Il gruppo Il pagante ha recentemente parlato delle dinamiche che stanno cambiando il modo di fare musica in Italia, soprattutto riguardo la pressione sulla presenza continua sui social e negli ambienti dello spettacolo. Edoardo, uno dei componenti, ha spiegato come la ricerca del “trend” e la paura di sparire dal radar portino molti artisti a esagerare con collaborazioni e apparizioni. Il pagante invece ha deciso di seguire una strada diversa, scegliendo di limitare i featuring nel loro ultimo album per mantenere un’identità più chiara e personale.
La pressione del trend e il ruolo del management nel mondo della musica
Nel mondo della musica contemporanea, molti artisti si ritrovano a vivere una tensione costante, quella di dover restare sempre visibili per paura di “sparire” improvvisamente. Edoardo sottolinea come questa sensazione non nasca necessariamente dall’interno degli artisti ma venga spesso alimentata dai loro team di management. Questi ultimi, infatti, spingono a compiere scelte mirate a mantenere alto l’interesse, facendo credere di farlo per una necessità reale dell’artista.
Questa strategia, però, può diventare un peso. L’effetto è un continuo inseguire mode e tendenze, cercando di restare nell’attenzione collettiva con collaborazioni frequenti o uscite che non sempre rappresentano l’autenticità dell’artista. Edoardo ha spiegato che loro, per fortuna, non vivono questo fenomeno in modo diretto, ma si sono sentiti in dovere di raccontare quanto succede nel contesto attuale, soprattutto per chi invece è più coinvolto in questo tipo di dinamiche.
Questa situazione evidenzia un problema più ampio del mercato discografico, dove non basta più fare musica di qualità. Diventa necessario apparire, rinnovare continuamente, partecipare a molteplici progetti in modo quasi forzato. L’artista rischia così di concentrarsi più sulla strategia di presenza che sul proprio processo creativo e sulla narrativa che vorrebbe esprimere con le sue canzoni.
La scelta di il pagante: un album senza featuring per valorizzare la musica
Il pagante ha deciso di discostarsi da questa tendenza dando vita a un album privo di featuring, eccezion fatta per tre brani già pubblicati come singoli prima dell’uscita. Edoardo ha spiegato che questa scelta nasce dal desiderio di mettere al centro le loro idee e la tematica dei singoli piuttosto che puntare su operazioni commerciali che spesso accompagnano le collaborazioni.
Negli ultimi anni infatti la musica italiana, così come quella internazionale, si è riempita di dischi ricchi di featuring. Un aspetto che ha creato un ambiente dove gli stessi artisti girano continuamente in collaborazioni tra di loro, creando una sorta di “circolo chiuso”. Il pagante ha voluto interrompere questo circolo, scegliendo una strada più netta per far emergere il proprio stile e le proprie storie senza interferenze.
L’album diventa così uno specchio più fedele del gruppo e delle loro decisioni artistiche. Ogni canzone può essere sviluppata con una propria identità, senza dazioni di spazio o attenzione verso figure esterne che spesso, per scelta o necessità di mercato, si affacciano come protagonisti secondari all’interno del progetto. Questa strategia, oltre a sottolineare un’urgenza di coerenza, segnala anche una volontà di differenziarsi in un mercato che tende a omologare.
Impatto di questa scelta sul mercato e sulle tendenze musicali attuali
L’assenza quasi totale di featuring rappresenta un movimento interessante dentro il panorama della musica italiana del 2025. Il pagante, con questa decisione, sfida una regola di fatto imposta dal mercato, dove le collaborazioni sono uno dei modi più comuni per espandere il pubblico e distribuire le risorse promozionali.
Il panorama musicale appare sempre più dominato da scelte commerciali, dove l’idea di “fare musica” si intreccia con quella di “fare numeri”. Limitare la presenza di featuring obbliga però l’ascoltatore a concentrarsi maggiormente sul messaggio e sul contenuto, spesso disperso quando si ha una lunga lista di ospiti che cambiano stile e tono in ogni traccia.
L’esperienza del pagante potrebbe indicare una strada differente, in cui la musica torna a essere qualcosa di più personale, meno condizionata dalle strategie di marketing. Resta da vedere se altre realtà italiane decideranno di imitarli o se il trend attuale continuerà senza grandi scossoni. Quel che è certo è che la loro posizione ha già acceso un dibattito importante su come si vuole fare musica oggi e domani.