giornalisti di La7 proclamano tre giornate di sciopero per condizioni di lavoro e stipendi
Giornalisti e operatori di La7 protestano con uno sciopero di tre giorni per rivendicare riconoscimenti salariali, stabilizzazione dei precari e un aumento del personale, criticando la gestione del management.

La redazione di La7 protesta con uno sciopero di tre giorni per chiedere aumenti salariali, più personale stabile e migliori condizioni di lavoro, denunciando la mancanza di riconoscimento nonostante i buoni risultati aziendali. - Unita.tv
La redazione di La7 è tornata sotto i riflettori, questa volta per una mobilitazione interna che coinvolge giornalisti e operatori dell’informazione. Le lamentele riguardano principalmente il mancato riconoscimento del lavoro svolto, questioni economiche e la gestione del personale da parte del management. La protesta si traduce in uno sciopero di tre giorni, approvato dai giornalisti durante un’assemblea quasi unanime.
Cosa spinge la protesta: salario, organici e stabilizzazione
Il fulcro delle rivendicazioni tocca diversi aspetti cruciali. Prima di tutto, la redazione chiede che l’impegno quotidiano venga riconosciuto in modo adeguato, rispettando quanto previsto dal Contratto nazionale dei giornalisti e dagli accordi aziendali integrativi. Questo punto mette sotto accusa soprattutto l’adeguatezza degli stipendi, in particolare per i neoassunti, che secondo chi lavora in redazione risultano bassi se paragonati alle altre televisioni nazionali.
Carenza di personale e situazioni precarie
Altro tema centrale è la carenza di personale. Dopo diverse pensioni, gli organici sono ridotti e non permettono di sostenere il ritmo quotidiano di un’emittente che punta sull’informazione. Gli autori del documento denunciano la situazione come precaria, chiedendo investimenti per aumentare il numero di giornalisti in redazione.
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Nel pacchetto di richieste compare anche un piano concreto per stabilizzare i colleghi precari. Questa richiesta mette al centro la necessità di costruire un ambiente di lavoro più stabile, lasciando alle spalle contratti temporanei che limitano la sicurezza e la continuità professionale.
Il ruolo del management e le condizioni attuali in redazione
I giornalisti puntano il dito anche contro Urbano Cairo, patron della rete, e il direttore del Tg La7, Enrico Mentana. La critica riguarda il modo con cui si sono gestite le questioni salariali e di organico. La rassegna stampa interna evidenzia una lunga assenza di aggiornamenti salariali e blocchi nelle carriere professionali per gli operatori di redazione.
È proprio la mancanza di dialogo e di risposte concrete da parte del management che ha spinto alla convocazione dell’assemblea e alla decisione di scioperare. Il clima di frustrazione sembra aumentare se si considera che, nonostante gli ottimi risultati di ascolto e di bilancio di La7, i lavoratori non vedono riconosciuti i loro sforzi.
Una distanza tra direzione e giornalisti
In questa situazione, il ruolo di Enrico Mentana appare centrale: come volto e capo del telegiornale simbolo della rete, dovrebbe rappresentare al meglio le istanze della redazione verso la proprietà. Al momento, però, si nota una distanza tra le richieste della squadra e le risposte arrivate dalla direzione.
Tra risultati economici e percezione dei lavoratori
I giornalisti non negano che La7 stia ottenendo numeri importanti nelle audience e che l’azienda goda di una situazione economica solida. Il gruppo editoriale è arrivato a bilanci positivi e una crescita su tutte le piattaforme digitali. I programmi di informazione e i tg sono tra i motori principali di questo successo.
Eppure, secondo quanto emerge dal comunicato dei lavoratori, questi risultati non si riflettono sui salari e sulle condizioni di lavoro. Si segnala un divario tra la crescita aziendale e i riconoscimenti economici e professionali concessi ai giornalisti. Il malcontento cresce proprio perché i colleghi percepiscono questo squilibrio come un’ingiustizia e una mancanza di rispetto verso il loro ruolo cruciale nel garantire l’identità del canale.
Le richieste specifiche approvate dall’assemblea
La risposta della redazione si è concretizzata nell’approvazione quasi unanime di un pacchetto di azioni di sciopero. Le tre giornate di fermo rappresentano uno strumento per mettere pressione sul management e far emergere le istanze dei lavoratori.
Le richieste principali riguardano l’adeguamento degli stipendi, l’aumento degli organici con nuovi ingressi di personale stabile, il superamento del blocco delle carriere e la definizione di progetti editoriali chiari che accompagnino lo sviluppo della rete. Vogliono regole precise che favoriscano il progresso collettivo, a partire dalla stabilizzazione dei precari.
Questo tornare in piazza con uno sciopero mette in evidenza un disagio profondo. La7, pur affermandosi come emittente di riferimento per l’informazione italiana, si confronta con una crisi interna che coinvolge i suoi protagonisti più visibili: i giornalisti dietro le telecamere e nelle redazioni. L’attesa è ora tutta rivolta alle risposte che arriveranno da Urbano Cairo e Enrico Mentana nei prossimi giorni.