La serie tv “Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883” ha catturato l’attenzione del pubblico nel 2024, grazie a una narrazione intensa sulla nascita di uno dei gruppi musicali più amati degli anni ’90. Al BCT Festival di Benevento 2025, gli attori Elia Nuzzolo e Ludovica Barbarito si sono raccontati parlando della loro esperienza nei panni di Max Pezzali e Silvia Panayiotopoulos, offrendo dettagli sulla seconda stagione in arrivo e sul rapporto con la musica che permea tutta la serie.
Il successo della prima stagione e il contesto storico della serie
La prima stagione di “Hanno ucciso l’Uomo Ragno” è stata trasmessa su Sky e in streaming su NOW a partire da ottobre 2024, raggiungendo numeri record per ascolti. Il racconto si concentra sugli anni ’90 nella città di Pavia, seguendo le vicende del duo musicale formato da Max Pezzali ed Mauro Repetto. La trama mette in luce non solo i momenti chiave che hanno portato alla creazione delle canzoni più famose degli 883 ma anche le dinamiche personali tra i protagonisti.
La produzione ideata da Sydney Sibilia ha ricevuto riconoscimenti importanti come il premio Miglior serie commedia ai Nastri d’Argento Grandi Serie 2025. Inoltre Elia Nuzzolo ha ottenuto un premio speciale come rivelazione dell’anno insieme a Matteo Oscar Giuggioli. Questi risultati confermano come la serie abbia saputo coinvolgere sia critica sia pubblico con un racconto autentico sulle origini del gruppo musicale.
Interpretare max pezzali e silvia: sfide sul set e costruzione dei personaggi
Elia Nuzzolo interpreta Max Pezzali mentre Ludovica Barbarito dà vita a Silvia Panayiotopoulos, primo amore del cantante nella finzione televisiva. A differenza del personaggio maschile ispirato direttamente alla figura reale di Max Pezzali, Silvia è una creazione che fonde diverse donne incontrate dal frontman nel corso della sua vita reale. Questo aspetto ha richiesto agli attori un lavoro approfondito per definire tratti credibili senza punti di riferimento precisi.
Ludovica Barbarito ha sottolineato quanto sia stato importante il confronto continuo con i registi per modellare Silvia giorno dopo giorno durante le riprese: ogni scena aggiungeva dettagli nuovi al carattere del personaggio fino all’ultimo ciak. L’esperienza sul set si è trasformata anche in una scoperta personale perché interpretando Silvia l’attrice ha trovato lati nascosti dentro sé stessa che prima non conosceva.
Elia Nuzzolo invece ha evidenziato quanto ricevere consigli diretti dallo stesso Max Pezzali abbia dato forza alla sua performance rendendola più autentica ed aderente ai ricordi reali dell’artista stesso.
Anticipazioni sulla seconda stagione nord sud ovest est
Poche settimane fa è stata ufficializzata la produzione della seconda stagione intitolata “Nord Sud Ovest Est”. Le riprese sono già iniziate o partiranno presto nell’estate 2025 con location ancora una volta ambientate principalmente a Pavia, città simbolo per la storia narrata dalla fiction televisiva.
Durante il BCT Festival Elia Nuzzolo non si è sbilanciato troppo sui contenuti ma conferma il ritorno nelle atmosfere già viste nella prima parte dello show aggiungendo poche informazioni tecniche sulle tempistiche delle registrazioni estive. I fan potranno aspettarsi quindi un seguito coerente che prosegue ad esplorare vicende legate agli anni ’90 attraverso gli occhi dei protagonisti principali.
Il sostegno diretto da parte di Max Pezzali continua anche dietro le quinte: lui stesso era presente durante alcuni sopralluoghi pre-produzione mostrando interesse verso lo sviluppo dello show ed esprimendo soddisfazione finale dopo aver visto completata la prima stagione.
Storie personali degli attori tra provincia, sogni infranti e passione recitativa
L’incontro al festival non si limita alle sole riflessioni sul progetto ma porta fuori dal set aspetti umani relativi alle carriere dei due giovani interpreti originari entrambi da contesti lontani dalle grandi metropoli italiane dove spesso nasce lo spettacolo televisivo o cinematografico professionale vero.
Ludovica Barbarito ricorda alcune difficoltà dovute proprio all’essere cresciuta in provincia; persone scettiche nei confronti delle sue aspirazioni hanno segnato momenti complicati ma lei insiste nel dire come fin dall’infanzia avesse chiaro dentro sé stessa cosa voleva fare davvero: diventare attrice era un obiettivo netto sin dai primi anni scolastici.
Anche Elia rivela quando tutto ebbe senso per lui osservando se stesso bambino durante una recita scolastica dove vestì i panni di Pinocchio; fu lì che comprese quanto potesse essere potente far credere agli altri qualcosa attraverso piccoli gesti scenici ben studiati.
Entrambi descrivono questa professione come impegnativa sotto molti punti vista soprattutto fisici però capace allo stesso tempo d’inserire elementi ludici perché recitare significa giocare seriamente con emozioni differenti ogni giorno.
Musica protagonista invisibile tra passioni private ed esperienze sul set
La colonna sonora resta uno dei cardini fondamentali dell’intera narrazione de “Hanno ucciso l’Uomo Ragno“. Per Ludovica Barbarito ascoltare musica rappresenta quasi necessità quotidiana; lei ne trae energia quando serve così come conforto nei momenti difficili evitando pause senza ritmo sonoro intorno.
Durante le riprese poi emergevano piccoli momenti spensierati legati proprio alla musica: secondo Elia nel camerino c’erano serate dedicate al karaoke con microfono portatile sempre pronto all’uso creando atmosfera rilassante dopo giornate intense davanti alle telecamere.
Max Pezzali inoltre avrebbe introdotto entrambi gli attori ad artisti meno noti o generazioni musicalmente diverse permettendo loro scoperte artistiche nuove rispetto ai propri gusti abituali contribuendo così ad ampliare orizzonti culturali personali oltre alla semplice esperienza lavorativa collegata allo show televisivo.