La cinquantesima edizione del Toronto International Film Festival si prepara a ospitare una selezione di film molto attesi nel calendario cinematografico internazionale. Tra ritorni di saghe di successo e nuove proposte, il festival conferma il suo ruolo di vetrina privilegiata per anteprime mondiali e opere di rilievo. Il terzo episodio della serie investigativa di Rian Johnson, che ruota attorno al detective Benoît Blanc, sarà presentato per la prima volta proprio in Canada, saltando il festival di Venezia. Questa scelta segna un legame esclusivo tra la saga e il TIFF, accentuando l’importanza del festival per alcune uscite chiave del 2025.
Knives Out 3 sceglie Toronto e non Venezia per l’anteprima mondiale
Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery, il terzo capitolo della fortunata serie ideata da Rian Johnson, avrà la sua anteprima globale al Toronto International Film Festival. Il detective Benoît Blanc, interpretato da Daniel Craig, ritorna in questa nuova avventura dopo il successo dei due film precedenti, anch’essi presentati a Toronto. La scelta di non passare da Venezia per il debutto ufficiale conferma come il festival canadese rappresenti ormai il punto di riferimento per questa saga, consolidandone la presenza in un contesto internazionale di prestigio. Il film promette di portare nuovamente il giallo e l’umorismo intelligente al centro dell’attenzione, suscitando grande curiosità tra gli appassionati e gli addetti ai lavori.
L’assenza di Wake Up Dead Man dalla kermesse lagunare, tradizionalmente considerata un trampolino importante per i film di alta qualità, suggerisce una strategia mirata a concentrare l’attenzione sulla platea nordamericana e sulle piattaforme di distribuzione coinvolte. Questo movimento evidenzia anche il ruolo crescente del TIFF come momento chiave per lanciare titoli di impatto, capaci di attrarre la stampa internazionale e di mobilitare investitori e distributori prima delle uscite in sala o in streaming.
Titoli attesi e nuovi arrivi: Roofman e The Lost Bus puntano al Toronto Film Festival
Oltre alla saga di Johnson, il TIFF 2025 accoglierà altri film di rilievo legati a storie tratte da fatti veri o generi molto seguiti. Roofman, diretto da Derek Cianfrance, racconta la vicenda di Jeffrey Manchester, ex riservista dell’esercito statunitense, diventato un rapinatore seriale di fast food. Channing Tatum presta il volto al protagonista, affiancato da Kirsten Dunst, in un crime drama che intreccia dramma personale e tensione criminale. L’opera punta a riscuotere attenzione per la sua trama originale e per la qualità della regia, inserendosi nel filone di film che parlano di realtà difficili con uno sguardo crudo e diretto.
Tra le anteprime mondiali destinate a tenere alta la tensione in sala c’è anche The Lost Bus, thriller diretto da Paul Greengrass in collaborazione con Apple TV+. Il regista, noto per il suo stile asciutto e teso, porta sul grande schermo una pellicola ricca di adrenalina e suspense. La mancata presenza del film nei festival europei principali infine solleva dubbi sull’impatto che potrà avere nel vecchio continente, dove la concorrenza è sempre più agguerrita e i criteri di selezione stringenti.
Questo quadro di titoli mostra come il TIFF 2025 sia una finestra importante per film che vogliono farsi strada tra un pubblico esigente, con produzioni di diversa natura e tematiche multiple, dal drama criminale al thriller più tradizionale. Tali scelte di presentazione aumentano le aspettative e offrono spunti di riflessione sulle dinamiche di distribuzione in corso.
Rental Family e Franz: esclusioni da Venezia e strategie di presentazione
Rental Family, diretto da Hikari e interpretato da Brendan Fraser, racconta la storia di un attore americano in declino che si trasferisce a Tokyo. La decisione di presentare questo film direttamente a Toronto e non a Telluride o Venezia sembra rispondere a una precisa logica distributiva. La scelta di saltare festival molto noti può indicare una volontà di concentrare l’attenzione sul mercato nordamericano o di sfruttare il prestigio del TIFF per arrivare alle piattaforme di distribuzione in modo più efficace. Amazon, che ha adottato strategie simili per altre produzioni, potrebbe essere dietro a questa manovra, che punta a capitalizzare il momento e a modulare l’uscita in base alle reazioni del pubblico.
Da Venezia arriva anche la notizia che Franz, nuovo film della regista Agnieszka Holland, non sarà presente alla kermesse italiana nonostante il successo precedente. Il lavoro, invece, debutterà a Toronto, favorito dalla selezione del festival canadese che continua così a rafforzare la propria posizione nel calendario delle anteprime importanti. Il distacco da Venezia, nonostante la stima verso la regista e la sua opera, indica una tendenza sempre più marcata di diversificare le strategie di lancio per massimizzare il riscontro del pubblico e della critica internazionale.
Queste decisioni sottolineano un aspetto cruciale della stagione festivaliera 2025, dove le scelte sugli eventi a cui partecipare assumono un ruolo determinante per l’esito dell’opera in termini di visibilità e posizionamento sui mercati globali.
Le attese su Hamnet di Chloé Zhao e il percorso nei festival nordamericani
Hamnet, nuovo film di Chloé Zhao tratto dal romanzo di Maggie O’Farrell, esplora la vita del figlio di William Shakespeare attraverso una narrazione ispirata ma originale. Il lungometraggio è segnalato come Canadian premiere, il che indica che la prima mondiale dovrebbe tenersi a Telluride, altro festival di rilievo nel nord America, prima della presentazione a Toronto. Questa scelta di percorso nella stagione festivaliera mette in evidenza la strategia distributiva che privilegia i festival americani e canadesi per questo tipo di pellicola, alla ricerca di un’attenzione specifica da parte degli esperti e della critica.
La presenza di Hamnet al TIFF, pur senza conferme di una partecipazione a Venezia, evidenzia come il festival canadese si confermi punto di riferimento per anteprime di film biografici e narrativi che riguardano figure storiche o letterarie. La regista, nota per pellicole che fondono introspezione e cura visiva, potrà così presentare il lavoro a un pubblico ampio e comunque selezionato, assicurandogli un’importante vetrina internazionale.
Questi passaggi sottolineano quanto il circuito dei festival nordamericani abbia sempre più peso per il lancio di titoli di alto profilo, capaci di attirare l’attenzione e di preparare il terreno per i successivi programmi di distribuzione in sala e sulle piattaforme digitali.
Ultimo aggiornamento il 16 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi