In occasione del conclave 2025 per scegliere il successore di papa Francesco, alcuni cardinali si sono affidati a un mezzo insolito per approfondire il processo elettorale: il cinema. Un film premiato e riconosciuto per la sua fedeltà al rituale vaticano, è diventato una sorta di strumento per orientarsi tra le dinamiche del collegio cardinalizio. Dietro questo approccio c’è la necessità di comprendere procedure complesse, soprattutto per chi ha meno familiarità con la politica della chiesa romana.
Come il film conclude si lega al voto del conclave
Il lungometraggio intitolato “Conclave”, diretto da Edward Berger e basato sull’omonimo romanzo di Robert Harris, offre uno sguardo dettagliato sulla fase di elezione del papa. La trama segue il cardinale Thomas Lawrence, interpretato da Ralph Fiennes, incaricato di guidare il gruppo dei cardinali dopo la morte del pontefice. La pellicola si concentra su tre giorni cruciali in Vaticano, mostrando le dinamiche interne e le intrigues tra candidati scossi da scandali. Questa rappresentazione approfondita ha sorpreso per la fedeltà ai fatti reali, diventando un riferimento utile durante le giornate di voto.
Il film ha ricevuto riconoscimenti importanti sin dalla sua uscita, conquistando otto nomination agli Oscar e aggiudicandosi il premio per la miglior sceneggiatura non originale, grazie al lavoro di Peter Straughan. L’accuratezza con cui sono stati descritti i passaggi, i rituali e le tensioni ha attirato l’attenzione anche di esperti e osservatori. Proprio per questo il film ha acquisito un ruolo inaspettato, integrando la preparazione pratica dietro le quinte del conclave.
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Perché i cardinali hanno scelto un film per prepararsi
Nel conclave che ha preso avvio il 7 maggio 2025, si è visto subito come una parte dei cardinali avesse poca esperienza rispetto ai meccanismi interni del Vaticano. Alcuni partecipanti infatti non erano abituati alla complessità della politica ecclesiastica e ai protocolli specifici relativi all’elezione pontificia. La visione del film ha così rappresentato una risorsa concreta per entrare nel vivo delle operazioni.
Un religioso ha riferito a Politico che la pellicola è stata accolta come strumento di studio “straordinariamente accurato”. Questo approccio cinematografico ha facilitato la comprensione e discusso aspetti importanti, come le alleanze fra cardinali o i potenziali candidati. Il fatto che alcuni abbiano guardato il film direttamente al cinema testimonia una scelta mirata e consapevole per prepararsi a prendere decisioni cruciali.
Questo uso inedito del cinema dimostra come anche in ambiti tradizionali e rigorosi, strumenti culturali possono fungere da supporti pratici. La reale situazione ha spinto il collegio cardinalizio a cercare soluzioni pratiche e vecchie narrazioni, come quelle romanzate nel film, si sono rivelate utili per fotografare tensioni, strategie e dinamiche umane.
Le tappe del conclave 2025 e il contesto storico
Il conclave che si tiene quest’anno segna una svolta storica, in quanto è la prima elezione dopo la morte di papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025 a 88 anni, a seguito di un ictus. Francesco è stato il primo pontefice latinoamericano e la sua scomparsa chiude un ciclo importante per la chiesa cattolica. L’elezione del successore è un evento atteso da tutto il mondo religioso e politico.
Le operazioni di voto sono iniziate mercoledì 7 maggio ma già il primo giorno non hanno portato alla scelta di un nuovo papa. Questo dimostra quanto il processo resti complesso e riservato a passaggi precisi, spesso intessuti di equilibri delicati. Il clima dentro i palazzi vaticani è denso di aspettative e la ricerca del candidato giusto si svolge tra stretti meccanismi di scrutinio.
In passato, conclavi simili sono durati pochi giorni: quello del 2017 che ha eletto lo stesso Francesco si è concluso dopo due giorni. Quest’anno, il ritardo nell’elezione potrebbe indicare animi divisi o la presenza di proposte variegate. Il film che ha ispirato alcuni cardinali sembra beh, però un riflesso fedele di queste tensioni e del gioco sottile che si svolge nelle stanze chiuse al pubblico.
L’impatto artistico e culturale del film nel contesto ecclesiastico
“Conclave” non è solo un thriller politico ma una finestra rara sulla parte meno visibile della chiesa cattolica. Regia e sceneggiatura hanno messo a fuoco dettagli concreti, dalla liturgia ai momenti di silenzio e confronto, passando per investigazioni su scandali interni. Questa delicatezza ha suscitato interesse non solo nel pubblico laico, ma anche all’interno dagli ambienti ecclesiastici.
Attori come Ralph Fiennes e Isabella Rossellini danno profondità ai personaggi, rendendo la narrazione più verosimile. La critica ha riconosciuto l’opera in otto nomination agli Oscar, confermando la qualità del film in ambito internazionale. Dopo la visione da parte dei cardinali, l’opera sembra aver superato il semplice valore artistico per diventare uno strumento concreto di conoscenza.
La moltiplicazione di spunti drammatici e investigativi dentro la narrazione aiuta a capire quanto i protagonisti del conclave siano uomini immersi in scelte difficili, dove fede, potere e morale si intrecciano. Il film dà un volto a questioni di cui si parla poco e rende visibile ciò che avviene dietro le porte chiuse del Vaticano.
Il ricorso al cinema mostra come la cultura popolare possa influenzare e nutrire anche i momenti più riservati di tradizione religiosa, fondando un legame tra comunicazione contemporanea e riti antichi. Questi passaggi del 2025 restano un punto di osservazione per chi vuole seguire da vicino la nuova pagina della storia della chiesa.