Il Festival di Sanremo, uno degli eventi musicali più attesi in Italia, si trova in una fase di incertezza dopo la recente decisione del Consiglio di Stato. Questa sentenza ha confermato la legittimità della pronuncia del Tar, che ha dichiarato illegittima l’assegnazione diretta dell’organizzazione della manifestazione alla Rai. Con il marchio del Festival di proprietà del Comune di Sanremo dal 2000, la situazione si complica ulteriormente. La domanda che tutti si pongono è: quale sarà il destino di questa storica kermesse canora?
La decisione del Consiglio di Stato su Sanremo
Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza chiara riguardo all’assegnazione dell’organizzazione del Festival di Sanremo. La decisione ha confermato l’illegittimità dell’assegnazione diretta alla Rai, mantenendo in vigore la sentenza del Tar. Quest’ultima non è stata sospesa, il che significa che la Rai non può continuare a gestire l’organizzazione del Festival senza seguire le procedure corrette. L’udienza di merito è stata fissata per il 22 maggio 2025, e il Consiglio di Stato ha sottolineato che non ci sono motivi per sospendere quanto stabilito dal Tar.
In particolare, il Consiglio di Stato ha evidenziato come la Rai contesti le modalità con cui il Comune di Sanremo ha inteso dare esecuzione alla sentenza. Nonostante le obiezioni, il Comune ha già approvato il bando per l’assegnazione dell’organizzazione del Festival della Canzone 2026, segnando un passo importante verso la definizione del futuro dell’evento.
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Il futuro di Sanremo in Rai
Con l’udienza fissata per il 22 maggio, il futuro del Festival di Sanremo sulla Rai è incerto. La base d’asta per l’organizzazione è stata stabilita a 6,5 milioni di euro, con l’aggiunta dell’1% dei ricavi. Inoltre, è previsto un vincolo di almeno tre edizioni consecutive, con la possibilità di un rinnovo annuale fino a un massimo di cinque edizioni. Giuseppe Caruso, Presidente del Tar della Liguria, ha affermato: “Abbiamo emesso una sentenza che riteniamo giusta. Se qualcuno più in alto di noi pensa che non sia così, provvederà. Ma io non credo”.
Il panorama attuale lascia spazio a diverse interpretazioni. Alcuni esperti ritengono che l’asta per l’organizzazione del Festival possa andare deserta, mentre altri sperano che le offerte dei concorrenti siano inferiori a quelle della Rai. Tuttavia, l’idea che un’emittente diversa possa organizzare il Festival appare improbabile, considerando che nella storia della manifestazione non si è mai verificata un’alternativa alla tv di Stato.
La situazione pre-festival e le implicazioni legali
I primi segnali di turbolenza si erano manifestati alla fine del 2024, prima dell’edizione del Festival che ha visto la vittoria di Olly con il brano “Balorda Nostalgia”. In quel periodo, i giudici amministrativi avevano confermato la validità della convenzione tra la Rai e il Comune di Sanremo per l’edizione 2025. Tuttavia, il Tar della Liguria aveva dichiarato irregolari alcune delibere del Comune che concedevano in uso esclusivo alla Rai il marchio “Festival della Canzone Italiana” e alcuni servizi accessori.
Questa situazione ha portato a una certa confusione riguardo all’organizzazione del Festival. Nonostante le irregolarità riscontrate, l’edizione 2025 è stata comunque gestita dalla Rai. Ora, con l’avvicinarsi del 2026, il futuro del Festival è tutto da definire, e le prossime decisioni saranno cruciali per il destino di questa storica manifestazione musicale.