Il giffoni film festival, appuntamento noto per selezionare pellicole dalle tematiche attuali e coinvolgenti, ha scelto di inaugurare la sua 55ª edizione con unicorni, il nuovo film di michela andreozzi in uscita il 18 luglio 2025 con vision distribution. Attraverso una storia che ruota attorno a una famiglia alle prese con scelte non convenzionali, il film mette sotto i riflettori le tensioni e le paure del ruolo di genitore oggi, in un quadro che riflette i mutamenti sociali e culturali attorno all’identità e all’accettazione della diversità.
La trama di unicorni e il ritratto di una famiglia moderna
La vicenda si concentra su lucio, conduttore radiofonico dal carattere brillante e progressista, e su elena, sua moglie insicura e legata emotivamente a lui. Insieme gestiscono una famiglia allargata, composta anche dalla prima moglie di lucio e dalla figlia di lei, dove emerge il loro unico figlio blu, un bambino di 9 anni che ama vestirsi da femmina. In casa, i genitori lo sostengono liberamente, ma la situazione cambia quando blu vuole indossare il costume della sirenetta durante la recita scolastica. Questo desiderio scatena dubbi e timori in lucio ed elena, che si confrontano con la necessità di bilanciare protezione e libertà esprimendo così una sperimentazione di accettazione in un contesto pubblico.
La complessità delle dinamiche familiari
In questa esperienza entrano in gioco le dinamiche complesse di una coppia che deve rivedere aspettative radicate. L’avvicinamento a un gruppo di genitori, conferito dal supporto di una psicologa, crea uno spazio dove le emozioni e i pregiudizi si incrociano con il bisogno di garantire un’educazione inclusiva e rispettosa delle differenze. La storia mostra quindi il percorso interiore e collettivo necessario per spogliarsi da rigidità culturali e obblighi sociali.
Michela andreozzi e il suo approccio al racconto della genitorialità
Michela andreozzi, già nota al pubblico per pellicole come genitori vs influencer, firma un’opera che nasce da una riflessione personale pur non avendo figli propri. Si definisce zia e amica, ruolo che la mette in contatto con i giovani e le loro sfide. Attraverso unicorni ha voluto affrontare le tensioni nascoste dietro al compito di educare, specie quando i ragazzi mostrano desideri che esulano da norme e aspettative familiari o sociali.
La regista sottolinea che il film mette in scena la fatica e la forza richieste agli adulti quando si trovano a dover accogliere un cambiamento inatteso nei figli. Questo processo implica un cambiamento di prospettiva che porta a una forma di amore più profonda, capace di abbracciare senza condizioni. La scelta di raccontare attraverso un bambino che si presenta in modo non conforme alle aspettative sociali introduce una riflessione vivida e realistica sulle molteplici forme di famiglia e affetto.
Il cast e le produzioni dietro il film unicorni
A interpretare lucio è edoardo pesce, mentre elena prende vita nelle mani di valentina lodovini. Il ruolo di blu, il piccolo di 9 anni protagonista della vicenda, è affidato a daniele scardini al suo debutto sul grande schermo. Completano il cast lino musella, thony, donatella finocchiaro e paola tiziana cruciani, attori che danno corpo e spessore alla rete di relazioni attorno alla famiglia.
Le produzioni coinvolte
La produzione è guidata da arturo paglia e isabella cocuzza per paco cinematografica. Il progetto è nato da una collaborazione tra paco cinematografica, vision distribution e neo art producciones. Il sostegno istituzionale arriva dalla regione lazio attraverso il lago cinema international avviso pubblico, un finanziamento europeo legato al pr fesr lazio 2021-2027, che supporta iniziative culturali e cinematografiche nel territorio. La combinazione di questi elementi garantisce al film una struttura solida sia dal punto di vista creativo che economico.
Il giffoni film festival 2025 e la scelta di un tema attuale
Il giffoni film festival, noto per la sua attenzione a temi sociali e culturali rilevanti, ha deciso di inaugurare questa nuova edizione con unicorni. Il film si inserisce in una discussione aperta sulle difficoltà e le trasformazioni che riguardano la famiglia e l’educazione dei figli oggi. Il fatto che il festival scelga di mettere in rilievo questo racconto mostra un’interessante apertura verso narrazioni che affrontano le sfide sociali contemporanee senza rinunciare a mostrare sfumature e complessità.
Presentare un’opera centrata su un bambino che esprime la sua identità in modo libero, pur se accompagnato da dubbi e paure, sembra rispondere alle nuove esigenze di rappresentazione di storie legate all’inclusione e ai diritti personali. Il giffoni conferma così il suo ruolo di palcoscenico per film capaci di coinvolgere un pubblico giovane e adulto, favorendo un confronto diretto con questioni attorno a genere, famiglia e accettazione.