
Il libro di Annalisa Cuzzocrea, “E non scappare mai”, racconta la vita intima e professionale di Miriam Mafai, pioniera del giornalismo politico e delle battaglie sociali italiane, svelandone aspetti personali finora inediti e il suo impatto duraturo nel giornalismo femminile. - Unita.tv
Il racconto del giornalismo italiano passa spesso attraverso le voci di donne che hanno segnato la professione con il loro coraggio e la capacità di attraversare epoche complesse. Annalisa cuzzocrea, vicedirettrice prima della Stampa e poi di Repubblica, ha tracciato un profilo rigoroso e intimo di miriam mafai, figura che ha incarnato il giornalismo politico e le battaglie sociali. Nel libro appena pubblicato da Rizzoli, “e non scappare mai”, emerge un ritratto che va oltre la militanza e la storia pubblica, rivelando pagine personali e difficili mai raccontate prima.
Annalisa cuzzocrea, una voce autorevole nel giornalismo contemporaneo
Annalisa cuzzocrea ha costruito la sua carriera in redazioni di primo piano, ritagliandosi un ruolo di riferimento per generazioni di colleghe e lettrici. Il suo sguardo sul passato si estende con rigore verso figure che hanno anticipato molte delle sfide contemporanee. La scelta di dedicare tempo e attenzione alla biografia di miriam mafai nasce dalla consapevolezza che il giornalismo si fonda su storie di donne che hanno saputo essere leader e testimoni di cambiamento, senza rinunciare all’umanità delle proprie esperienze.
Il libro di cuzzocrea non è solo un’agile biografia. È il frutto di un lavoro meticoloso che combina documenti, lettere e diari personali messi a disposizione dalla figlia di mafai, sara. Questa collaborazione ha permesso di sollevare il velo su aspetti nascosti della vita della giornalista, offrendo un ritratto sfaccettato e vivo di una donna che in molti conoscevano solo per il suo impegno politico e giornalistico.
Miriam mafai, una pioniera tra impegno civile e vita privata
La figura di miriam mafai si presta a diverse letture. Nata in una famiglia di artisti, è stata testimone e protagonista di momenti chiave della storia italiana. Ha partecipato attivamente alla resistenza romana come staffetta, ha lottato a fianco dei braccianti del Fucino, ed è stata una presenza costante nelle battaglie portate avanti dall’Unione donne italiane. Questo impegno è stato accompagnato da una straordinaria capacità di narrare la realtà con lucidità e passione.
Il libro “e non scappare mai” rivela dettagli poco noti sul suo percorso personale. Tra questi, un primo matrimonio conclusosi tragicamente e la gestione di dolori profondi vissuti come un private senza perdere mai la forza di combattere. Il racconto mette in luce una donna ricca di contrasti: dura e dolce, feroce sulle questioni di giustizia, ma capace anche di grande umorismo. Un ritratto che va oltre le etichette di “militante” o “madre”, restituendo un essere umano fatto di lotte, amori e ricordi.
La memoria collettiva e il valore delle testimonianze personali
Ricordare miriam mafai significa anche parlare di un pezzo di storia italiana attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta. La consegna da parte di sara mafai della scatola blu ha rappresentato un passaggio fondamentale per scavare negli archivi privati e rivelare segreti che la stessa protagonista aveva nascosto. Questo materiale ha dato forma a un libro capace di dialogare con chi oggi guarda al giornalismo femminile come a un campo dove si continuano a scrivere storie importanti.
La narrazione di cuzzocrea si accompagna a ricordi personali, come l’incontro avvenuto con mafai nella sua casa di Monteverde Vecchio, che ha lasciato un’impressione indelebile. Una donna che non si piegava, con una voce netta e un atteggiamento che univa forza e tenerezza. Il racconto realistico restituisce anche la dimensione quotidiana di un’esistenza segnata da impegni forti, ma vissuta senza rinunciare a quel senso dell’umorismo che può alleggerire qualsiasi fatica.
L’eredità di miriam mafai nel giornalismo italiano
Miriam mafai è stata un elemento centrale per molti giornalisti che l’hanno conosciuta e hanno potuto ispirarsi al suo esempio. La sua esperienza e la sua determinazione offrono un modello di presenza femminile nel giornalismo politico che ha attraversato decenni cruciali. Nel racconto di cuzzocrea appare anche come un ponte tra generazioni, capace di influenzare la crescita professionale e la consapevolezza delle donne lavoratrici del settore.
L’opera di annalisa cuzzocrea contribuisce a riaffermare quanto la storia dei singoli possa illuminare aspetti più ampi della società. Con la restituzione di un’immagine completa di mafai, si dà spazio a un dialogo diretto con chi oggi gestisce notizie e racconta le vicende pubbliche. Una prospettiva che fa riflettere sulla complessità della vita di chi scrive, sulle tensioni tra ruolo pubblico e spazio privato, sempre in bilico ma mai scisso.
La pubblicazione di questo testo nel 2025 arriva in un momento in cui parlare di giornalismo femminile significa anche stimolare un confronto sulle difficoltà ancora presenti, ma soprattutto sulle tracce lasciate da protagoniste che hanno saputo resistere e segnare una strada. Il libro rappresenta un tassello importante per chi vuole conoscere, capire e discutere la storia delle grandi giornaliste italiane.