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Il film sisu l’immortale: azione e resistenza nella guerra di lapponia

Il film “Sisu L’immortale” racconta la lotta di Aatami Korpi, un ex soldato finlandese, contro le forze naziste durante la Guerra di Lapponia, esplorando temi di coraggio e vendetta.

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"Sisu L’immortale" è un film d'azione ambientato durante la Guerra di Lapponia, che racconta la lotta di un ex soldato finlandese contro le truppe naziste, esplorando coraggio e sopravvivenza in un contesto storico poco noto. - Unita.tv

Il film “Sisu L’immortale” ha attirato l’interesse del pubblico italiano grazie alla sua recente trasmissione su Rai 4. Ambientato durante gli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, racconta una vicenda di sopravvivenza e vendetta in una delle zone più fredde e difficili d’Europa. Il titolo si riferisce a un termine finlandese che rappresenta un carattere unico fatto di coraggio, forza e volontà indomita. La pellicola unisce storia militare e azione intensa, mostrando il conflitto tra Finlandia e Germania nazista in un periodo poco raccontato della guerra.

La trama: la lotta di un uomo solo nella wilderness lapponese

La storia si svolge nella regione della Lapponia, nel nord della Finlandia, proprio durante la Guerra di Lapponia del 1944-1945. Aatami Korpi, un ex soldato finlandese interpretato da Jorma Tommila, vive isolato tra i ghiacci dopo aver perso la sua famiglia nella Guerra d’Inverno. La sua esistenza solitaria è segnata dalla ricerca dell’oro, attività che lo tiene legato a una realtà dura e implacabile.

Un giorno Aatami ritrova un ricco giacimento aurifero. Decide di recarsi a Rovaniemi per venderlo, ma lungo il cammino s’imbatte in una pattuglia delle SS guidata da Bruno Helldorf, un ufficiale tedesco crudele impegnato a distruggere villaggi e prendere ostaggi. Forse per un momento Helldorf lascia passare Aatami senza sospetti, ma poi quando i suoi uomini scoprono l’oro nelle bisacce del finlandese, tentano di strapparglielo con la forza e ucciderlo.

Aatami reagisce con esperienza militare e ferocia. Riesce a eliminare gli aggressori, uno dopo l’altro, e da quel momento inizia un inseguimento guidato dal ufficiale tedesco che si avvale anche di un carro armato per catturarlo. La tensione cresce in una lunga serie di scontri, nei quali Aatami sfrutta il terreno famigliare, la sua astuzia e la capacità di combattimento. La sua tenacia gli vale la fama di “immortale”, un guerriero capace di affrontare qualunque pericolo.

Il contesto storico dietro la guerra di lapponia

La Guerra di Lapponia è un episodio poco conosciuto della Seconda Guerra Mondiale, ma ha un ruolo chiave per la storia finlandese. Nel 1944, la Finlandia firmò un armistizio con l’Unione Sovietica e si trovò a dover respingere il ritiro tedesco dal suo territorio. Questo cambiò il nemico, trasformando alleati di fatto in avversari.

Il confronto tra Finlandia e Germania, negli inverni rigidi del circolo polare artico, comportò operazioni militari fra le più dure. La distruzione di insediamenti e il contrasto militare si intrecciarono a condizioni ambientali proibitive. Il film usa questo sfondo per ricostruire una realtà di guerra in cui ogni elemento – dal freddo intenso al terreno impervio – pesa sulla sopravvivenza e sulle vicende personali.

I soldati tedeschi vengono mostrati con una crudeltà che riflette la durezza storica dei loro metodi, nonché la brutalità con cui gestivano la ritirata. Il clima a cui è sottoposta la popolazione finlandese emerge come elemento centrale e drammatico dell’intera narrazione.

I protagonisti: il cast e i volti dietro sisu l’immortale

Jorma Tommila prende corpo nel ruolo di Aatami Korpi, incarnando un uomo ferito dalla storia ma non piegato alle avversità. Il suo personaggio domina la scena per la tenacia con cui affronta ogni ostacolo, mentre intorno a lui ruotano figure meno approfondite ma ugualmente importanti per la trama.

Tra questi, Aksel Hennie, Jack Doolan, Mimosa Willamo e Onni Tommila completano il gruppo degli interpreti principali. La regia del finlandese Jalmari Helander mantiene una tensione costante, lavorando con scene che alternano azione e momenti di silenzio carichi di significato. Sono scelte che permettono allo spettatore di entrare nell’atmosfera aspra di quegli anni.

Il personaggio di Aatami è il fulcro del film: rappresenta il concetto di “sisu” nella sua forma più diretta. Ogni sua azione richiama quel mix di coraggio e tenacia, che ha lasciato traccia anche fuori dalla Finlandia. La completezza di questo ritratto contribuisce a mantenere viva l’attenzione per tutta la durata.

La produzione e le reazioni del pubblico

“Sisu L’immortale” è frutto di una collaborazione tra Finlandia e Regno Unito, e dura poco più di un’ora e mezza. La sua struttura sceglie l’essenzialità, senza dilungarsi in sottotrame complesse né personaggi troppo sfaccettati. Il risultato è un racconto serrato, con azione continua e qualche pausa teatrale.

La critica ha accolto il film con feedback misti. Molti hanno apprezzato la rappresentazione cruda della guerra e la resa del protagonista, subissato da eventi che sembrano insormontabili. Alcuni hanno però segnalato che la sceneggiatura appare semplice, con pochi spunti per approfondire la psicologia degli antagonisti o dei comprimari.

Il pubblico ha mostrato interesse, soprattutto per la novità di un film ambientato in un teatro di guerra meno noto e per le sequenze d’azione. La trasmissione su Rai 4 ha sicuramente ampliato la visibilità verso un pubblico italiano curioso di scoprire episodi di storia poco noti.

I dibattiti aperti: rappresentazioni e violenza

“Sisu L’immortale” ha creato discussioni per la scelta narrativa di mostrare i nazisti in modo molto diretto come cattivi senza sfumature. Questa rappresentazione, però, è legata a fatti storici documentati, basati su azioni reali compiute durante la ritirata tedesca in Lapponia.

La violenza presente nel film è piuttosto esplicita. Le scene cruente hanno sollevato dubbi riguardo alla necessità estetica di certi dettagli. Alcuni spettatori hanno trovato che la violenza a volte superi il limite, mentre altri l’hanno vista come parte coerente della storia raccontata.

Quel che emerge è una linea netta tra chi vede il film come una testimonianza cruda e chi come un racconto che semplifica troppo i ruoli in gioco. Sta al singolo decidere se questa impostazione risulti convincente o meno. Il simbolo di resistenza incarnato da Aatami tuttavia ha stimolato interesse anche fuori dai confini della Finlandia.

L’epilogo della lotta e il valore culturale del film

Il film chiude con una serie di scontri intensi tra Aatami e i suoi inseguitori. Ogni scena si concentra sulla sopravvivenza, la strategia e quell’energia che solo chi ha vissuto il dolore può mettere in campo. L’eroe finlandese esce da queste prove come una figura quasi leggendaria, che rappresenta un ideale di forza.

La trasmissione in Italia ha permesso a un pubblico più ampio di conoscere la Guerra di Lapponia e il significato del termine sisu. La narrazione suggerisce come, dietro una guerra aspra, si nasconda la storia di singoli uomini capaci di resistere alle peggiori prove.

Questo film lascia aperti interrogativi sulla memoria storica e sui modi in cui raccontiamo il passato attraverso la fiction. Come storia di coraggio e vendetta, resta un esempio di come certi momenti di guerra acquistino nuove prospettive a distanza di decenni.