Il festival di cannes 2025 premia un cinema di scoperta e sguardi inediti con la rassegna un certain regard
La rassegna un certain regard del festival di cannes 2025 ha premiato opere innovative e registi emergenti, evidenziando storie personali e complesse in un panorama cinematografico globale.

La rassegna "Un Certain Regard" del Festival di Cannes 2025 ha celebrato registi emergenti e opere innovative, premiando film che esplorano storie personali e realtà complesse, confermandosi vetrina essenziale per il cinema contemporaneo e internazionale. - Unita.tv
La rassegna un certain regard, parte fondamentale del festival di cannes, ha appena concluso la sua edizione 2025. Questo spazio è nato per dare risalto a registi emergenti e a opere che propongono prospettive nuove o insolite, offrendo così un panorama diverso rispetto alla competizione principale. Quest’anno la selezione ha messo in luce titoli capaci di raccontare storie personali e mondi complessi, muovendosi lontano dalle vie narrative più convenzionali.
Il festival ha confermato il suo ruolo di vetrina per autori che sperimentano nuove forme espressive, senza mai perdere il contatto con temi attuali e pulsanti. Film d’esordio si sono intrecciati a produzioni più consolidate, mostrando una varietà che va dal cinema politico a quello intimo. La giuria, guidata da figure del cinema britannico e internazionale, ha premiato opere che riflettono le tante sfaccettature della realtà contemporanea.
La giuria e i film in gara: un concentrato di visioni diverse
L’edizione 2025 ha portato sullo schermo venti film, di cui quasi la metà sono prime opere. Questo dato conferma la vocazione della sezione a scovare nuovi talenti, offrendo loro una platea importante come quella del festival di cannes. I registi provengono da Paesi molto diversi tra loro, a sottolineare quanto il cinema stia diventando sempre più globale.
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Alla guida della giuria c’era molly manning walker, regista e direttrice della fotografia britannica. Con lei, una squadra di professionisti e critici che rappresentano vari aspetti dell’industria cinematografica: louise courvoisier dalla Svizzera, vanja kaludjercic dal festival di rotterdam, il regista italiano roberto minervini e l’attore argentino nahuel pérez biscayart. L’equilibrio di esperienze ha permesso al gruppo di valorizzare opere diverse per stile e contenuti.
Il primo film proiettato, Promised Sky di erige sehiri, ha dato il segnale delle tematiche affrontate: storie delicate, emozioni sottili, ritratti umani lontani dalla spettacolarizzazione. La varietà dei linguaggi rendeva difficile formulare un giudizio unanime, ma proprio questa molteplicità ha arricchito la competizione. Anche il fatto che molte opere concorrano contemporaneamente per la caméra d’or segnala la necessità di far emergere le migliori espressioni del cinema emergente.
I premi tra esordi e volti confermati del cinema internazionale
Il riconoscimento più importante, quello al miglior film, è andato a La misteriosa mirada del flamenco di diego céspedes, giovane cileno che ha offerto un ritratto intenso e originale della cultura flamenca. Il suo esordio ha colpito per la forza visiva e il modo di raccontare tradizioni radicate nel reale senza cadere nel folklore.
Il premio della giuria ha invece premiato Un poeta del colombiano simón mesa soto, che ha messo al centro la parola e le emozioni di una figura emergente nella scena letteraria. Questo film racconta con sensibilità un microcosmo che ha pochi precedenti al festival, confermando quanto la parola possa essere strumento di racconto potente.
Per la miglior regia sono stati scelti i fratelli palestinesi arab e tarzan nasser con Once Upon a Time in Gaza. Questo film ha mescolato elementi politici e poetici, restituendo un’immagine complessa e intensa di un territorio segnato da conflitti e resistenze.
Frank dillane, già noto al pubblico televisivo, è stato premiato come miglior attore per Urchin, diretto da harris dickinson. La sua interpretazione ha offerto un ritratto convincente di un personaggio complesso, segnato da tensioni interiori e sfide quotidiane.
La miglior attrice è stata cleo diária per la sua interpretazione in O Riso e a Faca, opera del regista portoghese pedro pinho. Il suo ruolo ha trasmesso una gamma intensa di emozioni, riuscendo a dare voce a un personaggio femminile profondo e sfaccettato.
Infine, il premio per la migliore sceneggiatura è andato a harry lighton per Pillion, anche questo un esordio. La scrittura ha colpito per chiarezza e precisione, offrendo una narrazione che ha saputo coinvolgere da subito.
Appuntamenti a parigi e importanza della rassegna per il cinema contemporaneo
I film premiati saranno proiettati a parigi da fine maggio a inizio giugno in una mini-rassegna organizzata nei cinema d’essai più noti. Questa iniziativa permette a un pubblico più ampio di scoprire pellicole che spesso rimangono confinate ai circuiti festivalieri. Vedere questi lavori sul grande schermo rappresenta un’occasione unica per apprezzare le scelte stilistiche e la forza delle storie raccontate.
La rassegna un certain regard si conferma un luogo dove il cinema di ricerca trova spazio e attenzione. In un momento storico in cui le narrazioni si fanno sempre più complesse, questa vetrina aiuta a distinguere voci autentiche da prodotti costruiti ad arte solo per il mercato. Quel che emerge è un cinema che non ha paura di guardare altrove, di scavare dentro culture e realtà spesso dimenticate. La platea del festival di cannes ne esce arricchita dalla visione di storie nuove e dalla scoperta di autori che, in futuro, potrebbero segnare la strada del cinema internazionale.