Il cinema orientale torna a farsi notare nel genere horror con un titolo che unisce la tradizione degli zombie a una delle arti marziali più famose della Thailandia. Ziam, in arrivo su Netflix, promette di offrire uno spettacolo crudo e fisico dove i combattimenti sono al centro dell’azione. Il film si distingue per l’assenza di effetti digitali nella rappresentazione dei non morti, puntando invece su una presenza tangibile e sanguinolenta che coinvolge lo spettatore.
Ziam: il contesto del cinema horror thailandese
La Thailandia ha sempre avuto un ruolo interessante nel panorama del cinema asiatico, soprattutto quando si parla di horror. I registi locali spesso riescono a combinare elementi culturali profondi con storie capaci di mettere tensione senza ricorrere esclusivamente agli effetti speciali. Ziam si inserisce in questa tradizione ma aggiunge una componente nuova: le arti marziali.
Il nome stesso del film richiama l’antico nome del paese – Siam – ma sostituisce la S iniziale con una Z per indicare gli zombie, suggerendo subito quale sarà il tema centrale della pellicola. Questa scelta non è casuale perché sottolinea come il progetto voglia fondere due mondi distinti: quello delle creature sovrannaturali e quello dei combattimenti corpo a corpo tipici della Muay Thai.
L’horror asiatico e il realismo di ziam
L’horror asiatico ha spesso saputo offrire prodotti intensi senza cadere nei cliché occidentali o nelle solite modalità narrative già viste altrove. In questo senso Ziam sembra voler mantenere questa linea puntando sulla fisicità reale degli attori durante le scene più cruente.
Trama e personaggi principali di ziam
Ziam racconta la storia di Singh, un pugile thailandese interpretato da Mark-Prin Suparat che deve affrontare un’improvvisa epidemia di zombie all’interno di un ospedale mentre il mondo fuori fatica già a gestire problemi come la scarsità alimentare. La posta in gioco è alta: Singh combatte per salvare la donna amata dalle fauci mortali dei non morti.
Oltre al protagonista, nel cast figurano nomi noti come Nychaa-Nuttanicha Dungwattanawanich e Johnny Anfone che portano avanti ruoli chiave nella vicenda. La narrazione punta molto sull’intensità emotiva legata alla sopravvivenza in condizioni estreme ma anche sul realismo delle lotte contro gli zombie.
Singh non usa armi convenzionali o tecnologie avanzate ma mette in campo tutta l’esperienza acquisita nella boxe thailandese per fronteggiare i nemici mostruosi uno dopo l’altro dentro spazi angusti come quelli ospedalieri dove ogni passo può essere fatale.
L’innovazione nelle scene d’azione di ziam
Uno degli aspetti più interessanti evidenziati dal regista Kulp Kaljareuk riguarda proprio le scelte stilistiche adottate durante le riprese delle scene d’azione contro gli zombie. A differenza della maggior parte dei film simili che affidano gran parte dell’effetto visivo alla computer grafica per creare mostri credibili o movimenti innaturali, qui tutto è stato realizzato sul set senza ricorrere alla CGI per mostrare carne sanguinolenta o ferite aperte sugli avversari.
Caratteristiche uniche dei non morti combattenti
Ogni creatura ha caratteristiche specifiche negli attacchi; alcuni movimenti sono studiati appositamente perché rispecchino i modi diversi con cui questi “non-morti” possono aggredire chi li affronta direttamente usando gomiti o ginocchia secondo lo stile Muay Thai applicato ai combattimenti ravvicinati tra umani ed esseri infetti.
Questa scelta rende lo scontro più concreto ed efficace sotto il profilo visivo; permette allo spettatore quasi di sentire sulla pelle ogni colpo sferrato dal protagonista mentre lotta disperatamente tra sangue, sudore, dolore. Il risultato è quindi molto vicino ad uno spettacolo teatrale cruento dove nulla viene nascosto dietro effetti artificialmente generati al computer.
Aspettative sugli orari d’uscita e pubblico potenziale
Ziam sarà disponibile prossimamente su Netflix, piattaforma ormai consolidata anche nell’offerta internazionale dedicata alle produzioni asiatiche. L’attesa cresce soprattutto fra chi apprezza sia i titoli horror sia quelli basati sulle arti marziali: combinando questi due elementi raramente visti insieme così da vicino, questo titolo potrebbe conquistarsi rapidamente spazio tra gli utenti amanti del brivido intenso.
Il mix tra azione fisica estrema, ambientazioni claustrofobiche , tematiche contemporanee rende inoltre questo prodotto interessante anche sotto altri punti vista narrativi. Chi segue Netflix troverà probabilmente qualcosa fuori dall’usuale rispetto alle solite proposte hollywoodiane oppure coreane più note.
Ziam tra horror e arti marziali
In definitiva Ziam arriva nel 2025 pronto ad aggiungere nuovi dettagli all’immagine complessiva del cinema orientale dedicato agli horror. Con protagonisti preparati sul piano atletico ed emozionale, lontani dagli stereotipi digitalizzati troppo frequenti oggi giorno nello stesso genere.