Il film “The Alto Knights – I due volti del crimine”, diretto da Barry Levinson, segna il ritorno del regista al grande schermo con una narrazione che esplora il dualismo tra due figure emblematiche della mafia italo-americana: Vito Genovese e Frank Costello. Con un cast di alto profilo, tra cui Robert De Niro, il film si propone di offrire uno sguardo intenso sulla New York degli anni Cinquanta, pur affrontando alcune criticità nella sua struttura narrativa.
Barry Levinson: un regista da riscoprire
Barry Levinson è un nome che, sebbene non sempre associato ai grandi maestri del cinema, ha regalato al pubblico opere memorabili come “Rain Man” e “Good Morning, Vietnam”. Tuttavia, il suo repertorio include anche titoli meno noti come “Sesso & Potere” e “Bandits”. Dopo un periodo di assenza dal grande schermo, Levinson torna con “The Alto Knights”, un film che riunisce nuovamente il regista con Robert De Niro, attore con cui ha collaborato in passato. Il film, pur presentando alcune debolezze, si distingue per la sua ambizione di esplorare un genere cinematografico oggi poco rappresentato: il gangster movie.
La New York degli anni Cinquanta: un contesto vibrante
Ambientato nel 1957, “The Alto Knights” ci trasporta nella frenetica New York City, un luogo in cui grattacieli e opportunità si intrecciano. Levinson cerca di catturare l’essenza di una città in trasformazione, in cui la mafia italo-americana gioca un ruolo cruciale. La pellicola si interroga su come un gruppo di uomini, spesso considerati analfabeti, sia riuscito a conquistare una nazione. Questo tema centrale viene affrontato attraverso il rapporto tra Genovese e Costello, due figure che incarnano visioni opposte del crimine e del potere.
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Il conflitto tra Vito Genovese e Frank Costello
Nel film, Robert De Niro interpreta entrambi i protagonisti, Vito Genovese e Frank Costello, offrendo una rappresentazione complessa di due personalità che, un tempo alleate, si trovano a fronteggiarsi. La sceneggiatura, scritta da Nicholas Pileggi, noto per i suoi lavori su “Quei bravi ragazzi” e “Casinò”, approfondisce il conflitto tra i due uomini, evidenziando come le loro strade si siano separate. La tensione cresce quando Genovese ordina l’eliminazione di Costello, ingaggiando il sicario Vincent Gigante, interpretato da Cosmo Jarvis. Questo momento segna un punto di non ritorno nella loro relazione, trasformando l’amicizia in una lotta per la sopravvivenza.
Critiche e punti di forza del film
“The Alto Knights” presenta una narrazione che, sebbene ricca di dettagli, risulta a tratti pesante e verbosa. La voce narrante di Costello accompagna lo spettatore attraverso una storia che, pur avendo un forte potenziale, si perde in una sovrabbondanza di informazioni e personaggi. La regia di Levinson, pur mostrando una certa maestria, non riesce sempre a mantenere un ritmo fluido, e la durata del film, che supera le due ore, contribuisce a questa sensazione di appesantimento.
Tuttavia, il film si avvale di un comparto tecnico di alto livello. Il montaggio è curato da Douglas Crise, noto per il suo lavoro in “Birdman”, mentre la fotografia di Dante Spinotti riesce a catturare l’atmosfera dell’epoca. Anche i costumi, realizzati da Jeffrey Kurland, aggiungono un ulteriore strato di autenticità al racconto. La relazione tra Genovese e Costello, pur nella sua complessità , offre uno spaccato interessante sulle dinamiche di potere e tradimento che caratterizzano il mondo del crimine.
Un film da cinema: tra realtà e archetipi
Nonostante le sue imperfezioni, “The Alto Knights” si presenta come un’opera cinematografica significativa, capace di attrarre gli appassionati del genere gangster. Levinson riesce a entrare nella psicologia dei suoi personaggi, offrendo uno sguardo crudo e realistico sulla loro esistenza. La pellicola, pur non essendo priva di difetti, riesce a sfruttare il valore di una narrazione che, pur essendo radicata nella realtà , si fa portatrice di archetipi universali. La trasformazione di un amico in nemico rappresenta un tema classico, ma sempre attuale, che continua a risuonare nel panorama cinematografico contemporaneo.
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