Una frana enorme ha colpito domenica un piccolo villaggio noto per le sue coltivazioni di agrumi, spazzando via quasi tutta la popolazione. Le prime stime ufficiali parlano di oltre mille vittime, con un solo abitante che è riuscito a salvarsi. La zona è sotto il controllo di un gruppo ribelle, che ha subito lanciato un appello per ricevere aiuti internazionali. La regione era già segnata da conflitti armati che avevano messo in ginocchio l’economia e la vita quotidiana.
Frana distrugge il villaggio: oltre mille morti
La tragedia è avvenuta domenica in un piccolo centro agricolo, famoso soprattutto per le sue coltivazioni di agrumi e qualche altra coltura. La frana, enorme e devastante, ha cancellato case, strade e persone in pochi istanti. Le autorità locali, rappresentate dal Movimento di Liberazione, il gruppo ribelle che governa la zona, hanno fatto sapere che i morti sono più di mille. E c’è un solo sopravvissuto, a sottolineare quanto sia stata rapida e violenta la catastrofe.
Dietro a una frana così violenta ci sono spesso cause naturali legate all’instabilità del terreno e a condizioni meteorologiche estreme. In questo caso, le piogge intense e continue hanno aumentato il rischio di smottamenti. Il villaggio si trovava in una zona molto fragile, incapace di reggere alla massa di terra e detriti che si è riversata giù in un attimo.
Il gruppo ribelle lancia l’allarme: serve aiuto immediato
Il Movimento di Liberazione, che controlla militarmente e politicamente l’area colpita, ha diffuso un appello urgente rivolto alle Nazioni Unite e alle organizzazioni umanitarie. Chiede un intervento rapido per recuperare i corpi e aiutare le poche comunità rimaste. I soccorsi devono muoversi in un territorio difficile da raggiungere, complicato anche dalla situazione di sicurezza.
L’organizzazione ribelle ha sottolineato come questa tragedia abbia peggiorato una situazione già critica. Il terreno è stato devastato, la popolazione quasi annientata, e le emergenze umanitarie sono enormi. Nel loro appello chiedono supporto materiale e logistico per affrontare subito le conseguenze della frana.
Conflitti e crisi economica rendono ancora più difficile la risposta
Da tempo, questa regione è segnata da instabilità politica e violenze legate a conflitti armati. Questi scontri hanno quasi azzerato le attività agricole, che rappresentano la principale fonte di reddito per la popolazione. La frana ha colpito un’economia già in ginocchio.
Aiutare chi è rimasto diventa una sfida complicata proprio a causa delle tensioni in corso. I combattimenti e il controllo militare di gruppi non ufficiali bloccano un intervento rapido ed efficace. La situazione mette a rischio la salute e la sopravvivenza di chi è rimasto.
Il danno all’agricoltura, cruciale per il sostentamento e il commercio, rischia di avere conseguenze che si faranno sentire a lungo. Salvare vite e ricostruire richiederà tempo e un grande sforzo di coordinamento, in un contesto già fragile e complesso.
Quella che si è aperta in questo villaggio è una delle crisi più gravi dell’anno. Trovare soluzioni rapide sarà difficile, in un territorio segnato da disastri naturali e conflitti.
Ultimo aggiornamento il 2 Settembre 2025 da Davide Galli