Il caso chiara poggi si riapre con la scoperta di un file sulla chiavetta usb due mesi prima della morte
Il ritrovamento di un file su una chiavetta usb di Chiara Poggi riaccende l’attenzione sull’omicidio, suggerendo possibili legami con abusi sessuali e reti criminali, aprendo nuove piste investigative.

Il ritrovamento di un file su abusi sessuali nella chiavetta di Chiara Poggi riapre il caso, suggerendo possibili legami con reti criminali e pedofilia, e nuove piste investigative oltre l’omicidio già noto. - Unita.tv
L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco, torna sotto i riflettori dopo la scoperta di un file nascosto su una chiavetta usb appartenuta alla giovane. Il documento, intitolato abusati550.doc e creato due mesi prima della sua morte, riaccende interrogativi sul possibile coinvolgimento di reti criminali legate ad abusi sessuali e pedofilia. Questo elemento, trascurato per anni, potrebbe ridimensionare le dinamiche conosciute sul caso e aprire nuove piste investigative.
Il contenuto della chiavetta usb e il valore del file abusati550.doc
La chiavetta trovata tra gli effetti personali di Chiara Poggi contiene diversi materiali, ma a catturare l’attenzione è stato un documento word con un titolo inquietante. Il file abusati550.doc era salvato circa due mesi prima dell’omicidio e sembra trattare argomenti delicati come abusi sessuali e pedofilia, con riferimenti specifici a casi legati alla Chiesa.
L’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, unico indagato nell’ultimo filone dell’inchiesta, ha fatto emergere questa prova ormai dimenticata. Secondo Lovati, Chiara Poggi avrebbe raccolto informazioni su situazioni compromettenti, forse con l’intenzione di denunciare. Non si tratta solo di documenti isolati, ma di una vera e propria raccolta di articoli e appunti, che suggerirebbero una sua ricerca approfondita su questi temi.
Leggi anche:
Questo aspetto pone interrogativi su che cosa la ragazza stesse indagando davvero, e se tali scoperte abbiano avuto un ruolo nella sua morte. Chiara, allora, non sarebbe stata solo una vittima casuale, ma una testimone o addirittura una minaccia per certi ambienti.
L’ipotesi del legame con il santuario della bozzola
Il nuovo filone di indagine ravvisa un possibile collegamento tra la morte di Chiara Poggi e vicende legate al santuario della Bozzola, situato vicino a Garlasco. Nel 2014, questo luogo è stato teatro di un caso che ha coinvolto don Gregorio Vitali, sacerdote finito al centro di un’estorsione con minacce di pubblicare materiali compromettenti.
Due cittadini romeni si erano fatti consegnare oltre 250 mila euro dal sacerdote, minacciandolo con registrazioni che toccavano la sfera sessuale. Dal punto di vista investigativo, l’ipotesi è che Chiara sia finita coinvolta, forse senza saperlo, in qualcosa che riguardava queste dinamiche complesse.
Il ruolo di alberto stasi nella vicenda
L’avvocato Lovati ha anche valutato che Chiara potrebbe essere stata eliminata da un sicario per preservare segreti legati a questa rete, e che Alberto Stasi, già condannato per l’omicidio, avesse conoscenze che non poteva rivelare. Questa versione rivede radicalmente il quadro giudiziario, spostando l’attenzione su ambienti esterni e altre figure coinvolte.
L’inchiesta sul giro di pedofilia e le testimonianze raccolte da “chi l’ha visto?”
Negli anni scorsi, l’attenzione sulla morte di Chiara Poggi si era estesa anche a indagini non ufficiali su presunti giri di pedofilia legati a comunità religiose locali. Toni e contenuti emersi in trasmissioni televisive come “Chi l’ha visto?” hanno riportato diverse testimonianze di persone che immaginavano un legame tra quelle realtà e l’omicidio.
Sono state trascritte intercettazioni in cui due estorsori parlavano apertamente di Chiara come di una ragazza che avrebbe voluto parlare di quello che aveva scoperto. Frasi come “La ragazza aveva scoperto il giro e diceva che avrebbe parlato, da lì è partito tutto” fanno pensare a motivi più ampi dietro quel delitto.
Questi elementi tuttavia non hanno mai trovato riscontro nelle procedure penali fino ad oggi, ma continuano a essere fonte di discussione e speculazione.
Nuove prospettive sulla vicenda chiara poggi
L’intero quadro del caso Poggi, così, assume una piega nuova grazie anche al ritrovamento sulla chiavetta usb e alle ipotesi avanzate dall’avvocato difensore. La vicenda rimane uno dei capitoli più complessi della cronaca nera italiana.