I Sansoni debuttano al cinema con “E poi si vede”: una commedia sul precariato e le raccomandazioni

Fabrizio e Federico Sansone debuttano nel cinema con “E poi si vede”, una commedia che esplora il precariato e le raccomandazioni, disponibile nelle sale dal 27 marzo 2025.

I Sansoni debuttano al cinema con "E poi si vede": una commedia sul precariato e le raccomandazioni

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Fabrizio e Federico Sansone, noti comici siciliani, fanno il loro ingresso nel mondo del cinema con “E poi si vede”, un film che affronta in modo ironico e riflessivo il tema del precariato e delle raccomandazioni. La pellicola, prodotta da Warner Bros. Pictures, è disponibile nelle sale a partire dal 27 marzo 2025. In questo articolo, esploreremo la trama del film, il background dei due artisti e le tematiche che affrontano.

Chi sono i Sansoni: un duo comico in ascesa

Fabrizio e Federico Sansone sono due fratelli che hanno saputo conquistare il pubblico italiano grazie alla loro comicità e alla capacità di affrontare temi attuali con uno sguardo critico. Originari della Sicilia, hanno iniziato la loro carriera nel teatro, portando in scena spettacoli come “Fratelli… ma non troppo!” e “Sogno a tempo determinato”. Questi eventi hanno registrato un notevole successo, con il tutto esaurito in molte delle loro rappresentazioni dal 2022 al 2024.

La loro comicità si distingue per l’abilità di mescolare risate e riflessioni, affrontando argomenti di rilevanza sociale. Utilizzando i social media come piattaforma di lancio, i Sansoni hanno accumulato oltre 400 milioni di visualizzazioni sui loro video su YouTube, Instagram, Facebook e TikTok. Questo successo online ha contribuito a consolidare la loro reputazione, portandoli a partecipare a programmi televisivi che hanno ulteriormente amplificato la loro visibilità.

“E poi si vede”: trama e tematiche del film

“E poi si vede” segna il debutto cinematografico dei Sansoni, un progetto che hanno scritto insieme a Fabrizio Testini e diretto da Giovanni Calvaruso. La storia ruota attorno a due giovani uomini, Federico e Fabrizio, che aspirano a vincere un concorso per un posto da impiegato nell’ufficio legale di un immaginario Comune di Malvasia. Federico, laureato in giurisprudenza, spera di ottenere una raccomandazione dal padre, mentre Fabrizio, avvocato non praticante, si confronta con le difficoltà di superare l’ennesima prova statale.

Il film affronta in modo satirico il tema del precariato e delle raccomandazioni, evidenziando le sfide che i giovani laureati devono affrontare nel mondo del lavoro. La trama include elementi di corruzione, la lotta per un lavoro stabile e le esperienze di vita di giovani come i rider, che si trovano a dover affrontare un mercato del lavoro in continua evoluzione. Attraverso una narrazione che mescola comicità e realtà, i Sansoni offrono uno spaccato della vita contemporanea, toccando temi universali che risuonano con diverse generazioni.

Un cast di talenti e un messaggio universale

Il film “E poi si vede” vanta un cast di attori noti nel panorama cinematografico italiano, tra cui Donatella Finocchiaro, Ester Pantano, Domenico Centamore e Paola Minaccioni. La produzione è a cura di Marco Belardi per Greenboo Production Srl e la distribuzione è affidata a Warner Bros. Pictures. La presenza di attori affermati arricchisce ulteriormente la narrazione, portando sullo schermo una commedia che promette di intrattenere e far riflettere.

Il messaggio centrale del film si rivolge a un pubblico ampio, non solo ai trentenne, ma anche alle generazioni precedenti e successive. La questione del “posto fisso” viene esplorata in modo critico, mettendo in luce come questo sogno possa sembrare sempre più irraggiungibile per i giovani di oggi. La commedia si propone di stimolare una riflessione sulla meritocrazia in Italia, un tema spesso trascurato ma di fondamentale importanza per il futuro dei giovani.

Durante la presentazione del film alla stampa, Fabrizio e Federico Sansone hanno condiviso le loro esperienze e le ispirazioni che hanno guidato la scrittura di “E poi si vede”. Hanno discusso dell’importanza di raccontare storie che parlano delle sfide quotidiane dei giovani, rendendo la loro opera non solo un intrattenimento, ma anche un veicolo di consapevolezza sociale.