
Il caso Garlasco si riapre con nuove indagini sul DNA e l'accusa di concorso per omicidio a carico di Andrea Sempio, mentre emergono teorie alternative legate a reti criminali. - Unita.tv
Il caso di Garlasco continua a mantenere alta l’attenzione pubblica a distanza di molti anni dall’omicidio di chiara poggi. Anche se la condanna a carico di alberto stasi, ex fidanzato della vittima, è ormai definitiva, emergono nuovi sviluppi investigativi. La famiglia poggi ha avanzato una richiesta che potrebbe rimettere in discussione alcune delle certezze acquisite, suggerendo un approfondimento sul materiale genetico. La decisione riguarda un’incidente probatorio fissato per metà giugno, che segnerà un passaggio fondamentale nella seconda fase delle indagini.
La proposta della famiglia poggi sull’analisi del dna
marzio capra, il genetista forense incaricato dalla famiglia poggi, ha presentato una richiesta poco comune: estendere il prelievo del dna anche ai tecnici che in passato hanno analizzato i reperti collegati all’omicidio di chiara poggi. questa mossa appare strategica in vista dell’incidente probatorio fissato per il 17 e 18 giugno presso il tribunale di pavia. l’evento fa parte della nuova inchiesta che vede sotto indagine andrea sempio, oggi trentaseienne, accusato di omicidio in concorso con ignoti.
Il ruolo di andrea sempio
andrea sempio, all’epoca del delitto appena diciannovenne, era un amico stretto del fratello di chiara, marco poggi. la richiesta di estendere l’estrazione del dna ha l’obiettivo di accertare se ci siano stati errori o manipolazioni da parte degli operatori che hanno lavorato sui campioni di dna in precedenza. la decisione definitiva sul metodo di estrazione spetta al perito nominato dal giudice per le indagini preliminari, che deve garantire l’integrità della procedura nelle nuove analisi.
Il contesto delle indagini e la controversia sulle piste investigative
la richiesta avanzata dalla famiglia poggi si inserisce in un quadro investigativo carico di tensioni e contraddizioni. da un lato restano confermati i sostenitori della condanna di alberto stasi, giudicata definitiva e basata su prove ritenute sufficienti; dall’altro, emergono voci che puntano a riaprire piste alternative, alcune delle quali scartate nelle prime fasi degli accertamenti.
Teorie alternative e nuovi sospetti
la nuova fase dell’inchiesta su andrea sempio ha riacceso il dibattito: la difesa, guidata dagli avvocati massimo lovati e angela taccia, ha ipotizzato che chiara poggi possa essere stata uccisa da un terzo soggetto, legato a una rete criminale coinvolta in traffici di esseri umani e pedofilia. alcuni elementi a supporto di questa versione si trovano nel contenuto di una chiavetta usb appartenente a chiara, dove sono stati rinvenuti documenti e articoli relativi ad abusi e violenze connessi al santuario della bozzola, un luogo vicino alla sua abitazione.
questa teoria apre scenari diversi, al di fuori del quadro finora conosciuto, mettendo sotto la lente eventi e persone che fino ad oggi non erano stati considerati come protagonisti diretti delle indagini. il confronto tra le varie perizie rischia di diventare un punto di svolta nel percorso giudiziario, con ripercussioni sull’impostazione dell’accusa e della difesa.