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Giornalista vittorio feltri sospeso quattro mesi dall’ordine dei giornalisti per frasi sulle proteste a milano

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Vittorio Feltri, noto giornalista spesso protagonista di controversie mediatiche, è stato sospeso per quattro mesi dall’ordine dei giornalisti della Lombardia. La decisione è arrivata dopo alcune dichiarazioni che Feltri ha rilasciato durante il programma radiofonico la zanzara su Radio24, che hanno suscitato grande scalpore e reazioni ufficiali.

Le parole di vittorio feltri durante la trasmissione radiofonica la zanzara

Il 28 novembre 2024 Feltri è intervenuto durante la trasmissione la zanzara, commentando le proteste scoppiate nel quartiere corvetto a milano dopo la morte di ramy elgaml, un giovane che aveva attirato l’attenzione dei media per cause tragiche. Il giornalista ha espresso opinioni fortemente criticate, riferendosi ai musulmani con termini che sono stati considerati discriminatori e violenti.

In particolare, Feltri ha dichiarato: “I musulmani, ma io gli sparerei in bocca. Io non mi vergogno affatto di considerare i musulmani delle razze inferiori”. Quest’affermazione ha scatenato immediati commenti negativi, anche da parte delle istituzioni, che hanno definito le sue parole inaccettabili in un contesto pubblico.

Un discorso più ampio su razza e convivenza civile

Questa frase si colloca all’interno di un discorso più ampio, in cui il giornalista ha mostrato una posizione netta e polemica contro le proteste e la popolazione del quartiere corvetto, noto per una presenza rilevante di immigrati e tensioni sociali. Le sue parole hanno acceso un dibattito sulle responsabilità dei mezzi di comunicazione nel gestire temi sensibili come la razza e la convivenza civile.

Il contesto delle proteste nel quartiere corvetto e le dichiarazioni sulla legalità

Le proteste nel quartiere corvetto sono scaturite dopo la morte di ramy elgaml, notizia che ha acceso tensioni e manifestazioni di disappunto nella comunità locale. Feltri, durante l’intervento alla zanzara, ha sottolineato il suo disinteresse verso le periferie milanesi, definendole caotiche e popolate da extracomunitari che, a suo dire, provocano disturbi e problemi.

Ha continuato dicendo che la morte del ragazzo non deve essere un motivo per giustificare comportamenti criminali o devianti, schierandosi con una posizione di rigore in difesa dell’ordine pubblico. “Le forze dell’ordine vanno sempre rispettate, perché rappresentano la legalità”, ha aggiunto, attribuendo una priorità assoluta alla salvaguardia della legge rispetto alle analisi sociali o culturali dei problemi.

Tensioni sociali e rigore nell’ordine pubblico

Queste affermazioni si inseriscono in un quadro di tensione sociale, dove la gestione delle periferie e delle comunità immigrate resta un tema scottante. Il linguaggio di Feltri ha evidenziato un punto di vista severo, che non ha trovato sponde positive all’interno dell’ordine dei giornalisti, che ha ritenuto necessaria una sanzione disciplinare.

La reazione dell’ordine dei giornalisti della lombardia e le conseguenze per feltri

Il consiglio di disciplina dell’ordine dei giornalisti lombardo ha preso posizione rapidamente rispetto alle parole di vittorio feltri. La sospensione di quattro mesi è stata motivata dalla gravità delle dichiarazioni, giudicate incompatibili con i principi deontologici e con la dignità della professione giornalistica.

Feltri, che già in passato ha avuto rapporti conflittuali con l’ordine – uscito nel 2020 in segno di protesta e rientrato solo un anno fa – si è trovato ancora una volta al centro di una discussione che unisce aspetti di libertà di espressione e limiti etici.

L’importanza della responsabilità nel linguaggio pubblico

La sanzione rappresenta un segnale chiaro da parte dell’ente che vigila sulla correttezza e il rispetto delle norme nel mondo dell’informazione. Per il giornalista si apre un periodo di sospensione, che limiterà le sue possibilità di operare ufficialmente nel settore per alcuni mesi, mentre l’attenzione resta alta sul modo in cui i commenti pubblici vengono gestiti da figure di rilievo nel mondo dei media.

Questo episodio sottolinea come il confine tra provocazione e responsabilità nel linguaggio pubblico sia ancora un tema delicato, soprattutto quando si toccano argomenti così sensibili come le comunità etniche e le questioni sociali nelle città italiane.

Written by
Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

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