Il delitto di Garlasco torna alla ribalta con la riapertura delle indagini su Alberto Stasi e l’avvocato Antonio De Rensis
La riapertura del caso di Chiara Poggi nel 2025 da parte della procura di Pavia coinvolge nuovamente Alberto Stasi e l’avvocato Antonio De Rensis, con nuove indagini e interrogatori in corso.

Il caso di Chiara Poggi riaperto nel 2025 coinvolge nuovamente Alberto Stasi e il suo avvocato Antonio De Rensis, che guida la difesa in una fase investigativa cruciale con nuovi sviluppi e indagati. - Unita.tv
Il caso di Chiara Poggi e di Alberto Stasi cattura ancora l’attenzione dopo la riapertura da parte della procura di Pavia. Questa vicenda giudiziaria, tornata sotto i riflettori nel 2025, coinvolge nuovamente l’avvocato Antonio De Rensis, protagonista nella difesa dell’unico condannato per l’omicidio. Nelle prossime righe esploreremo i dettagli dell’inchiesta, il background del legale e le novità che animano questa fase processuale, soffermandoci su fatti concreti e documentati.
Chi è antonio de rensis e il suo passato tra sport e diritto
Antonio De Rensis ha costruito la sua carriera con un percorso non convenzionale per un avvocato che si occupa di casi di rilievo. Prima di affermarsi nel campo giudiziario, ha maturato un’esperienza nel calcio professionistico. Tra il 2018 e il 2019 ha svolto il ruolo di responsabile legale e poi direttore generale alla Robur Siena, squadra di calcio che milita nei campionati italiani minori. Questa esperienza gli ha dato visibilità pubblica e gli ha permesso di gestire aspetti legali complessi legati al mondo sportivo.
Come avvocato, De Rensis si è occupato di rappresentare figure di rilievo nel panorama sportivo italiano. Tra i suoi assistiti figurano personaggi come la famiglia Pantani, che ha coinvolto questioni legate alla memoria del campione, oltre ad atleti come Antonio Conte e Andrea Iannone, noto pilota di MotoGP. Queste difese hanno evidenziato la sua capacità di gestire casi con forte risonanza mediatica e aspetti tecnici delicati, posizionandolo come un nome rispettato nei processi sportivi e penali di rilievo nazionale.
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Non essendo un semplice avvocato, la multifaccia professionale di De Rensis si riflette nella sua gestione di casi complessi e nella comunicazione con la stampa e le parti coinvolte. Proprio questa esperienza emerge nelle nuove fasi dell’indagine sul delitto di Garlasco, in cui la sua presenza si fa sentire attivamente.
Il ruolo di antonio de rensis nella difesa di alberto stasi
La vicenda giudiziaria attorno all’omicidio di Chiara Poggi è intricata e lunga. Alberto Stasi, unico condannato per l’omicidio avvenuto nel 2007, ha visto nel suo avvocato Antonio De Rensis un difensore deciso e presente. La cassazione ha confermato la colpevolezza di Stasi nel dicembre 2015, annullando le assoluzioni precedenti e ribaltando l’esito dei primi gradi di giudizio.
In questa nuova fase, con la procura di Pavia che ha deciso di riaprire le indagini, De Rensis ha mantenuto un ruolo centrale, rappresentando Alberto Stasi durante gli interrogatori e partecipando attivamente alle fasi processuali. La semilibertà concessa a Stasi permette ora uno svolgimento dell’indagine con più fluidità, e la presenza dell’avvocato è stata un elemento chiave nella gestione degli interrogatori e delle dichiarazioni rese alla magistratura.
De Rensis non si è limitato a difendere l’assistito ma ha collaborato con gli inquirenti per chiarire aspetti nuovi emersi durante la riapertura del fascicolo. La sua strategia difensiva, basata sul confronto più che sulla contrapposizione, ha messo in luce la serietà delle indagini, sottolineando come ci sia attenzione a ogni dettaglio senza abbracciare teorie poco fondate. Questo ha contribuito anche a rassicurare l’opinione pubblica su un processo che da sempre ha avuto momenti di forte tensione.
Riapertura del caso garlasco e nuovi sviluppi investigativi
Nel 2025, la procura di Pavia ha deciso di riesaminare il materiale probatorio e le testimonianze legate al delitto di Chiara Poggi, dando avvio a una nuova indagine che ha coinvolto anche nuovi indagati, come Andrea Sempolo. Questa decisione è nata da elementi ritenuti significativi, che hanno spinto gli inquirenti a non chiudere definitivamente una vicenda rimasta per anni una ferita aperta.
Il caso, partito nel 2007, ha attraversato numerosi passaggi e sentenze contrastanti prima di arrivare alla condanna definitiva di Stasi. L’interesse attuale si concentra sulla raccolta di dati supplementari e approfondimenti su alcune piste investigative ritenute fino a ora poco esplorate o non valutate sufficientemente a fondo. Gli interrogatori recenti, compreso quello Alberto Stasi a Pavia, si sono svolti in un clima di massima attenzione, con le autorità che stanno verificando ogni aspetto con cura.
Antonio De Rensis ha partecipato a queste fasi con la consueta determinazione. Il legale ha affrontato gli interrogatori con il suo assistito, gestendo un momento delicato nel flusso dell’indagine. L’iniziativa della procura ha mosso reazioni diverse negli esperti legali e nell’opinione pubblica, con attese su come si evolveranno i prossimi passaggi e se emergeranno elementi che potrebbero modificare il quadro consolidato.
Cronologia del delitto di garlasco e tappe principali del processo
L’omicidio di Chiara Poggi, risalente al 2007 in provincia di Pavia, ha trovato nel fidanzato Alberto Stasi il presunto colpevole. Dopo i primi due gradi di giudizio con assoluzioni, la cassazione è intervenuta nel 2015 annullando quei verdetti per carenze nelle indagini e procedure. Fu confermata la condanna a Stasi a 16 anni di reclusione per omicidio volontario.
Da allora, il caso è stato più volte al centro di dibattiti e approfondimenti. Non dimentichiamo che le indagini, condotte con modalità diverse nel corso degli anni, hanno prodotto prove fisiche e testimonianze che hanno permesso di avvalorare la posizione accusatoria. Le sentenze di cassazione hanno svolto un ruolo fondamentale nel riaprire il dibattito giudiziario, spingendo per una maggiore attenzione a dettagli trascurati in precedenza.
Con la riapertura del 2025, si registra un nuovo capitolo, dove si indaga anche su persone altre rispetto a Stasi. Rimane centrale comunque la figura dell’avvocato De Rensis, che si occupa di seguire l’evoluzione del processo e la posizione del suo assistito in questa fase cruciale.
Le reazioni ufficiali dopo la riapertura delle indagini
Dopo l’interrogatorio di Alberto Stasi a Pavia, Antonio De Rensis ha dichiarato che le indagini sono portate avanti con rigore e senza basi infondate. La sua dichiarazione arriva in un momento di massima attenzione da parte dei media e del pubblico. Il legale ha voluto rimarcare che il caso non si basa su supposizioni ma su accertamenti concreti, sostenendo una posizione defilata che rispetta il lavoro della magistratura.
Queste parole hanno toccato un tasto importante, data la lunga esposizione mediatica che ha accompagnato ogni fase del processo. Alcuni analisti giudiziari sono tornati a sottolineare la complessità del caso, dove ogni nuova prova può aprire scenari imprevedibili. La partecipazione diretta di De Rensis ai recenti passaggi è vista come segnale di una difesa attiva e attenta a ogni sviluppo.
La riapertura ha stimolato anche l’interesse di molti appassionati di cronaca e diritto, che seguono con attenzione le evoluzioni e sperano in una maggiore chiarezza su questa vicenda, che resta tra le più delicate del nostro paese.
Controversie e opinioni contrastanti nell’opinione pubblica sul caso stasi
Il delitto di Garlasco ha sempre diviso l’opinione pubblica. La famiglia di Chiara Poggi ha più volte espresso dubbi sulla colpevolezza di Alberto Stasi, chiedendo ulteriori approfondimenti e una ricerca più puntuale della verità. Questi dubbi si sono tradotti in pressioni per una revisione del procedimento, che ora si concretizza con la riapertura delle indagini.
Tra i cittadini e gli esperti si alternano posizioni che, da una parte, confidano nella giustizia e nelle nuove indagini per chiarire ogni aspetto; dall’altra, temono che si possa trattare soltanto di un tentativo di riformulare la storia senza elementi solidi. Alcune critiche riguardano le modalità originarie delle indagini e l’attenzione ai dettagli che, secondo alcuni, sarebbe stata insufficiente nei passaggi precedenti.
La riapertura ha lanciato nuovamente il dibattito pubblico, facendo emergere questioni sul modo in cui la giustizia affronta casi complessi e sulla necessità di garantire equilibrio tra accusa e difesa. Il ruolo dell’avvocato De Rensis, in questo quadro, è visto come un elemento di equilibrio e tutela dei diritti del condannato, dentro un processo ancora tutto da definire.