Jacopo Èt, nome d’arte di Jacopo Ettorre, è un autore musicale di 35 anni che sta facendo parlare di sé nel panorama musicale italiano. Con il suo EP intitolato «Sammy, Cabiria, etc. etc.», in uscita in tre capitoli, ha già firmato quattro brani per il Festival di Sanremo 2025. La sua carriera è un esempio di come la passione per la musica possa trasformarsi in un percorso di successo, grazie a una solida formazione e a collaborazioni significative.
Un artista con radici musicali
La passione di Jacopo Èt per la musica affonda le radici nella sua famiglia. Da parte paterna, ha avuto l’influenza di numerosi musicisti, mentre da parte materna ha ricevuto l’eredità poetica di uno zio, Attilio Lolini. Questa combinazione di talenti ha alimentato il suo amore per la musica fin dalla giovane età . Jacopo ha studiato violino e chitarra, ma è stato nel contesto urbano di Bologna, nella piazzetta sotto casa, che ha iniziato a scrivere i suoi primi testi hip hop, ispirato dalla cultura rap che lo circondava.
Nonostante un iniziale interesse da parte di una casa discografica, il suo primo tentativo di entrare nel mondo della musica non ha avuto successo. In quel periodo, stava anche completando gli studi in giurisprudenza e si preparava per un’esperienza Erasmus. Questo lo ha portato a mettere da parte la musica per un po’, non sentendosi pronto a interpretare le canzoni che aveva scritto. Tuttavia, la sua passione non si è spenta e, dopo un incontro decisivo con i giovani artisti Benji e Fede, ha deciso di tornare a scrivere e cantare brani più personali, come «Via Ricordi», in cui può esprimere anche aspetti della sua vita quotidiana.
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Il progetto «Sammy, Cabiria, etc. etc.»
Il suo EP «Sammy, Cabiria, etc. etc.» è un’opera che riflette il suo amore per il cinema e la narrativa. Il titolo stesso è un omaggio a due opere cinematografiche iconiche: «Le notti di Cabiria» di Federico Fellini e «Memento» di Christopher Nolan. La scelta di questi riferimenti non è casuale; entrambi i film trattano temi profondi e complessi, come la memoria e l’identità . In particolare, il personaggio di Sammy Jankis, interpretato da Stephen Tobolowsky, affronta problemi di memoria a lungo termine, un tema che risuona con l’idea che «tutto si può dimenticare».
Jacopo Èt ha dichiarato di voler portare la sua musica a Sanremo, ma non come un semplice partecipante. Aspira a diventare protagonista con una canzone che possa esprimere appieno il suo talento e la sua visione artistica. La sua determinazione è evidente, e nonostante le polemiche riguardanti la presenza di autori nel Festival, lui continua a lavorare instancabilmente, scrivendo canzoni per altri artisti e contribuendo al panorama musicale italiano.
Riflessioni sul ruolo degli autori nella musica
Jacopo Èt ha condiviso le sue opinioni riguardo al dibattito sulla presenza degli autori nel mondo della musica, in particolare in occasione di eventi come il Festival di Sanremo. Ha espresso il suo disappunto per le etichette di «casta» o «cartello» che sono state attribuite agli autori, sottolineando come il lavoro di scrittura musicale sia un impegno costante e non limitato a un evento annuale. La settimana di Sanremo, secondo lui, è solo un momento in cui le canzoni vengono presentate al pubblico, ma il lavoro degli autori si svolge tutto l’anno.
Ettorre ha anche messo in evidenza come i direttori artistici del Festival spesso non siano a conoscenza degli autori delle canzoni, concentrandosi principalmente sugli interpreti. Questo porta a una mancanza di riconoscimento per il lavoro degli autori, che invece svolgono un ruolo cruciale nella creazione delle canzoni. Per Jacopo, il successo di una canzone è determinato dal pubblico, il quale ha il potere di decidere quali brani risuonano con loro, rendendo il processo di selezione democratico e autentico.
Jacopo Èt continua a lavorare con passione e dedizione, pronto a lasciare il segno nel panorama musicale italiano e a portare la sua musica a un pubblico sempre più vasto.
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