Il salto dello squalo nelle serie tv: quando una fiction perde la sua anima e cambia per sempre
Il “salto dello squalo” è un fenomeno che segna il declino narrativo delle serie tv, evidenziato da scelte contestate e cambiamenti nei personaggi, come in Happy Days e Dexter.

L'articolo esplora il concetto di "salto dello squalo", momento in cui una serie TV subisce un calo di qualità narrativa attraverso scelte discutibili, analizzando origini, esempi celebri e l'impatto sui fan. - Unita.tv
Negli ultimi decenni il mondo delle serie tv ha visto esplodere produzioni longeve capaci di appassionare milioni di spettatori. Spesso capita, però, che dopo un certo punto la storia smetta di convincere, e i fan comincino a lamentarsi, dicendo che la trama ha perso senso o forza. A volte questo momento è così evidente da diventare un’espressione comune chiamata “salto dello squalo”, usata per indicare il momento in cui una serie cambia rotta in modo irreversibile, spesso con scelte narrative contestate o poco credibili. Questo fenomeno è nato proprio guardando a una scena celebre di una serie televisiva, ma si è esteso finendo per descrivere molti altri casi simili nel panorama seriale e anche cinematografico.
L’origine del salto dello squalo e il ruolo di fonzie in happy days
Il termine “salto dello squalo” nasce negli anni ’70 e ’80 con la sitcom americana Happy Days, ambientata negli anni ’50 e ’60. Fonzie, uno dei personaggi più amati della serie, interpretato da Henry Winkler, divenne protagonista di una scena particolare: durante uno sport d’acqua, decide di saltare letteralmente uno squalo. Quel momento, che avrebbe dovuto essere avvincente, venne visto come un segnale che gli sceneggiatori non avessero più idee nuove e fossero costretti a forzare la trama.
La scena chiave e il suo impatto
Questa scena corrisponde a un episodio della quinta stagione, intitolato “Fonzie, un nuovo James Dean?”. Da allora “jump the shark” è entrato nel lessico televisivo per indicare il punto preciso in cui una serie passa dall’essere seguita con interesse a diventare stagnante o priva di coerenza. Non è un caso che anche altre produzioni abbiano subito critiche simili a partire da questo concetto. La frase “Nuke the fridge” offre un parallelo cinematografico, nato dopo una scena di Indiana Jones e il teschio di cristallo , in cui il protagonista si salva da un’esplosione nucleare chiudendosi in un frigorifero, situazione giudicata poco credibile.
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Quando la morte o la scomparsa dei personaggi segna un salto di qualità o di decadenza narrativa
Molti salti dello squalo passano per la scomparsa improvvisa o la morte di personaggi chiave. Questo approccio spesso provoca reazioni forti, perché il pubblico si affeziona ai protagonisti. Nel caso di Dallas, lo sceneggiatore decise di far “resuscitare” Bobby Ewing rivelando che tutta la nona stagione era un sogno. L’episodio, andato in onda nei primi anni ’90, rimane uno dei momenti più criticati della storia televisiva, incapace di giustificare quella svolta narrativa che annullava gran parte degli eventi precedenti e comprometteva la trama dello spin-off California.
Dexter e la rottura narrativa con la quarta stagione
Per Dexter, il salto dello squalo arriva con la quarta stagione, quando il serial killer affronta Trinity, un antagonista che uccide la moglie di Dexter per motivi personali. Questo spezzò molte aspettative e, anche se la serie ha poi prodotto sequel e spin-off, molti critici e fan associarono questa fase con un calo di qualità. Altri esempi simili sono legati ai cambiamenti improvvisi nei personaggi principali a cui segue una crisi narrativa: in Once Upon a Time e Scrubs, l’uscita di personaggi centrali ha segnato un momento di frenata evidente.
Salti dello squalo legati a cambi di ambientazione e rottura della coerenza narrativa
A volte il salto dello squalo non riguarda la trama ma l’ambientazione o il tono della serie. Nella quinta stagione di Xena – Principessa guerriera, in un episodio chiamato “Xena e la leggenda delle Amazzoni”, una ragazza contemporanea appare in un contesto ambientato nell’antica Grecia. Questa scelta fu legata al tentativo di riutilizzare materiali per uno spin-off in fase di sviluppo, ma suscitò perplessità, portando poi al fallimento del progetto.
L’impatto di true blood sulla coerenza narrativa
True Blood, serie fantasy di successo su HBO, causò stupore quando rivelò che Sookie era una fata, in un mondo fino a quel momento concentrato su vampiri e altre creature. Questa introduzione di elementi fatati creò una frattura con la costruzione precedentemente nota, diminuendo la coerenza dell’universo narrativo e sollevando domande tra gli spettatori.
Esempi famosi di salti dello squalo nella serialità americana con impatto sui fan e sugli ascolti
The Walking Dead è probabilmente una delle serie più longeve a subire critiche per salti dello squalo. La sesta stagione mostra la presunta morte di Glenn nel terzo episodio e poi la sua definitiva dipartita nel finale con l’arrivo di Negan. Questi momenti sancirono una divisione tra fan e la serie perse una parte del suo seguito.
Cousin oliver e il declino di la famiglia brady
Ne La famiglia Brady, si coniò il termine “cousin oliver” per indicare l’inserimento di un personaggio nuovo, il cugino Oliver, volto a rallentare la fine della serie ma giudicato inutile e mal accolto dal pubblico. Similmente, in Lois & Clark – le nuove avventure di Superman, il matrimonio tra i protagonisti tolse la suspense al racconto, perdendo così il suo scopo narrativo dopo stagioni di tira e molla.
The O.C. affrontò un momento simile alla fine della terza stagione, con la morte drammatica di Marissa che divise gli appassionati e vide una drastica riduzione dell’audience nelle stagioni successive. Pappa e Ciccia cambiò rotta quando, nella nona stagione, i protagonisti vinsero alla lotteria: un evento considerato poco coerente con le radici della serie, portando alla sua immediata conclusione.
Salti dello squalo recenti e numeri uno nella classifica delle serie tv
Anche produzioni più recenti non si sono salvate da questo fenomeno: Doctor Odyssey, serie ambientata su una nave da crociera e rilasciata su Disney+, inserisce uno squalo nella trama nella doppia puntata intitolata “Shark Attack”. L’episodio rappresenta quello che molti credono un salto dello squalo verbale e letterale, con un nemico poco adatto al tono della serie e una complicazione drastica per le dinamiche di un racconto già limitato dalla sua ambientazione.
In tutti questi casi il salto dello squalo sancisce un confine oltre il quale la serie non torna più quella di prima, segnando spesso una fase discendente in termini di qualità narrativa e coinvolgimento del pubblico. Gli spettatori tendono a riconoscerlo e a commentarlo, lasciando una traccia nel modo di fruire e valutare i prodotti seriali che ancora oggi fa discutere non solo appassionati ma anche critici e addetti ai lavori.