Home I fratelli menendez verso la libertà vigilata dopo 35 anni per l’omicidio dei genitori a beverly hills

I fratelli menendez verso la libertà vigilata dopo 35 anni per l’omicidio dei genitori a beverly hills

Dopo oltre trent’anni in carcere, Erik e Lyle Menendez ottengono una riduzione della pena a 50 anni, aprendo la strada alla richiesta di libertà vigilata e a una nuova valutazione giudiziaria.

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Erik e Lyle Menendez, condannati nel 1996 per l’omicidio dei genitori a Beverly Hills, hanno ottenuto una riduzione della pena che apre la possibilità di libertà vigilata dopo oltre 30 anni in carcere. - Unita.tv

La vicenda di erik e lyle menendez, condannati nel 1996 per aver ucciso con un fucile i propri genitori in una villa di beverly hills, si è riaccesa con una recente decisione della corte di los angeles. Dopo oltre trent’anni in carcere senza possibilità di liberazione anticipata, i fratelli hanno ottenuto una riduzione della pena che li rende candidati alla libertà vigilata, anche se la loro scarcerazione definitiva dipenderà da una serie di valutazioni e decisioni che non sono ancora concluse.

La sentenza ridotta rende possibile la richiesta di libertà vigilata

erik e lyle menendez erano stati condannati all’ergastolo senza condizionale per l’omicidio dei genitori joseph e mary elizabeth menendez, avvenuto nel 1989 nella loro residenza di beverly hills. dopo 35 anni passati dietro le sbarre, la corte suprema della contea di los angeles ha ridotto la pena a 50 anni. questo cambio non significa che usciranno subito di prigione, ma apre la strada a una valutazione da parte di una commissione specifica che deciderà se possano o meno essere affidati a misure alternative di detenzione, come la libertà vigilata.

questa commissione esaminerà vari elementi, compresi i comportamenti tenuti in carcere dai due fratelli e i rischi associati a un loro rilascio. la decisione finale su questa concessione sarà però nelle mani del governatore della california, gavin newsom, che potrà accettare o respingere la richiesta. nel frattempo, famigliari ed avvocati dei menendez stanno portando avanti una campagna per dimostrare che i fratelli meritano questo trattamento più mite.

La battaglia legale e il sostegno della famiglia

nei giorni scorsi, alcuni parenti dei fratelli menendez hanno testimoniato davanti alla corte per sostenere l’ipotesi di una riduzione della pena. hanno cercato di far comprendere come i due non rappresenterebbero più un pericolo e come sostengano di aver subito abusi e violenze nella loro infanzia, elementi che avrebbero influito sui tragici fatti del 1989.

l’avvocato di erik e lyle, mark geragos, ha chiesto una revisione della sentenza originaria configurando il reato non come omicidio volontario, ma sotto una nuova prospettiva contemplata dalla legge. geragos ha dichiarato che la richiesta mira a un “cambiamento significativo” che deve riflettere una valutazione diversa della colpevolezza e delle circostanze.

questa fase processuale è importante per chiarire se e come il sistema giudiziario possa riconoscere fatti e situazioni che all’epoca non erano emersi o che oggi appaiono sotto una luce differente. i successivi passaggi, con la valutazione della commissione per la libertà vigilata e l’esame del governatore, saranno decisivi per il futuro dei due uomini.

Una serie netflix che ha riacceso i riflettori sul caso menendez

il processo e la vicenda dei fratelli menendez sono tornati all’attenzione pubblica grazie alla miniserie prodotta da netflix e creata da ryan murphy dal titolo “monsters: la storia di lyle ed erik menendez”. l’opera ha raccontato in modo dettagliato le dinamiche familiari, le testimonianze e le controversie giudiziarie, mettendo in luce aspetti poco noti ai più.

la serie ha riacceso dibattiti e portato alla ribalta figure di rilievo, tra cui kim kardashian, che ha preso le difese della coppia. kardashian ha sottolineato come il tempo possa cambiare profondamente le persone e ha criticato il modo con cui i media, subito dopo il primo processo, avevano trasformato i fratelli in “mostri” da schernire. ha ricordato che la pressione mediatica ha influito negativamente sulla possibilità di avere un processo imparziale, restringendo così la possibilità di un trattamento giusto.

non a caso la produzione di netflix ha dato una narrazione più completa del caso, mostrando le difficoltà e i traumi vissuti dai menendez prima del delitto. il documentario televisivo ha permesso a un pubblico più vasto di riconsiderare fatti e giudizi e ha influenzato l’opinione pubblica, aiutando a far emergere richieste di revisione della sentenza.

Reazioni nel contesto giudiziario e politico della california

la decisione del giudice jesic della corte suprema di los angeles rappresenta una novità importante nel lungo percorso giudiziario seguito al caso menendez. resta aperta la porta alla possibilità che la pena venga assottigliata e che i fratelli, oggi cinquantenni e sessantenni, possano reinserirsi nella società sotto controllo.

le autorità politiche californiane, tra cui il governatore gavin newsom, devono ora valutare il rilascio effettivo, tenendo presente il pericolo sociale e le condizioni personali dei detenuti. la procedura non è automatica ed è frequente che casi di questa portata vedano tempi lunghi e approfondimenti su più livelli.

quel che emerge dai pronunciamenti e dall’interesse pubblico è un confronto più ampio sul sistema penale, sui criteri per stabilire il rischio residuo di recidiva e sul ruolo che passa all’attenzione del pubblico mediatico, specie in vicende che hanno avuto forte eco nei media e nel racconto di cronaca degli ultimi trent’anni.

l’attesa ora è rivolta alle prossime udienze e alle decisioni della commissione per la libertà vigilata, che potrebbero tracciare una nuova fase per erik e lyle menendez, dopo decenni trascorsi lontano dalla società.