato l’idea della storia, che ruota attorno alla sparizione di Daniel Miller a Staten Island Nel 1981 e agli effetti che quel fatto lascia sui familiari e sulle persone coinvolte, anche dopo trent’anni. quest’idea di partenza ha ispirato un arco narrativo che collega tre romanzi indipendenti ma strettamente intrecciati tra loro.

In questo terzo capitolo, la reporter investigativa Miren Triggs torna insieme a Jim Schmoer, per cercare di risolvere un caso che sta tormentando da tempo Ben Miller e sua moglie. Castillo ha costruito i personaggi partendo proprio da questa domanda drammatica e universale, dando loro spessore e una storia alle spalle che li rende vivi e credibili. Il significato di un arrivo in ritardo si allarga a un’agonia prolungata, fatta di domande senza risposta e di dolore silenzioso.

Il ruolo del silenzio e della nostalgia nei romanzi di castillo

Si sente spesso parlare di rumorosità della vita moderna, e qui Javier castillo lo sfrutta come elemento chiave per rendere ancora più potente il suo racconto. Il silenzio, che accompagna la sofferenza e la perdita, è al centro di questa trilogia. Ogni romanzo si appoggia a strumenti e simboli del passato: dalla VHS Ne la ragazza di neve, alla Polaroid in il gioco dell’anima, fino alle audiocassette Nel libro finale. Questi oggetti raccontano un mondo prima dell’era digitale, fatto di attese senza SMS e senza notifiche costanti sui social.

I dettagli, come i nastri che il piccolo Daniel registra a casa, hanno una loro forza evocativa che contrasta con la frenesia dei giorni nostri. Castillo vuole mostrare come il dolore spesso porta con sé un silenzio doloroso che però è carico di memorie e di un bisogno di risposte. Per questo non esiste solo lo scorrere del tempo, ma anche il tentativo di trattenere quel passato, di cercare la verità e di affrontare il vuoto lasciato da ciò che è sparito.

Costruire personaggi ricorrenti tra limiti e vantaggi

Miren Triggs è la protagonista dei tre romanzi, una giornalista che torna a occuparsi di casi dolorosi e complessi. Il suo profilo è curato da Castillo con una forte attenzione a rendere il personaggio realistico e sfaccettato. Come spesso accade nelle detective stories, avere personaggi ricorrenti porta a un doppio gioco: da un lato la scrittura deve rispettare la loro caratterizzazione, evitando contraddizioni; dall’altro permette di esplorare i personaggi più a fondo, inserendo situazioni che mettono in crisi le loro certezze e svelano nuove paure.

Castillo ammette che è una sfida, perché il personale del personaggio condiziona i temi di ogni libro. Miren è paragonata da molti a Lisbeth Salander per il suo carattere duro e cupo, ma anche a figure di giornalisti famosi nel cinema americano, come ne il caso Spotlight. Questi confronti confermano il lavoro di Castillo Nel dare vita a una protagonista che sa essere tanto determinata quanto fragile.

New York, malaga e la scelta delle ambientazioni

Anche se Javier castillo è spagnolo, ha scelto New York come sfondo principale della trilogia. Dietro questa decisione c’è il desiderio di mantenere una certa distanza culturale e critica dal giornalismo europeo, soprattutto per mettere in luce alcuni limiti e rischi del modo in cui oggi viene raccontata la realtà. New York funge da scenario ideale, grazie ai suoi simboli immediati: un taxi giallo, il Ponte Di Staten Island o il fiume Hudson fanno parte dell’immaginario collettivo e aiutano a spostare l’attenzione sui personaggi e sulla storia, più che sulla città stessa.

Per la serie Netflix, invece, si è optato per ambientare tutto in Spagna, più precisamente a Malaga, Città Natale di Castillo. Questa scelta si è detta naturale, considerata la produzione spagnola di Netflix e il grande successo del libro in patria durante il lockdown del 2020. Malaga ha elementi molto caratteristici, come le luminarie natalizie, che si adattano all’atmosfera di certe scene importanti della serie e offrono uno sguardo diverso rispetto a Madrid, spesso usata nei prodotti locali.

Cosa aspettarsi dal futuro di javier castillo tra tv e nuovi thriller

Castillo non si è fermato con la fine della trilogia di Miren. Attualmente è impegnato con l’adattamento televisivo di un altro suo romanzo, il cuculo di Cristallo, che sposta la scena da New York a Madrid e a Hervás, un angolo di Spagna ricco di foreste e natura. La serie è in fase di post-produzione e la speranza è di vederla entro il 2025.

In parallelo, lo scrittore sta completando un nuovo Thriller ambientato per la prima volta in Europa e lontano dagli Stati Uniti, confermando il suo interesse per storie differenti pur restando nel genere Noir. Castillo mantiene così alta la curiosità su quello che porterà al pubblico nei prossimi mesi, preparando nuove sfide narrative e nuovi misteri.

Written by
Rosanna Ricci

Rosanna Ricci racconta il presente come se stesse scrivendo una pagina di diario collettivo. La sua voce è intima, ma mai distante: attraversa con delicatezza temi complessi come cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute, cercando sempre il lato umano delle notizie. Ogni suo post è uno sguardo personale sul mondo, tra empatia e consapevolezza.

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