Il nuovo film Pixar Elio, diretto da Adrian Molina, ha incontrato una serie di difficoltà durante la sua produzione che hanno influenzato profondamente l’esito finale. Il lungometraggio animato, che racconta la storia di un ragazzino teletrasportato nello spazio per errore, ha registrato il peggior debutto nella storia dello studio. Dietro questo insuccesso ci sono cambiamenti drastici apportati al progetto originale, in particolare l’eliminazione degli elementi legati all’identità queer del protagonista e altre modifiche sostanziali che hanno inciso sul contenuto e sul budget.
Le origini del progetto e i temi iniziali
Elio nasce come un film con forti connotazioni personali legate al regista Adrian Molina. Nella prima versione mostrata a pochi spettatori selezionati circa due anni fa, il protagonista veniva presentato come un bambino con una chiara identità queer, elemento riflesso dall’esperienza personale del regista stesso. La sceneggiatura includeva scene significative che mostravano Elio impegnarsi in attività creative e ambientaliste: ad esempio si vedeva mentre raccoglieva rifiuti sulla spiaggia per creare abiti originali fatti in casa. Una sequenza molto apprezzata dalla troupe mostrava Elio alle prese con un “trash-ion show”, dove indossava una canottiera rosa davanti a un paguro.
Un ritratto ricco di dettagli e passioni
Questo ritratto dava spessore al personaggio inserendo riferimenti alla sua passione per la moda alternativa e l’ambientalismo giovanile. Non si trattava però di raccontare una classica storia di coming out dato che Elio aveva solo 11 anni; piuttosto era uno sguardo delicato su una figura giovane ma già definita nella propria identità.
I tagli ai contenuti queer e le trasformazioni nel corso della produzione
Durante lo sviluppo della pellicola però molti dettagli relativi all’identità sessuale del protagonista sono stati progressivamente eliminati o attenuati sotto pressione dei dirigenti Pixar. Testimonianze interne indicano come gli aspetti più espliciti siano stati smussati o cancellati; ad esempio è sparita completamente la scena nella camera da letto dove si intuiva una cotta per un coetaneo maschio.
Anche le passioni ambientali e artistiche di Elio sono state ridimensionate fino quasi a sparire dalla versione definitiva proiettata nelle sale nel 2023. Rimangono soltanto vaghi accenni alla moda alternativa – come quando indossa un mantello decorato con posate o linguette di lattine – senza però alcuna spiegazione o contesto chiaro.
Modifiche che hanno cambiato il personaggio
Questi cambiamenti hanno reso più generico il personaggio facendolo apparire più mascolino secondo i feedback raccolti dai vertici dello studio durante varie fasi produttive.
Tensioni interne allo studio durante le revisioni finali
La situazione è degenerata dopo alcune proiezioni preliminari tra cui quella in Arizona dell’estate 2023: nonostante gli spettatori avessero apprezzato la storia nessuno era disposto a tornare al cinema per rivedere il film segnando così campanelli d’allarme importanti fra i dirigenti Pixar.
Adrian Molina ha ricevuto critiche severe dal produttore Pete Docter dopo aver presentato l’ultima versione del montaggio; questo clima teso lo ha portato ad abbandonare definitivamente il progetto lasciandolo nelle mani delle co-registe Madeline Sharafian e Domee Shi incaricate di completarlo in fretta.
Nel frattempo diversi membri del team creativo si sono dimessi segnalando insofferenza verso le modifiche imposte rispetto alla visione originale. Sarah Ligatich, ex assistente al montaggio coinvolta anche nel gruppo LGBTQ interno PixPRIDE, ha descritto questi cambiamenti come motivo principale della frattura interna allo studio definendo “rattristanti” le scelte fatte sui contenuti del film.
L’impatto sul successo commerciale ed economico
Elio è uscito nelle sale nell’estate 2023 registrando dati estremamente bassi rispetto agli standard Pixar: appena 20 milioni incassati negli Stati Uniti fin dal debutto ne fanno uno dei peggiori flop recenti dello studio d’animazione americano conosciuto soprattutto per successi planetari quali Coco o Inside Out.
L’aumento consistente dei costi dovuto alle continue revisioni tecniche e narrative non è stato accompagnato da riscontri positivi dal pubblico né dalla critica specializzata. Le alterazioni apportate hanno compromesso non solo la qualità artistica ma anche l’identificazione emotiva degli spettatori col personaggio principale privandolo delle sfumature inizialmente previste.
Un equilibrio difficile tra arte e mercato
Il risultato finale appare quindi figlio delle tensione tra esigenze commerciali, aspettative socialmente sensibili ed evoluzione creativa mal gestita durante tutto il processo produttivo.