Il regista Gareth Edwards ha espresso la sua soddisfazione per il riscontro positivo ottenuto dal film spin-off di Star Wars, uscito nel 2016. Rogue One: A Star Wars Story ha conquistato sia la critica che i fan, diventando uno dei capitoli più apprezzati dell’universo narrativo creato da George Lucas. La popolarità del lungometraggio è stata rilanciata anche dalla serie tv Andor, che approfondisce le vicende di uno dei personaggi principali.
Il successo di rogue one tra critica e pubblico
Rogue One si è affermato come un punto fermo nella saga di Star Wars nonostante l’uscita risalga ormai a quasi un decennio fa. Il film racconta eventi cruciali legati alla prima distruzione della Morte Nera e si distingue per un tono più realistico rispetto agli episodi principali della saga. Gareth Edwards, già noto per aver diretto Jurassic World – La rinascita, ha guadagnato stima anche tra gli appassionati di fantascienza grazie alla sua capacità di dare spessore narrativo ai personaggi e alle ambientazioni.
La reazione positiva del pubblico ha confermato l’efficacia della scelta narrativa dello spin-off. In particolare, i fan hanno accolto con entusiasmo la serie Andor su Disney+, che riprende le avventure dell’omonimo protagonista interpretato da Diego Luna nel film. Questa espansione dell’universo narrativo ha contribuito a mantenere vivo l’interesse verso Rogue One negli anni successivi all’uscita cinematografica.
Gareth edwards riflette sull’importanza emotiva delle saghe cinematografiche
Nel corso delle interviste successive al successo del film, Edwards ha rivelato una certa riluttanza nei confronti dei termini “franchise” o “IP” , considerandoli riduttivi rispetto al valore affettivo che questi titoli possono avere sulle persone. Per lui infatti quei film rappresentano esperienze profonde vissute fin dall’infanzia.
Il regista sottolinea come lavorare su opere così iconiche comporti una grande responsabilità nei confronti degli spettatori: “Sono eternamente sollevato dal fatto che non cammino per strada con gente che mi urla addosso che gli ho rovinato l’infanzia”. Questo commento evidenzia quanto sia delicata la gestione delle aspettative in progetti legati a miti culturali consolidati come Star Wars.
Edwards guarda ai suoi lavori con rispetto ma senza perdere il contatto umano con chi li segue da anni; questa sensibilità emerge chiaramente quando parla delle emozioni suscitate dai suoi film piuttosto che dalle strategie commerciali dietro ogni uscita.
Il paragone con john carpenter e l’approccio al lungo termine nella carriera
Gareth Edwards cita spesso esempi tratti dalla storia del cinema per spiegare il suo modo di intendere la regia nel tempo lungo. Uno degli esempi preferiti è La Cosa diretto da John Carpenter, pellicola divenuta cult solo dopo anni dal suo insuccesso iniziale nelle sale americane.
Carpenter affrontò difficoltà professionali proprio perché quel titolo fu accolto male all’inizio; tuttavia oggi viene riconosciuto come uno dei migliori horror fantascientifici mai realizzati. Per Edwards questa esperienza insegna ai cineasti a non farsi condizionare troppo dai risultati immediati ma a pensare all’eredità artistica complessiva durante tutta la carriera.
Uno sguardo alle parole di edwards
“Conta come la gente vede il tuo lavoro alla fine della carriera”, spiega riferendosi proprio alla montagna russa fatta da Carpenter dopo La Cosa. Questo approccio invita i registi ad avere pazienza e fiducia nelle proprie scelte creative anche quando i primi giudizi sembrano sfavorevoli o ingenerosi verso opere importanti sul piano culturale o artistico.
Le parole di Gareth Edwards offrono così uno sguardo sincero sulle sfide affrontate dietro le quinte nell’ambito delle grandi produzioni hollywoodiane legate a franchise storici quali Star Wars o Jurassic World.