I reality show in Italia hanno vissuto alti e bassi, con molti programmi cancellati poco dopo il debutto per motivi legati agli ascolti o a scelte della produzione. Il caso più recente riguarda The Couple – Una vittoria per due, condotto da Ilary Blasi e interrotto bruscamente prima della puntata finale per volontà di Pier Silvio Berlusconi. In questo articolo si ripercorrono le storie di 13 reality chiusi in anticipo, raccontando i motivi e il contesto di ogni flop.
Il caso the couple: cancellazione improvvisa senza finale
The Couple, in onda nel 2025, è finito sotto i riflettori perché è stato interrotto in modo inedito. I concorrenti sono stati fatti uscire dalla Casa improvvisamente e la diretta è stata staccata senza preavviso. Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente di Mediaset, avrebbe espresso insoddisfazione per alcuni giochi e racconti dei partecipanti. Questa scelta ha sorpreso gli appassionati, ma non rappresenta il primo caso di reality chiuso prematuramente in tv italiana. La cancellazione ha lasciato diverse domande aperte sul futuro dei format e sulle strategie dei colossi televisivi.
La diretta tagliata come evento raro
La diretta tagliata rappresenta un fatto raro. Di norma un programma viene sospeso dopo l’ultima puntata registrata o trasmessa, non nel mezzo. Questo ha creato scalpore e acceso dibattiti sul controllo editoriale e sul rapporto tra produttori e conduttori. Non era mai successo che un reality venisse tagliato nel corso della sua messa in onda ufficiale, senza nemmeno offrire un finale agli spettatori che si erano affezionati ai personaggi.
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I primi flop dei reality italiani: survivor e operazione trionfo
Il primo di questi insuccessi risale all’inizio degli anni 2000. Survivor, condotto da Benedetta Corbi su Italia 1 nel 2001, si presentava con una formula innovativa tra registrazioni in esterna e momenti in diretta in studio. Il programma però non ha convinto il pubblico. Gli ascolti bassi portarono alla cancellazione anticipata, senza completare tutte le puntate previste.
L’anno successivo sempre su Italia 1 spiccò Operazione Trionfo, guidato da Miguel Bosè. Questo talent musicale venne contrastato alla base dalla stessa Mediaset, che puntava tutto su Amici di Maria De Filippi, appena approdato a Canale 5. Operazione Trionfo si concluse rapidamente, mostrando come l’industria televisiva spesso sfidi se stessa con prodotti in competizione interna. Questo episodio dimostra che non bastano idee originali o volti noti per resistere se manca il supporto dalla rete.
Realtà e sperimentazioni televisive a metà anni 2000
Intorno al 2005, il reality tv in Italia stava vivendo una stagione piuttosto intensa. Molti format decollavano e altri invece si spegnevano durante il corso. Programmi come La Fattoria, La Talpa o La Pupa e il Secchione ebbero successo, mentre alcuni come Reality Circus, condotto da Barbara d’Urso su Canale 5, subirono una sospensione a causa della scarsa audience.
Lo stesso 2006 vide Unan1mous di Maria De Filippi sparire dopo appena tre puntate. Il programma assomigliava a un esperimento sociale ma non riuscì a creare continuità, pur essendo una produzione di una delle più importanti showgirl italiane. Questi insuccessi rivelano come la saturazione del mercato e l’attenzione del pubblico fossero già in quei tempi elementi delicati per garantire la longevità al format.
Il limite della saturazione mediatica
La competizione crescente e la varietà di offerte televisive rendevano difficile mantenere alte le audience, evidenziando il rischio a cui erano esposti i format sperimentali o meno consolidati.
Novità e tentativi clamorosi ma senza fortuna tra 2007 e 2011
Gli anni successivi portarono altre proposte che non incontrarono il favore degli spettatori. Nel 2007 Barbara d’Urso propose Uno, Due, Tre… Stalla!, un esperimento fra La Fattoria e La Pupa e il Secchione. Il format non decollò e l’autrice Queen Mary intervenne con modifiche ai regolamenti per cercare di salvare la situazione.
Nel 2009 Lucilla Agosti condusse Italian Academy su Rai2, una sfida dedicata ai ballerini ma chiusa prima del previsto per gli ascolti insufficienti. Nel 2011, ancora su Italia 1, il reality uMan Take Control si fermò in anticipo, ricordando lo stile di The Couple. Su Canale 5 sempre nel 2011 Baila!, ancora con Barbara d’Urso, terminò pure lui in fretta.
Questi casi raccontano un periodo di tentativi televisivi con nuove formule ma mancato successo. Le produzioni si sono trovate a dover fronteggiare un pubblico sempre più esigente e un panorama mediatico in rapida trasformazione.
Floppis recenti e un caso estremo: la tribù di paola perego
Non si possono dimenticare i tentativi più recenti come il ritorno de La Talpa – Who Is The Mole nel 2024, che nonostante il nome noto non è riuscito a conquistare il pubblico come in passato. The Couple nel 2025 si inserisce in questa lista di insuccessi, confermando un periodo difficile per i reality in Italia.
Tra tutti i programmi chiusi senza nulla da mostrare, La Tribù di Paola Perego batte ogni record. Dopo una campagna promozionale importante, con clip tv e una copertina su Tv Sorrisi & Canzoni, il programma non è mai andato in onda. Questo testimonia come anche investimenti e nomi prestigiosi non garantiscono la trasmissione se non si trova un’impronta convincente o un pubblico interessato.
Il fragile equilibrio dei reality italiani
Tutti questi episodi mostrano il fragile equilibrio che sta dietro la realizzazione di un reality. Nonostante mostri celebri, budget alti e idee originali, spesso la sorte del programma segue le curve degli ascolti in un mondo in cui la concorrenza è sempre più forte e il pubblico meno fedele.