Giovanni allevi racconta a verissimo la lotta contro il mieloma multiplo e i nuovi progetti musicali
Giovanni Allevi racconta la sua battaglia contro il mieloma multiplo in un’intervista a Verissimo, condividendo esperienze di sofferenza, determinazione e prossimi concerti tra Roma, Venezia e Taormina.

Il pianista Giovanni Allevi racconta la sua dura lotta contro il mieloma multiplo, tra dolore, terapie e dipendenza da oppiacei, mantenendo viva la sua passione per la musica e la voglia di vivere. - Unita.tv
Il grande pianista e compositore Giovanni Allevi è tornato sotto i riflettori televisivi raccontando la sua battaglia contro il mieloma multiplo, scoperto nel 2022. Sullo sfondo di un percorso difficile segnato da dolore e cure intense, Allevi ha scelto di condividere con il pubblico la sua forza e l’attaccamento alla vita. L’intervista a Verissimo condotta da Silvia Toffanin ha offerto un quadro diretto e umano di una storia di sofferenza e determinazione, toccando anche i suoi prossimi impegni artistici.
La scoperta della malattia e i primi sintomi
Nel 2022 Giovanni Allevi affronta una svolta cruciale. Dopo giorni con febbre alta e un forte mal di schiena, decide di sottoporsi a controlli approfonditi. Durante un concerto a Vienna, il dolore diventa così intenso da impedirgli di alzarsi dal palco. Poco dopo arrivano gli esami che rivelano un quadro drammatico: mieloma multiplo con metastasi ossee diffuse in femore, bacino e cranio. La diagnosi è devastante, con la consapevolezza che la malattia era già in uno stato avanzato.
Un crollo totale
Allevi ha ricordato quel momento come un crollo totale. La terra gli è mancata sotto i piedi e ha descritto come il dolore fisico non fosse solo un elemento esterno ma una presenza continua che segnava ogni ora delle sue giornate. Quel periodo è stato il punto zero, l’inizio di una battaglia contro una condizione che avrebbe condizionato ogni aspetto della sua vita.
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Le terapie, la lotta contro il dolore e la dipendenza da oppiacei
Il trattamento previsto per il mieloma multiplo ha imposto a Giovanni Allevi numerosi cicli di chemioterapia. Il dolore intenso, causato dalla malattia stessa e dalle metastasi ossee, ha richiesto l’uso di farmaci oppioidi, tra cui il fentanyl. Sottoporsi a quella terapia ha significato affrontare non solo il dolore oncologico ma anche effetti collaterali difficili, in particolare la dipendenza da questi potenti antidolorifici.
Allevi ha descritto la fase di astinenza come un’esperienza durissima: tremori, sudori freddi e mal di pancia lo hanno colpito durante le due settimane necessarie a liberarsi dagli oppiacei. Ha sottolineato di essersi sentito vicino a chi vive il dramma della dipendenza, evidenziando la complessità del percorso che ha dovuto attraversare per restare padrone della propria vita. Alla fine, quel momento lo ha segnato ma gli ha anche dato il coraggio di guardare avanti, oltre il dolore.
Il momento più difficile in ospedale e il confronto con sé stesso
Durante le fasi più intense della cura, Giovanni Allevi ha vissuto un episodio che ha segnato profondamente il suo stato emotivo. Ricoverato in ospedale, sotto l’effetto degli oppioidi e con il corpo debilitato, si è alzato per andare in bagno. Nel riflesso di uno specchio, ha scoperto un’immagine completamente sconosciuta: un volto spento, senza vita negli occhi. Pesava 63 chili, era calvo, attaccato a una flebo e si è trovato davanti a se stesso come a guardare uno sconosciuto.
Fragilità estrema
Quel momento ha espresso la fragilità estrema di chi si trova sospeso tra la vita e la morte, ancora incerto sull’efficacia delle terapie in corso. Per Allevi è stata un’esperienza dolorosa ma che ha scandito il confine tra la resa e la resistenza. Non ha mai smesso di credere nel futuro mentre affrontava il presente più difficile.
Come sta oggi giovanni allevi e i prossimi appuntamenti in concerto
Nonostante la lunga lotta contro il mieloma multiplo continui a lasciare segni evidenti, oggi Giovanni Allevi mostra un’attitudine che mescola sofferenza e una forte volontà di vivere. Definisce il suo corpo come “un intrico di rovi e spine”, dove il dolore fisico è una realtà quotidiana. Però, nella sua anima, mantiene un legame saldo con la vita e una determinazione a non fermarsi.
Nei prossimi mesi Allevi salirà sul palco per quattro concerti tra giugno e luglio in città come Roma, Venezia e Taormina. Durante queste esibizioni eseguirà una composizione ispirata alle sette lettere della sua malattia — “mieloma” — trasformate in musica. Per lui, dirigere e suonare non è semplice vista la sofferenza che lo accompagna, ma rappresenta un gesto di forza e continuità. Questo progetto musicale nasce proprio dal profondo intreccio tra dolore e arte.
Il racconto di Giovanni Allevi a Verissimo ha restituito un’immagine concreta di chi combatte una malattia grave ma rimane radicato al presente, deciso a vivere e a esprimersi attraverso la musica, nonostante tutto.