il nuovo film le notti di Salem: un adattamento del romanzo di Stephen King al centro delle critiche italiane
Il film “Le notti di Salem” del 2024, diretto da Gary Dauberman, riceve critiche negative in Italia per la sua superficialità e mancanza di profondità rispetto alle versioni precedenti.

Il film del 2024 "Le notti di Salem", diretto da Gary Dauberman e tratto dal romanzo di Stephen King, propone un adattamento moderno ma criticato in Italia per la sua trama compressa e mancanza di tensione, risultando meno coinvolgente rispetto alle versioni precedenti. - Unita.tv
Il 2024 ha visto uscire una nuova versione cinematografica di “Le notti di Salem“, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King. Questo titolo ha segnato diverse generazioni di appassionati di horror grazie alla sua storia di vampiri in una cittadina del Maine. Il film diretto da Gary Dauberman è arrivato a distanza di quasi mezzo secolo dalla prima celebre miniserie del 1979 e da un remake del 2004. Tuttavia, la recezione critica in Italia ha riservato giudizi severi sull’adattamento più recente, scatenando un confronto con le versioni precedenti e analisi sulle dinamiche produttive di questo progetto.
Trama e protagonisti del nuovo film le notti di salem
Il film “Le notti di Salem” racconta il ritorno di Ben Mears, interpretato da Lewis Pullman, nella sua città natale Jerusalem’s Lot, situata nel Maine, dove intende scrivere un nuovo libro. La narrazione segue l’incipit del romanzo di King: la scoperta di una presenza vampirica che lentamente avvolge la comunità in un clima di terrore. In questa nuova versione, prodotta da Warner Bros. e James Wan, il regista Gary Dauberman esordisce dietro la macchina da presa cercando di mantenere linee fedeli al romanzo, aggiornandone però lo stile visivo con effetti e tagli più moderni. La storia, compressa in meno tempo rispetto al libro, tenta di condensare molti eventi e personaggi, come spesso accade con opere dallo sviluppo ampio e articolato.
Nel cast, Pullman assume il ruolo centrale mentre la regia punta a un approccio più diretto rispetto al tradizionale horror kinghiano, con un montaggio veloce e scene costruite per mantenere l’attenzione dello spettatore senza pause prolungate. Il film si sviluppa fra ambienti notturni, luoghi chiusi e momenti di suspense, con un tentativo di ricreare il senso di oppressione che permea il libro, pur riducendo molte sottotrame secondarie.
Leggi anche:
Le critiche ricevute sulla tensione e profondità
Le recensioni italiane hanno definito questo nuovo adattamento “anemico” e privo dell’intensità che caratterizzava il romanzo originale. Molti critici hanno evidenziato come la trama sia stata compressa eccessivamente, sacrificando la caratterizzazione dei personaggi. Questo ha prodotto figure meno sfumate e meno coinvolgenti, con poche emozioni autentiche e una difficoltà a trasmettere il senso di paura necessario per un horror con vampiri. Il ritmo elevato, anziché aumentare la suspense, dà una sensazione di frettolosità e fa sembrare la narrazione superficiale.
Dal punto di vista visivo, il film è apparso pulito e curato, ma sterile. La fotografia richiama atmosfere simili a quelle di “The Conjuring“, con un’estetica slick che manca della tensione oppressiva tipica di King. Le scene che avrebbero dovuto provocare inquietudine spesso risultano dirette in modo minimalista, senza un’efficace costruzione del terrore. La colonna sonora accompagna senza lasciare traccia e gli effetti speciali, sebbene discreti, non accrescono la suspense.
Questa percezione ha alimentato l’idea che il film non riesca a catturare l’anima del romanzo, rimandando invece una versione neutra e poco incisiva.
Interferenze produttive e modifiche in post-produzione
Le principali difficoltà sembrano essersi manifestate nel corso della post-produzione. Fonti vicine al progetto hanno rivelato come Warner Bros. e i produttori abbiano imposto numerose modifiche e tagli, con l’obiettivo di rendere il film più accessibile e commerciale. Questi interventi hanno ridotto l’impatto narrativo e stilistico immaginato originariamente dal regista Gary Dauberman.
Dauberman avrebbe avuto una visione più fedele e personale del romanzo, ma molte delle sue scelte sono state smussate per conformarsi a criteri di mercato più ampi. Il risultato è una pellicola con pochi spunti distintivi e un tono piuttosto uniforme. La pellicola, così, ha perso molte delle sue potenzialità di rappresentare l’atmosfera cupa e inquietante creata da King.
I tagli hanno inciso soprattutto sulle parti in cui si sarebbe dovuto approfondire il background psicologico dei personaggi e il clima di tensione crescente che caratterizza il libro. Questi cambiamenti si notano nella versione finale, percepita come un prodotto standardizzato.
Il confronto con le versioni precedenti
Il nuovo adattamento si trova a misurarsi con una lunga tradizione di trasposizioni di “Le notti di Salem“. La miniserie del 1979, diretta da Tobe Hooper, resta un punto di riferimento per la capacità di evocare un senso di orrore palpabile. Con attori come David Soul e James Mason riusciva a equilibrare suspense e sviluppo dei personaggi, conferendo profondità sia all’ambientazione che agli eventi sovrannaturali. Ancora oggi quella versione conserva un forte seguito di appassionati ed è considerata un cult.
Il remake del 2004 si era avvicinato al romanzo con più rispetto rispetto al film del 2024. La presenza di interpreti noti come Rob Lowe e Donald Sutherland rafforzava la componente drammatica. Sebbene quella versione non avesse raggiunto il successo del prodotto di Hooper, manteneva una certa cura nello sviluppo della storia.
Il film uscito nel 2024 si presenta, invece, come un passo indietro nella capacità di coinvolgere. La scelta di un ritmo serrato e la minore attenzione ai particolari narrativi riducono l’impatto emotivo complessivo.
Aspetti tecnici: fotografia, colonna sonora ed effetti speciali
La parte tecnica del film mostra una fotografia di buon livello, con immagini nitide e una composizione accurata che punta a creare un’atmosfera notturna e claustrofobica. Il lavoro visivo si concentra su ambienti oscuri e luci tenui, ricreando gli spazi della cittadina di Jerusalem’s Lot nei momenti più critici della trama.
La colonna sonora accompagna le scene senza particolari momenti memorabili di tensione musicale. Serve più come sfondo che come strumento narrativo capace di aumentare la suspense. Gli effetti speciali, pur discreti nella resa visiva, non riescono a compensare le carenze narrative e spesso sembrano standardizzati, mancando di originalità o di forza d’impatto.
La scelta di un montaggio serrato ha portato a eliminare scene che avrebbero aiutato a costruire tensione e suspence, con un effetto finale che appare meno coinvolgente e privo di continuità emotiva.
Disponibilità e pubblico di riferimento
Al momento, la distribuzione del film è principalmente concentrata su piattaforme on demand come Max negli Stati Uniti. Considerando la critica e il confronto con le versioni precedenti, questa nuova trasposizione rischia di trovare un pubblico limitato soprattutto fra spettatori più giovani o meno esperti del romanzo. I fan storici di Stephen King e gli amanti dell’horror più classico potrebbero preferire le versioni più datate, che meglio rispettano il tono oscuro e la complessità narrativa delle “notti di Salem“.
Il film del 2024 rimane comunque un’opzione visiva rara per chi volesse riscoprire questo racconto, anche se difficilmente potrà raggiungere la fama o l’apprezzamento delle precedenti trasposizioni.