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Isteroscopia: l’esame che guarda dentro l’utero senza bisogno di ricovero

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Isteroscopia, esame rapido per vedere l’interno dell’utero senza ricovero. - Unita.tv
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L’isteroscopia è un esame ginecologico sempre più comune, che permette di vedere direttamente dentro l’utero per capire e risolvere diversi problemi femminili. Grazie a strumenti sempre più piccoli, oggi si fa spesso in ambulatorio, senza dover restare in ospedale. Così si ottengono diagnosi rapide e si interviene subito, in pochi minuti. A spiegarci come funziona e a cosa serve è il dottor Roberto Passaro, esperto in isteroscopia all’Ospedale Villa dei Fiori di Acerra.

Isteroscopia: come ha cambiato la diagnosi e la cura dei disturbi uterini

Con l’isteroscopio, uno strumento sottile con telecamera, il medico può esplorare vagina, canale cervicale e cavità uterina senza dover ricorrere a interventi invasivi. Una volta, dopo la visita diagnostica, serviva un’operazione in sala operatoria. Oggi, invece, grazie alle nuove tecnologie, si può diagnosticare e spesso risolvere il problema subito, direttamente in ambulatorio.

La miniaturizzazione degli strumenti ha reso l’esame più accessibile e meno fastidioso. Si usa per capire perché ci sono cicli mestruali irregolari, problemi di sterilità, polipi o fibromi, malformazioni uterine e molto altro, senza bisogno di anestesia generale o ricovero. Sempre più donne scelgono questa procedura per un controllo approfondito o per risolvere rapidamente piccoli disturbi.

Quando si fa l’isteroscopia: dai sintomi alla cura immediata

L’isteroscopia serve a scoprire cosa causa disturbi o fastidi. Si fa in caso di sanguinamenti anomali, perdite dopo la menopausa, difficoltà a concepire o aborti ripetuti. Il medico cerca fibromi, polipi o alterazioni nella forma dell’utero. Spesso, durante lo stesso esame, si possono togliere polipi, piccoli fibromi o aderenze che ostacolano la fertilità.

In situazioni più complesse si correggono malformazioni o si rimuovono residui di precedenti interventi, come raschiamenti o dispositivi intrauterini spostati. L’isteroscopia è utile anche per trattare l’adenomiosi, una patologia dolorosa dell’endometrio. In alcune giovani donne con tumori iniziali dell’endometrio, può aiutare a evitare interventi più invasivi. Infine, si può usare per iniettare plasma ricco di piastrine nell’utero, migliorando così le possibilità di impianto in caso di infertilità.

Come si svolge l’esame: tempi, modi e cosa si prova

L’isteroscopia si fa in ambulatorio o in sala operatoria, a seconda della complessità dell’intervento. Nella maggior parte dei casi si tratta di una diagnosi con trattamento immediato, il cosiddetto “see and treat”: appena si vede il problema, si interviene subito. L’esame dura 5-10 minuti. L’isteroscopio viene inserito con delicatezza, senza usare lo speculum, una tecnica che molte pazienti trovano più comoda.

Per vedere bene l’interno dell’utero si usa una soluzione fisiologica che lo gonfia leggermente. Di solito non serve l’anestesia per interventi semplici. Quando invece le manovre sono più complesse, si può usare anestesia locale, o in casi rari anche spinale o generale. Le sensazioni cambiano da donna a donna: molte sentono solo qualche crampo leggero, simile a quelli mestruali, altre possono provare un dolore più intenso. L’esperienza del medico è fondamentale per limitare il fastidio e rendere tutto più sopportabile.

Preparazione, recupero e rischi: cosa sapere prima e dopo l’esame

Per fare l’isteroscopia è meglio prenotare subito dopo la fine del ciclo, quando l’endometrio è più sottile e si vede meglio. Non serve digiunare, a meno che non sia prevista anestesia. Prima dell’esame è consigliata una lavanda vaginale la sera prima e la mattina stessa, per ridurre i batteri.

Dopo l’esame, quasi sempre, si può tornare a casa subito e riprendere le attività normali. È normale avere qualche perdina di sangue o lievi crampi per un paio di giorni, niente di cui preoccuparsi. Se l’intervento è stato più impegnativo, il medico darà indicazioni precise su riposo e cure. Le controindicazioni sono poche: infezioni attive della vagina o del collo dell’utero, ciclo in corso, gravidanza avanzata o infiammazioni pelviche gravi. I rischi sono bassissimi, ma possono esserci infezioni, perforazioni uterine o reazioni vagali come svenimenti.

Oggi l’isteroscopia è uno degli strumenti più precisi e meno invasivi per affrontare i disturbi uterini senza dover passare per la chirurgia tradizionale in ospedale. La strada verso una diagnosi chiara e, spesso, una soluzione immediata è diventata più breve, sicura e alla portata di tutte. Chi ha sintomi o dubbi sulla salute dell’utero può rivolgersi al proprio ginecologo e valutare questa procedura con tranquillità, facendo un passo avanti verso il proprio benessere.

Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi

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Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

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