Bridgerton non è solo una serie televisiva: è un mix ben riuscito di costume, drama e dettagli che entrano nel cuore di chi guarda. La produzione Netflix, nata dalla mente di Chris Van Dusen e ispirata ai romanzi di Julia Quinn, ha conquistato il pubblico con il suo stile inconfondibile e la capacità di raccontare una storia ambientata in un’epoca lontana, ma con un tocco moderno e coinvolgente. In questa storia, Make-Up e acconciature fanno più di una semplice comparsa: sono una parte fondamentale della trama, aiutano a definire i personaggi e a rendere vivi i momenti più importanti.
La scalata di Bridgerton : come una serie ha conquistato netflix e i suoi spettatori
Quando Bridgerton è arrivata su Netflix, pochi dubitavano che avrebbe fatto scalpore. La serie ha alle spalle una ricetta potente: c’è il successo letterario dei romanzi di Julia Quinn, che ha una base di fan solida, poi c’è Shondaland, la casa di produzione di Shonda Rhimes famosa per colpire sempre nel segno con contenuti coinvolgenti. Netflix stesso ha dato la spinta giusta grazie all’attività di marketing, che vive di sorprese e di numeri a volte imprevedibili.
Bridgerton ha scalato le classifiche con tre stagioni che hanno mantenuto alto l’interesse pubblico, riuscendo a trasformare quello che poteva essere uno show di nicchia in un fenomeno popolare. Il trucco e le acconciature sono stati usati in modo creativo e intelligente, facendo da ponte tra la storia e l’estetica, trasformando ogni look in uno strumento narrativo che esprime emozioni, stati d’animo, personalità. Gli abiti e le pettinature non sono semplici vestiti o ornamenti, ma raccontano la storia dei personaggi, le loro ambizioni e il loro modo di vivere l’epoca Regency.
La storia di Bridgerton Va oltre la pura fiction. La serie è ambientata nella Regency era inglese, ma non si preoccupa di essere un manuale storico preciso. I libri su cui si basa già prendevano qualche licenza narrativa, e la serie ha spinto ancora di più sull’immaginazione, creando un universo che miscela realtà e fantasia visiva.
La scelta di un cast aperto, con attori di diversa origine etnica e personaggi che sfidano le norme storiche del tempo, ha scatenato discussioni online e critiche da parte di alcuni storici e puristi. La rappresentazione della Regina Carlotta come donna di colore, per esempio, ha acceso dibattiti su accuratezza e libertà creativa. Anche i costumi e la musica hanno seguito questa linea, con canzoni pop riarrangiate in chiave classica e outfit fuori dai canoni dell’epoca.
Nonostante tutto questo rumore, la maggior parte del pubblico ha apprezzato l’innovazione, preferendo godersi la serie come racconti avvincenti piuttosto che un corso di storia. Bridgerton ha così confermato come la narrazione possa avere più potere se non si blocca a cliché e preconcetti, ma prova a portare freschezza e colore in qualcosa di tradizionale.
Make – Up e acconciature : un lavoro di dettagli che parla al pubblico
Il reparto di trucco e acconciature di Bridgerton ha ricevuto premi e riconoscimenti, proprio per il modo in cui è riuscito a trasformare ogni personaggio in una forza visiva. Erika Ökvist, la hair & make-up designer della serie, ha spiegato come abbiano deciso di non rispettare fedelmente l’estetica dell’epoca Regency, ma di puntare invece a un look originale e funzionale per i protagonisti.
Ogni dettaglio è costruito per trasmettere qualcosa: dai colori sgargianti agli stili che diventano quasi armature da cerimonia, un modo per entrare nel tessuto sociale del racconto. I costumi non si ripetono e ogni stagione porta nuovi outfit, per evitare ripetizioni e tenere sempre alta l’attenzione.
Per esempio, Penelope Featherington, noto a tutti come Lady Whistledown, ha sfoggiato 47 look diversi e sette parrucche, ognuna delle quali richiedeva giorni per essere preparata. Il lavoro dietro le quinte è complicato, perché le riprese non seguono sempre l’ordine cronologico e quindi la continuità del look deve essere gestita con cura.
Uno dei punti forti di Bridgerton sono i look di Golda Rosheuvel, che interpreta la Regina Carlotta. Le sue parrucche sono vere e proprie opere d’arte, composte da capelli naturali che si fondono con quelli dell’attrice. Questi copricapi così ingombranti e strutturati modificano i movimenti di Golda sul set: non può girare solo la testa, ma deve muovere tutto il corpo, creando un gesto regale e potente che si riflette nella recitazione stessa.
Erika Ökvist ha raccontato come questo abbia cambiato il modo di rendere il personaggio, che diventa una figura quasi divina, riconoscibile anche nell’impatto visivo e fisico. Sono dettagli che si notano e restano impressi, incrementando la profondità della storia e il legame con lo spettatore.
Chi lavora a trucco e acconciature sa che è un mestiere fatto di momenti fugaci. Erika Ökvist paragona il suo lavoro alla costruzione di castelli di sabbia: qualcosa di bello, complesso ma destinato a scomparire rapidamente. Ogni look è creato per raccontare un certo episodio della vita del personaggio e poi sparire, senza possibilità di riutilizzo o imitazione da altri.
Questa realtà rende il lavoro quasi artistico, perché la gratificazione viene dal processo creativo e dal risultato finale visto dallo spettatore. Il successo di Bridgerton Mostra che hanno trovato un equilibrio fra estetica e narrazione, aiutando a trasformare la serie in un evento atteso e seguito. Un cast di make-up artist e hair stylist, lavorando dietro le quinte, ha dato forma a un mondo che cattura ancora oggi l’attenzione dei fan.