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Il film su Jeff Bezos torna in top 10 su Prime Video a due anni dall’uscita

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Il biopic dedicato a Jeff Bezos, disponibile su Prime Video, ha riguadagnato attenzione dopo il recente clamore suscitato dal matrimonio del fondatore di Amazon. Il film ripercorre gli inizi della compagnia e la scalata al successo dell’imprenditore, offrendo uno sguardo sulle origini di una delle multinazionali più influenti al mondo. La pellicola si concentra soprattutto sul periodo precedente alla nascita di Amazon e sui primi passi nel mondo digitale.

La rinascita del film dopo il matrimonio vip a venezia

Nei giorni scorsi Venezia è stata teatro dello sfarzoso matrimonio tra Jeff Bezos e Lauren Sánchez, evento che ha attirato centinaia di ospiti vip e acceso dibattiti sulla città lagunare “dominata” per qualche giorno dai festeggiamenti dell’uomo più ricco del pianeta. Questo episodio ha riportato sotto i riflettori non solo la figura pubblica di Bezos ma anche contenuti legati alla sua vita privata e professionale.

Proprio grazie all’interesse mediatico legato alle vicende personali dell’imprenditore, il film biografico intitolato Bezos – La storia di un genio è risalito nelle classifiche della piattaforma Prime Video, tornando nella top 10 italiana dopo due anni dalla prima uscita. Essendo prodotto da Amazon Studios, era prevedibile che questa pellicola trovasse spazio nel catalogo Prime Video con una certa continuità.

Trama e rappresentazione: un racconto agiografico senza guizzi

Il film si presenta fin dall’inizio con un tono piuttosto agiografico verso Jeff Bezos. La narrazione segue passo passo le tappe fondamentali che hanno portato alla creazione della multinazionale senza però approfondire aspetti controversi o critici legati all’azienda o al suo fondatore. Alcuni dialoghi risultano ambigui e rischiano anzi di alimentare ulteriormente polemiche già esistenti attorno alla figura pubblica.

La recitazione appare anonima soprattutto nel ruolo principale affidato ad Armando Gutierrez; manca quella forza drammatica capace di coinvolgere lo spettatore in modo profondo o emozionante. Gli eventi si susseguono senza momenti particolarmente intensi o colpi scena degni d’interesse cinematografico: la storia avanza lineare fino ai titoli finali che anticipano brevemente sviluppi futuri noti al pubblico.

Tra i volti più riconoscibili spicca Kevin Sorbo in una parte secondaria ma lontana dal suo celebre ruolo televisivo da eroe mitologico; questa scelta sembra sottolineare l’intento minimalista della produzione più vicina a un cinema indipendente piuttosto che a un grande blockbuster hollywoodiano.

Dagli inizi modesti all’impero digitale: come nasce amazon

La sceneggiatura prende spunto dal libro Zero to Hero, titolo emblematico per descrivere l’ascesa imprenditoriale raccontata nel film. Nel 1994 Jeff Bezos lavorava come dirigente in un fondo speculativo quando intuì le potenzialità ancora inesplorate del web nascente. Gli venne chiesto quale sarebbe stato il prossimo grande successo nell’ambito digitale ed egli immaginò una libreria online capace di superare ogni barriera fisica nella vendita dei libri.

Questa idea rivoluzionaria portò lui stesso insieme alla prima moglie Alex Mitchell ad abbandonare i rispettivi lavori per avviare da zero quella start-up inizialmente chiamata Cadabra poi ribattezzata Amazon. Le difficoltà incontrate furono molteplici ma la determinazione permise loro di costruire gradualmente quello che oggi è uno dei giganti mondiali dell’e-commerce.

Il racconto mostra quindi le fasi iniziali segnate da sacrificio personale ed economico mentre internet cominciava a cambiare radicalmente abitudini commerciali e socialità globale negli anni Novanta.

Uno stile sobrio ma privo d’impatto narrativo

L’approccio registico scelto da Khoa Le punta su uno stile sobrio con budget contenuto tipico del cinema indipendente americano; questo avrebbe potuto dare maggior rilievo alle sfumature umane dietro la figura pubblica invece resta tutto molto piatto e poco coinvolgente sul piano emotivo o visivo.

Le ombre narrative tentano brevi incursioni nei lati meno noti della personalità del protagonista ma vengono subito accantonate lasciando spazio esclusivamente agli eventi storici principali senza approfondimenti psicologici significativi. L’impressione generale è quella di una confezione piatta incapace davvero raccontare appieno né l’importanza storica né le contraddizioni sociali generate dalla crescita esponenziale dell’azienda.

Nel complesso Bezos – La storia di un genio offre dunque uno scorcio sugli albori della rivoluzione tecnologica degli anni Novanta, momento cruciale per internet, anche se manca quel respiro ampio necessario per contestualizzare pienamente quanto accaduto. Il ritratto rimane semplice, quasi didascalico, limitandosi ad accompagnarci lungo i primi passi verso ciò che oggi conosciamo come Amazon senza aggiungere elementi capaci rendere memorabile questa narrazione cinematografica.

Written by
Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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