Gigi D’Alessio ha condiviso momenti toccanti e importanti novità durante la sua partecipazione a “Domenica In“, il popolare programma condotto da Mara Venier. L’artista ha rivelato nuove date del suo atteso tour 2025, riflettendo sulla sua carriera e sul legame speciale con il compianto Lucio Dalla. Questo incontro ha rappresentato non solo un’opportunità per annunciare concerti, ma anche per esprimere gratitudine verso chi ha sempre creduto in lui.
Il tour di Gigi D’Alessio: emozioni e nuove date
Durante l’intervista, Gigi D’Alessio ha confermato tre concerti a Napoli, previsti per il 19, 20 e 21 settembre 2025, che si svolgeranno nella suggestiva Piazza del Plebiscito. Questa location ha una grande importanza per l’artista, avendo già ospitato oltre 200mila spettatori in quindici concerti negli ultimi tre anni, tutti sold out. La scelta di questo luogo emblematico sottolinea il legame profondo che D’Alessio ha con la sua città natale e con il suo pubblico.
I biglietti per i concerti saranno disponibili in anteprima per gli iscritti alla newsletter ufficiale a partire dalle 11 di lunedì 31 marzo, mentre la vendita generale inizierà il giorno successivo. Oltre a queste nuove date, il tour include già concerti programmati in altre città italiane, come Napoli, Palermo, Bari e Roma, con eventi in importanti stadi e location storiche. Il tour avrà inizio a Torino e si estenderà non solo in Italia, ma anche in Sudamerica, Stati Uniti, Canada, Russia, Cina, Australia e Giappone. Le canzoni dell’album “Malaterra“, il primo interamente in napoletano, accompagneranno questo viaggio musicale, portando con sé l’essenza di una città ricca di cultura e tradizione.
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Lucio Dalla: un mentore e un amico
Nel corso dell’intervista, Gigi D’Alessio ha condiviso ricordi significativi legati a Lucio Dalla, che ha avuto un ruolo cruciale nella sua carriera. D’Alessio ha parlato delle difficoltà incontrate all’inizio della sua avventura musicale, in particolare durante la sua prima partecipazione al Festival di Sanremo nel 2000. In quell’occasione, presentò un brano con un solo verso in napoletano, ma si sentì subito etichettato e confinato in un “recinto” artistico. Ha impiegato quindici anni per conquistare la credibilità necessaria a essere ascoltato per la sua musica, piuttosto che per l’etichetta di “neomelodico” che spesso lo ha accompagnato.
Gigi ha descritto l’etichetta come una barriera che ghettizza gli artisti, mettendo insieme cantanti di diverse estrazioni senza riconoscerne il valore individuale. In questo contesto, l’incontro con Lucio Dalla è stato determinante. Dalla, con la sua capacità di spaziare tra generi musicali diversi, ha rappresentato per D’Alessio un esempio di apertura e accoglienza. “Lucio mi ha sempre difeso”, ha affermato, sottolineando come l’artista lo abbia sostenuto quando nessuno credeva in lui. Dalla ha saputo vedere oltre i pregiudizi, permettendo a D’Alessio di esprimere liberamente la sua arte.
Gigi D’Alessio ha concluso il suo racconto affermando di non avere mai rubato nulla a nessuno, ma di aver lavorato duramente per raggiungere i suoi obiettivi. La sua passione per la musica lo ha portato a dialogare con grandi nomi del panorama musicale, come Riccardo Muti, un segno della sua crescita e della sua determinazione nel mondo della musica.