La storia di Al Waleed bin Khaled bin Talal Al Saud ha segnato una lunga stagione di attesa e sofferenza che ha coinvolto non solo la famiglia reale saudita, ma anche molte persone nel mondo arabo e oltre. Rimasto in stato vegetativo per più di due decenni, il principe era diventato un simbolo di resistenza e speranza nelle difficili condizioni di salute. Lo scorso 20 luglio 2025, all’età di 36 anni, è stato annunciato il suo decesso, suscitando un’ondata di cordoglio e riflessioni sull’umanità della vicenda.
La vicenda del “principe dormiente” e il lungo cammino in stato vegetativo
L’incidente che ha condotto il principe Al Waleed in coma profondo risale a oltre vent’anni fa. Da quel momento, la sua stanza d’ospedale a Riyad è diventata il luogo in cui si è consumata una quotidianità sospesa tra cure mediche e una fede immutata. Il giovane reale ha vissuto in uno stato di incoscienza che ha coinvolto medici, familiari e l’opinione pubblica, rendendo la sua storia un caso emblematico nel dibattito sulle cure da proseguire in situazioni così critiche.
Conosciuto come il “principe dormiente“, Al Waleed è rimasto un simbolo di dignità e attaccamento alla vita anche in condizioni drammatiche. La sua condizione ha richiamato l’attenzione sulle complessità etiche legate all’accanimento terapeutico e alle decisioni che riguardano il prolungamento delle cure in presenza di un coma permanente. Nonostante la delicatezza della situazione, la famiglia reale ha mantenuto una presenza costante e un impegno costante nel garantire le migliori attenzioni possibili.
Nel corso degli anni, la sua storia ha anche stimolato riflessioni più ampie sulla fragilità della vita umana e sulla forza di chi resta accanto a una persona cara quando la speranza si riduce a un sottile filo.
La conferma della morte e la reazione nel mondo arabo
Il 20 luglio 2025 è stato un giorno segnato dalla fine di una lunga attesa: la famiglia reale saudita ha annunciato ufficialmente la morte del principe Al Waleed. La notizia ha attraversato rapidamente i confini dell’Arabia Saudita e ha ricevuto attenzione internazionale, con manifestazioni di cordoglio da parte di istituzioni, amici e cittadini comuni che avevano seguito la vicenda da vicino o da lontano.
La perdita è stata percepita come un momento grave e commovente, che ha dimostrato l’unità della famiglia reale di fronte al dolore. Il caso del principe ha avuto una risonanza significativa anche nel mondo islamico, dove molti hanno voluto ricordare la forza dimostrata nel mantenere la speranza per tanti anni. La vicenda è diventata una testimonianza delle sfide che accompagnano le malattie gravi e della capacità di affrontare il destino con pazienza e rispetto.
Molti commenti pubblici hanno messo in luce i valori di perseveranza, fede e solidarietà che hanno caratterizzato l’intero percorso del giovane principe, integrando la storia personale con temi di portata universale.
La cerimonia funebre a Riyad e l’ultimo saluto della famiglia reale
Una volta confermato il decesso, il principe Al Waleed bin Khaled bin Talal Al Saud è stato ricordato con una cerimonia funebre svolta presso la moschea Imam Turki bin Abdullah di Riyad. L’evento si è tenuto nelle ore immediatamente successive alla sua morte, con la partecipazione di parenti stretti, amici e rappresentanti istituzionali del regno saudita, tutti presenti in un clima di profondo rispetto e partecipazione.
La famiglia ha diffuso un comunicato accompagnato da una fotografia che ritrae il principe nella stanza dove ha trascorso la maggior parte del tempo in stato vegetativo. Nel testo si ricorda il lungo periodo trascorso in coma e si sottolinea la sofferenza sopportata con pazienza durante quegli anni. La figura di Al Waleed, pur silenziosa, ha lasciato un segno nelle vite di chi lo ha conosciuto direttamente e in chi ha seguito la sua vicenda attraverso i media.
La cerimonia è apparsa sobria e intensa, con un forte richiamo ai valori religiosi e alla vicinanza familiare nei momenti di prova. La perdita testimonia l’impatto di eventi personali che si estendono ben oltre i confini privati, toccando più ampie comunità.
La vicenda del principe Al Waleed riflette un senso di attesa permanente che si è concluso quest’anno, lasciando nelle coscienze quello spazio di riflessione sulla vita e sulle relazioni umane che storie come questa inevitabilmente generano.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Matteo Bernardi