La saga di James Bond si prepara a una nuova era. Amazon ha appena acquisito i diritti sul celebre agente segreto, annunciando di voler portare avanti il franchise con nuovi progetti. Eppure, in mezzo a questo nuovo slancio, ci sono conferme e rinunce che segnano un momento importante per chi aspettava un ritorno ai comandi del regista Danny Boyle, che invece ha deciso di uscire di scena definitivamente.
Danny Boyle e la sua storia con James Bond
Danny Boyle, regista che ha vinto l’oscar per The Millionaire, era stato scelto per dirigere il 25° capitolo di James Bond. Ma dal 2018 è sceso dalla barca del franchise. I motivi erano legati a divergenze creative con i produttori Barbara Broccoli e Michael G. Wilson, clou della saga ormai da decenni. A quel punto, alla regia è subentrato Cary Joji Fukunaga, che ha firmato No Time to Die, uscito nel 2021.
L’ addio definitivo di Boyle
Boyle ha confermato di non tornare più a lavorare con Bond. Lo ha spiegato chiaramente in una recente intervista a Business Insider, usando parole nette: “Quella nave è salpata”. Un modo per dire che non ci sarà più spazio per lui nel futuro del famoso agente segreto. Eppure non manca un po’ di rammarico, perché la sceneggiatura che lui e lo sceneggiatore John Hodge avevano preparato sembrava promettere qualcosa di davvero solido. Secondo il regista, Hodge è uno sceneggiatore “straordinario” e il lavoro fatto insieme aveva un peso.
Il progetto che non è mai diventato realtà
Il film immaginato da Danny Boyle avrebbe avuto una trama diversa da quella vista nel 2021. Il villain sarebbe stato un russo, e la storia avrebbe previsto la morte stessa di James Bond. Questo punto importante fu poi comunque inserito nella versione finale del film con Daniel Craig, che aveva negoziato la chiusura del suo personaggio nel contratto.
Una svolta mai realizzata
La versione di Boyle avrebbe potuto portare una svolta più drammatica e per certi versi rischiosa nella saga. Ma i contrasti interni hanno bloccato tutto. Così la scena è passata nelle mani di Fukunaga, che ha sviluppato un film più in linea con le aspettative storiche e commerciali del franchise. Quel finale con la morte dell’agente è stato comunque mantenuto, confermando come l’idea originale di Boyle abbia comunque lasciato un segno nella trama definitiva.
James Bond , un’ icona ancora tutta britannica
La storia di James Bond sul grande schermo parte nel 1962 con Licenza di uccidere, prodotto da Albert R. “Cubby” Broccoli. Da allora è diventato uno dei personaggi più celebri e duraturi del cinema. Oggi, a portare avanti il franchise sono Barbara Broccoli e Michael G. Wilson, figli del fondatore. Da loro il franchise ha mantenuto l’identità classica, trasformandosi in un marchio che vale miliardi.
Con l’arrivo di Amazon, il futuro di Bond si riaccende, ma senza forzature. Barbara Broccoli ha più volte chiarito che non si vuole correre a scegliere un nuovo volto per 007. Al momento, tutto procede con calma. Una fonte interna, citata dal Daily Mail, ha spiegato che con Amazon a bordo non cambierà l’essenza del personaggio: Bond resterà britannico o del Commonwealth, e continuerà a essere un uomo. Insomma il brand vuole tenere stretto ciò che rende Bond riconoscibile a ogni fan.
Il passaggio di testimone in casa Bond segna il via a un nuovo capitolo pieno di attese e domande. Tra vecchi registi che mollano e nuovi dirigenti che si mettono in gioco, il mito di 007 fa i conti con il suo passato e prova a guardare avanti, senza abbandonare le sue radici.