Negli ultimi 15 anni, l’universo cinematografico è stato dominato da franchise e sequel, relegando i film originali a una nicchia sempre più ristretta. Eppure, un titolo è riuscito a emergere dal mare di riprese e reboot, conquistando il pubblico e le classifiche di incasso. “I peccatori” di Ryan Coogler ha segnato un traguardo notevole superando “Gravity” come il film originale live action con maggior incasso, con un dato che fa riflettere sull’interesse verso progetti non legati a grandi saghe o proprietà intellettuali già note.
La tenacia dei film originali tra sequel e franchise
Dal 2010 in poi, Hollywood ha puntato quasi esclusivamente su prodotti derivati da proprietà già conosciute, sfruttando nomi consolidati per attirare il pubblico. Nonostante questa tendenza, alcune produzioni originali sono riuscite a imporsi, ma raramente con guadagni paragonabili a quelli dei franchise. I dati di incasso mostrano una distribuzione fortemente sbilanciata verso questi ultimi, che spesso raggiungono cifre da capogiro a livello globale.
Tra questi, “I peccatori” ha raggiunto i 275 milioni di dollari di incassi, un risultato che marca una vera eccezione. Questo thriller vampiresco ha resistito alla concorrenza di grandi titoli, mantenendo com’è tuttora una posizione di rilievo nella top 10 del box office. Tra i film originali non derivati da sequel o reboot degli ultimi quindici anni, l’opera di Coogler ha battuto “Gravity“, che nel 2013 raccolse complessivamente 274 milioni.
L’incasso internazionale e la cultura americana
Va notato tuttavia che la performance internazionale de “I peccatori” è stata più modesta, con 80 milioni raccolti fuori dagli Stati Uniti. Questo gap rispetto all’incasso domestico evidenzia come certe narrazioni con forti radici culturali americane fatichino a replicare lo stesso successo all’estero.
La classifica dei film originali live action più redditizi dell’ultimo decennio e mezzo
Osservando il podio degli incassi, il primo posto spetta a “Inception” di Christopher Nolan, uscito nel 2010 e capace di incassare 292 milioni di dollari. Si tratta di un film originariamente concepito senza legami con franchise, apprezzato per la sua trama complessa e originale.
“I peccatori” si piazzano subito dopo con i loro 275 milioni, per poi seguire “Gravity” con 274. Più in basso nella classifica si trovano titoli come “Dunkirk” , “A Quiet Place” e “Interstellar” entrambi con 188 milioni, “Get Out” con 176 milioni e “Us” a 175 milioni.
Questi dati indicano che esiste ancora uno spazio significativo nel mercato per film fuori dagli schemi legati a serie già note, seppure con risultati economici inferiori rispetto ai colossi dei franchise. Fanno eccezione i casi di pellicole che si sono imposte con forte originalità, evento non così frequente nel contesto attuale.
La posizione di ryan coogler sul ritorno ai progetti originali
Ryan Coogler, noto per la regia di film inclusi in universi consolidati come “Black Panther” e “Creed“, ha preso una posizione netta rispetto a “I peccatori“. Contrariamente alla prassi usuale di sviluppare sequel dopo un successo, il regista ha deciso di non proseguire la storia con un secondo episodio.
Nel corso di alcune interviste ha spiegato di avere voluto distaccarsi dalla pressione dei franchise, mirando a realizzare qualcosa di personale e inedito. Questa scelta rivela una volontà di proporre al pubblico contenuti autoriali che non si limitino a riproporre temi già esistenti ma che offrano nuove prospettive.
Coogler ha manifestato il desiderio di evitare la standardizzazione spesso imposta dai grandi studi cinematografici, puntando a far emergere una voce più autentica e specifica. Il successo di “I peccatori” potrebbe quindi rappresentare un segnale importante, sia per lui che per l’intero sistema produttivo.
Dichiarazioni di coogler
“Ho voluto distanziarmi dall’idea che un successo debba necessariamente diventare un franchising. Preferisco raccontare storie uniche, che possano lasciare un’impressione duratura senza seguire schemi consolidati.”
Il possibile impatto sull’industria cinematografica di hollywood
La performance di “I peccatori” fa riflettere sulla rigidità del modello commerciale di Hollywood, spesso ancorato al successo di titoli derivati da grandi brand. Questo risultato mette in luce la potenzialità ancora presente nei film originali di rispondere a esigenze del pubblico non scontate.
Film capaci di raccontare storie diverse hanno la possibilità di attrarre spettatori attenti a contenuti meno prevedibili e già noti. Il traguardo raggiunto da Coogler dimostra come esistano ancora spazi per progetti senza legami con saghe consolidate, purché curati nello sviluppo e nella realizzazione.
Al tempo stesso, la limitata distribuzione dei ricavi al mercato internazionale sottolinea un elemento critico che potrebbe limitare la diffusione di prodotti non allineati ai gusti globali standardizzati. Per questo motivo, restano ancora numerose le difficoltà da affrontare per proporre con continuità pellicole originali a livello internazionale.
Il mondo di Hollywood resta quindi un terreno complesso, dove il successo di “I peccatori” rappresenta un episodio degno di attenzione, senza però modificare radicalmente le strategie consolidate nel breve termine. I prossimi anni potrebbero vedere nuove aperture, ma il modello dei franchise resta ancora saldamente presente.
