Il conclave del 2025 ha preso il via ufficialmente nella cappella sistina di roma, dove 133 cardinali elettori si sono riuniti per scegliere il successore di papa Francesco, morto il 21 aprile 2025 all’età di 88 anni. Le votazioni sono organizzate in una serie di scrutini durante la giornata, secondo il tradizionale protocollo, e l’attesa per le fumate che segnaleranno l’esito è alta fra fedeli e osservatori in tutto il mondo.
Le votazioni: orari e significato delle fumate
Il meccanismo delle votazioni prevede che i cardinali si esprimano quattro volte al giorno: due sessioni al mattino e altrettante nel pomeriggio. Le fumate rappresentano la comunicazione immediata al pubblico fuori dalla cappella. La fumata nera indica che nessun cardinale ha raggiunto i voti necessari per eleggere il papa, mentre quella bianca annuncia l’esito positivo e la scelta del nuovo pontefice.
La prima fumata e la maggioranza richiesta
Le prime fumate non hanno ancora portato a una decisione definitiva: quella nera apparsa ieri sera ha confermato che la maggioranza di due terzi, ovvero almeno 89 voti su 133, non è stata raggiunta. Questa procedura potrebbe ripetersi per diverse giornate, mantenendo alta la tensione attorno alle votazioni.
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Le fumate sono attese specificamente verso le 10:30 e le 12:00 nelle sedute mattutine e invece intorno alle 17:30 e 19:00 nel pomeriggio. Questi momenti diventano veri e propri appuntamenti per fedeli, media e appassionati che attendono di capire se sia arrivato il momento di annunciare il nuovo successore di san Pietro.
I candidati in lizza per la successione di papa Francesco
Diverse figure si sono fatte avanti come ipotesi credibili per guidare la chiesa cattolica in un momento delicato come questo. Tra i nomi più citati spicca il cardinale italiano Pietro Parolin, che gode di ampio rispetto per la sua esperienza diplomatica e per aver svolto il ruolo di segretario di stato vaticano. Il francese Jean-Marc Aveline è un altro possibile candidato, noto per la sua attività pastorale in una diocesi complessa.
Negli Stati Uniti, il cardinale Francis Robert Prevost emerge come figura di rilievo, mentre in italia a concorrere ci sono anche Matteo Zuppi e Gianbattista Pizzaballa, entrambi con un percorso riconosciuto in ambito ecclesiastico ma con sensibilità differenti.
Le divisioni interne della chiesa
La situazione interna della chiesa presenta divisioni significative. C’è una parte dei cardinali pronta a mantenere la linea aperta da papa Francesco, che ha introdotto riflessioni più attente su temi sociali e pastorali, mentre un’altra corrente sembra propensa a spostare l’attenzione verso un orientamento diverso, più tradizionale. Queste tensioni rischiano di allungare il tempo necessario per raggiungere un accordo.
Il contesto e le regole che guidano il conclave
Il conclave si svolge con rigide misure di sicurezza e riservatezza. I cardinali sono isolati dal mondo esterno per evitare interferenze e garantire la massima serietà e concentrazione nel voto. La durata della loro permanenza nella cappella sistina dipende dal tempo necessario per eleggere un nuovo papa.
Maggioranza necessaria e procedura di annuncio
Per essere eletto, un candidato deve ottenere almeno i due terzi dei voti, cifra che corrisponde a 89 su 133 cardinali. I voti continuano giorno dopo giorno fino a quando non si raggiunge questa maggioranza, momento in cui il risultato viene annunciato con la fumata bianca.
Dopo l’esito positivo, subito si diffonde il tradizionale annuncio “habemus papam” e viene comunicato il nome del nuovo pontefice. Questa procedura, consolidata nei secoli, assicura che la scelta avvenga tra le persone con maggior sostegno e consenso nella guida della chiesa cattolica.
L’attenzione del mondo resta quindi puntata su roma, mentre il processo elettorale va avanti all’interno della cappella sistina. L’esito del conclave 2025 rappresenterà una svolta importante per la chiesa internazionale e per i milioni di fedeli sparsi sui cinque continenti.