
Giuseppe "Peppone" Calabrese, chef e volto televisivo lucano, unisce tradizione gastronomica, cultura e impegno sociale, promuovendo la dieta mediterranea e le eccellenze italiane a livello nazionale. - Unita.tv
Giuseppe Calabrese, detto Peppone, è una figura emersa dalla scena lucana con forza crescente nel mondo della gastronomia e televisione italiana. Nato a Potenza nel 1975, ha saputo mettere a frutto esperienze diverse, dal diritto alla comunicazione fino alle cucine dei bistrot, trasformando una passione in una professione riconosciuta a livello nazionale. La sua storia intreccia tradizioni locali, televisione e impegno culturale.
Le prime esperienze tra studi giuridici e impegno culturale a potenza
Peppone ha intrapreso inizialmente un percorso accademico lontano dalla cucina, laureandosi in Giurisprudenza all’università di Siena. Dopo la laurea, ha lavorato presso il Consiglio nazionale delle ricerche , un’esperienza che ha aperto nuove prospettive. Successivamente, ha conseguito un master in “Organizzazione di eventi, comunicazione e marketing”, formando così una base solida anche sul piano della promozione culturale e mediatica.
Ritornato a Potenza, sua città natale, ha messo in campo la sua voglia di contribuire al territorio fondando l’associazione di volontariato “Potentialmente onlus”. Contemporaneamente ha aperto il bistrot “Cibò”, che si è imposto come punto di riferimento nella scena gastronomica locale. Il bistrot è diventato luogo d’incontro, un piccolo centro che ha unito cucina tipica a iniziative sociali. Qui è cresciuto il suo legame con il territorio e con la tradizione lucana, elemento chiave del suo lavoro futuro.
L’incontro casuale che ha aperto le porte della televisione
L’occasione che ha dato una svolta alla carriera di Peppone è arrivata nel 2016, durante le riprese dello show di Capodanno “L’anno che verrà”, realizzato proprio a Potenza. È stato proprio nel suo locale che ha incontrato per caso Angelo Mellone, dirigente Rai, e la giornalista Francesca Barra. Lo scambio tra loro è stato naturale: Peppone ha impostato la conversazione con un classico dialogo popolare, domandando “A chi sì figlio?” invece di chiedere formalmente l’occupazione.
Questa conversazione spontanea ha portato Mellone a proporre Peppone come inviato per “La Prova del Cuoco” su Rai 1. L’inizio della sua attività televisiva è stato così molto legato al territorio e al contatto diretto con il pubblico, con Peppone che ha saputo portare quel clima conviviale tipico dei suoi bistrot anche davanti alle telecamere. La sua presenza semplice e autentica ha catturato l’attenzione di molti telespettatori, consolidando la sua figura in un ambiente fino a quel momento estraneo.
Da linea verde al riconoscimento di cavaliere della repubblica
Dal 2018 Peppone ha guidato “Linea Verde”, programma di Rai 1 dedicato alle tradizioni agricole e gastronomiche italiane. Ha raccontato le bellezze della regione lucana e la cultura del territorio, facendosi portavoce di usi e storie spesso poco conosciute fuori dalla Basilicata. La sua conduzione ha avuto una forte attenzione verso i prodotti locali, i coltivatori e le storie delle comunità contadine.
Nel 2024 Peppone ha ricevuto una delle onorificenze più importanti, quella di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Il riconoscimento è arrivato per la sua costante attività nel promuovere la cultura e le tradizioni italiane. La cerimonia si è svolta a Potenza, con la consegna da parte del prefetto locale. Peppone ha espresso orgoglio per il titolo e l’ha associato al valore della sua terra e del lavoro svolto fino a quel momento.
Ruolo da ambasciatore della dieta mediterranea e attività didattiche
Nel 2022 il “Museo Vivente della Dieta Mediterranea” di Pioppi ha nominato Peppone ambasciatore della Dieta Mediterranea nel mondo. Questo riconoscimento sottolinea il suo impegno nel valorizzare un modello alimentare riconosciuto dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità.
Oltre all’impegno televisivo, Peppone si è dedicato all’insegnamento. Tiene lezioni su antropologia del cibo e stile del territorio presso le accademie “In Cibum” di Pontecagnano e “Intrecci” di Castiglione in Teverina. Queste attività si inseriscono nel suo percorso di diffusione della cultura gastronomica, con un approccio che coniuga storia del cibo, tradizioni e radici locali. Nel 2024 ha pubblicato il libro “L’Italia che ho visto”, un racconto dei luoghi e delle persone incontrate nel suo viaggio attraverso le eccellenze italiane.