
Nel 2024, Roberta Recchia ha vinto il premio iO Donna “Eroine d’oggi” con il suo romanzo che esplora il dolore, il perdono e lo sradicamento vissuti dagli adolescenti attraverso la storia di Luca, un ragazzo alle prese con la perdita e la rinascita in un nuovo ambiente. - Unita.tv
Nel 2024, il premio letterario di iO Donna “Eroine d’oggi” è stato assegnato a Roberta Recchia per il suo romanzo Tutta la vita che resta. L’opera ha colpito per la sua narrazione intensa e veritiera, che parte dall’omicidio della sedicenne Betta Ansaldo e si spinge a esplorare il dolore e la perdita vissuti da chi resta. Dal piccolo spicchio di quella prima storia, emerge una figura nuova: Luca, un ragazzo la cui vicenda prende corpo nel nuovo titolo di Recchia. Anche se non è un sequel, il romanzo dedicato a Luca approfondisce temi difficili come lo sradicamento, il rapporto famigliare e la capacità di perdonare.
Il tema complesso del perdono nella vita degli adolescenti
Il romanzo si interroga sul perdono, spesso trattato superficialmente in cronaca. La domanda di fondo è fino a quale punto si possa perdonare un dolore che segna per sempre. Dentro la narrazione, i personaggi scelgono strade diverse: alcuni chiudono ogni contatto per l’incomprensione e la paura, altri trovano la forza di perdonare e cambiano atteggiamento. Ci sono anche figure che restano sospese, incapaci di odiare ma anche di concedere il perdono. L’autrice esplora con attenzione il passaggio emotivo e psicologico del perdono come processo complesso e non lineare.
Le figure di riferimento e l’instabilità emotiva di luca
Nel nuovo romanzo, Umberto, lo zio di Luca, diventa un punto fermo essenziale. Il ragazzo si aggrappa a lui per trovare sicurezza. Trama e personaggi ruotano intorno a questo rapporto cruciale. Mara, moglie di Umberto e madre di due ragazze adolescenti, nutre dubbi e paure rigorose. La sua ansia nasce dal timore che l’ambiente familiare in cui crescono i ragazzi possa provocare ripercussioni indesiderate. La paura di Mara rispecchia quella di molte madri, che faticano a conoscere davvero i propri figli e temono gesti impulsivi o sbagliati. Questo sentimento emerge con particolare forza anche perché la famiglia Nardulli sembra fare tutto il possibile per i ragazzi, eppure si infiltra il sospetto che qualcosa sia sfuggito, qualcosa che gli stessi genitori non hanno potuto controllare.
Il background di luca e il conflitto dello sradicamento
Luca, personaggio comparso già nel libro precedente, è il fulcro del nuovo romanzo di Roberta Recchia. Il ragazzo vive uno spostamento radicale: dalla costa centrale dell’Italia viene trasferito a Bergamo, un cambio che scuote le sue certezze. Lo sradicamento non riguarda solo il luogo fisico: coinvolge le relazioni, la dimensione culturale e l’identità personale. L’autrice lavora come insegnante in una scuola di periferia dove molti adolescenti affrontano casi simili, arrivando da contesti di guerra o situazioni complesse. La sfida per chi vive questo trauma è ricostruire una stabilità emotiva e sociale in un ambiente nuovo, imparando un’altra lingua e nuove regole comportamentali. Tuttavia, anche se il percorso è duro, gli adolescenti dimostrano spesso capacità sorprendenti di adattamento. Non basta però solo la loro volontà: serve intorno a loro una rete di persone disponibili a sostenere.
Il rapporto tra madri, dolore e giudizio della società
Un episodio chiave del libro è l’incontro fra due madri che hanno perso i figli, ma in modi diversi e per motivi opposti. Una è sostenuta dalla società e gode di comprensione, mentre l’altra rimane isolata perché considerata madre di un carnefice. Recchia mette in luce come il dolore non sia uguale agli occhi del mondo esterno, nonostante abbia lo stesso peso per chi lo prova. Il gesto di solidarietà della prima madre, che sceglie di essere vicina all’altra, segna un momento intenso e fuori dagli schemi. La scena sottolinea quanto sia fragile e selettivo il giudizio sociale sul lutto, soprattutto in casi di reati così gravi.
Guarire dalla sofferenza e la promessa di una seconda occasione
La sofferenza porta con sé la prospettiva di una rinascita, che Luca incarna nel suo cammino narrato da Roberta Recchia. Il ragazzo si confronta con la complessità della sua esperienza e con il peso delle scelte che inevitabilmente deve fare. Il messaggio che attraversa il libro è quello di una speranza resistente: la felicità va cercata con ostinazione nonostante le cadute. Dare una seconda possibilità a se stessi e agli altri diventa un atto di coraggio quotidiano, e la parola “felicità” riprende il suo significato concreto. Luca si presenta così come un personaggio costruito per raccontare la fatica di ricominciare, soprattutto dopo un dolore profondo che rischia facilmente di schiacciare.
Questo nuovo romanzo di Roberta Recchia si inserisce nel contesto attuale con una scrittura che mescola realismo e riflessione. La sua attenzione verso le dinamiche emotive degli adolescenti restituisce un quadro autentico di molte esperienze fragili e complesse. La storia di Luca apre finestre su questioni esistenziali ancora poco esplorate con questa intensità nella letteratura contemporanea.