Flavio Cobolli, giovane tennista romano, ha conquistato i riflettori a Wimbledon 2025 raggiungendo per la prima volta i quarti di finale. Oltre alle sue imprese sportive, cresce l’interesse anche per la sua vita privata, in particolare per il rapporto con Matilde Galli, sua compagna da quattro anni. Accanto a lui c’è anche un legame speciale con Edoardo Bove, calciatore della Fiorentina e amico d’infanzia.
Flavio cobolli a wimbledon: un talento romano sotto i riflettori
Il 7 luglio 2025 Flavio Cobolli ha superato Marin Cilic al torneo londinese di Wimbledon, segnando una tappa importante nella sua carriera sportiva. A soli 23 anni il tennista si è fatto notare non solo per le capacità tecniche ma anche per una determinazione che lo porta oltre ogni aspettativa. Nato e cresciuto a Roma, Cobolli ha dimostrato sul campo una tenacia che gli ha permesso di emergere nel circuito ATP.
Una vittoria cruciale per la carriera
La vittoria contro un avversario esperto come Cilic rappresenta un momento cruciale nella crescita del giovane atleta. Questo successo lo proietta tra i migliori otto del prestigioso torneo sull’erba inglese e apre nuove prospettive sulla scena internazionale del tennis maschile italiano.
Matilde galli: chi è la fidanzata riservata di flavio cobolli
Matilde Galli accompagna Flavio da circa quattro anni in una relazione mantenuta lontana dai clamori mediatici. Entrambi coetanei romani condividono una storia solida che si sviluppa senza apparire sui giornali o nei social network in modo esplicito. Il profilo Instagram privato di Matilde conferma questa scelta discreta.
Equilibrio tra studio e vita privata
La ragazza studia all’università e vive parallelamente alla carriera sportiva del compagno senza invadere il suo spazio professionale. In alcune interviste Cobolli ha accennato alla sua assenza durante le competizioni spiegando come Matilde debba affrontare gli esami universitari mentre lui gareggia nel circuito ATP.
Questa riservatezza contribuisce a mantenere intatto l’equilibrio tra vita privata e impegni agonistici evitando distrazioni inutili soprattutto nei momenti più delicati della stagione sportiva.
Dediche social ed equilibrio tra amore e carriera
Nonostante sia poco presente online Matilde occupa uno spazio importante nel cuore del tennista romano. Nel 2022 Flavio le aveva dedicato parole semplici ma piene d’affetto su Instagram in occasione del compleanno: “Il meglio deve ancora venire”, scrisse allora sottolineando così il legame profondo costruito giorno dopo giorno attraverso allenamenti intensi ma anche momenti ordinari della quotidianità condivisa.
Sfide e sostegno a distanza
Recentemente Cobolli ha raccontato quanto pesino le lunghe assenze dal tour ATP soprattutto quando sente mancare il sostegno diretto della fidanzata durante trasferte prolungate lontano dall’Italia. Questa confessione mette in luce quanto sia delicata la gestione dell’amore quando si vive sotto pressione continua ma allo stesso tempo mostra come quel sentimento rimanga un punto fermo imprescindibile nella sua vita fuori dal campo da gioco.
Edoardo bove: amicizia d’infanzia tra tennis calcio e tatuaggi significativi
Un’altra presenza importante accanto a Flavio è quella dell’amico Edoardo Bove, centrocampista della Fiorentina noto nel mondo calcistico italiano ed europeo. La loro amicizia nasce nell’ambiente giovanile giallorosso dove entrambi avevano iniziato percorsi sportivi paralleli già da bambini; infatti prima che Cobolli decidesse definitivamente per il tennis era stato considerato promessa nelle giovanili della Roma proprio insieme a Bove.
Ricordi e segni tangibili dell’amicizia
Bruno Conti ricordò come fosse stata trovata una soluzione perché potessero allenarsi contemporaneamente nei due sport finché Flavio scelse definitivamente racchetta invece dei tacchetti da calcio.
L’amicizia si è rafforzata negli anni specialmente dopo l’arresto cardiaco subito dal calciatore durante una partita lo scorso anno; gesto tangibile dell’affetto reciproco arriva dal tatuaggio scelto da Cobolli sul braccio col numero 52 indossato proprio da Bove ai tempi delle giovanili romaniste.
Questo simbolo testimonia non solo un ricordo personale ma anche l’importanza dei legami umani al di là delle singole carriere sportive separate o intrecciate dalle vicende personali vissute negli ultimi tempi sul campo o fuori dagli spalti degli stadi europei.
