
A Roma si è svolto un incontro tra il ministro della Cultura, produttori, maestranze e artisti per discutere le criticità del cinema italiano, in particolare su tax credit e stabilità lavorativa, con l’obiettivo di migliorare le condizioni del settore. - Unita.tv
Il settore del cinema italiano ha vissuto una giornata importante a Roma, con un confronto diretto tra alcuni protagonisti del mondo cinematografico e il ministro della Cultura, Giuli. L’incontro, tenutosi al Cinema Quattro Fontane, ha portato a nuovi sviluppi su temi molto sentiti, come il tax credit e le condizioni lavorative delle maestranze. Le dichiarazioni raccolte immediatamente dopo mettono in luce le principali questioni affrontate e le richieste ancora aperte.
Il dialogo tra produttori e ministero della cultura: i temi al centro
Andrea Occhipinti, noto produttore, ha commentato l’incontro con il ministro Giuli definendolo ’molto costruttivo’. Il produttore ha sottolineato come il dialogo abbia aperto la strada a un possibile miglioramento del sistema di tassazione a favore delle produzioni. Il decreto correttivo sul tax credit, approvato nelle ultime ore, rappresenta infatti una novità attesa da tempo. Occhipinti ha spiegato che uno dei nodi più problematici riguarda i ritardi con cui vengono espletate le pratiche amministrative. Questo ha causato incertezza e difficoltà, specialmente per le piccole e medie imprese del comparto, che si sono trovate a sostenere costi bancari elevati anticipando crediti verso la pubblica amministrazione.
Le maestranze e i problemi di stabilità lavorativa
Il produttore ha inoltre evidenziato il disagio delle maestranze lasciate senza un lavoro stabile a causa di questi rallentamenti. Nel suo intervento ha infine fatto appello a un cambio di narrativa politica intorno al cinema italiano, ricordando che questo settore non appartiene a una sola area ideologica. In particolare, ha auspicato che Giuli possa parlare con il presidente Meloni per modificare la percezione pubblica, che spesso tende a associare il cinema a una parte politica.
I punti emersi dal movimento ‘siamo ai titoli di coda’
Dario Indelicato, fondatore del movimento ‘Siamo ai titoli di coda’, ha portato all’attenzione del ministro una situazione drammatica per le maestranze, molto diversa dalla percezione di privilegio che a volte circola. Indelicato ha descritto la grave crisi di lavoro che coinvolge tecnici, operatori e collaboratori. Ha ammesso di non aspettarsi un risultato positivo ma ha definito l’incontro ‘costruttivo’: il ministero ha infatti riconosciuto un rallentamento negli iter del tax credit, dovuto a problemi nella rilevazione dei dati.
Proposte per migliorare la situazione lavorativa
Tra le proposte in discussione c’è la creazione di un osservatorio, in collaborazione con l’Inps, per monitorare meglio le condizioni di lavoro del comparto. A ciò si aggiunge la richiesta di ridurre la soglia minima dei giorni contributivi necessari, passando dai 120 attuali a una base più bassa, 90 giorni. Inoltre si sta valutando l’ipotesi di un bonus una tantum per i lavoratori che attraversano momenti di difficoltà occupazionale.
Indelicato ha chiesto di riportare al centro l’attenzione sulle maestranze, affermando che gli attori e le attrici non dovrebbero mai diventare bersaglio di dibattiti politici. Ha infine espresso l’auspicio che questa fase di confronto allenti le tensioni che avevano caratterizzato i mesi scorsi.
Un punto di vista da parte di giuseppe fiorello sulla crisi cinematografica
L’attore Giuseppe Fiorello è intervenuto sulle condizioni del settore dopo le polemiche nate in seguito ai premi David di Donatello. Fiorello ha sottolineato che non si può sostenere che il cinema stia attraversando una fase positiva perché ci sono molti lavoratori senza opportunità di esprimersi o addirittura senza lavoro. Ha spiegato che il confronto con il ministro ha toccato anche queste difficoltà, ricostruendo un quadro realistico delle condizioni in cui si trovano molti professionisti dello spettacolo.
La dialettica e il clima nel settore
Fiorello ha aggiunto che nel dialogo hanno discusso a lungo della ‘dialettica’ che circonda i colleghi, facendo riferimento a un clima spesso teso e divisivo. Le sue parole mostrano una volontà di affrontare insieme i nodi irrisolti per garantire un futuro più stabile al comparto.
L’incontro al Cinema Quattro Fontane chiude una giornata di confronto a cui hanno partecipato Ministero della Cultura, rappresentanti delle maestranze, produttori e artisti. Dalle dichiarazioni emerge un tentativo di far ripartire un settore che attraversa difficoltà strutturali, soprattutto per chi lavora ‘dietro le quinte’. Il percorso per risolvere i problemi del tax credit e migliorare le condizioni del lavoro nel cinema italiano si apre così con qualche segnale positivo ma anche molte sfide da affrontare.