Final destination bloodlines torna al cinema con la miglior apertura della saga e l’omaggio a tony todd
Il sesto capitolo di Final Destination, intitolato Final Destination Bloodlines, torna al cinema il 15 maggio 2025, con una trama che esplora la maledizione della morte attraverso generazioni e un’apertura spettacolare.

Final destination bloodlines, in uscita il 15 maggio 2025, segna il ritorno della celebre saga horror con una trama più complessa, un’apertura spettacolare e il commovente ultimo ruolo di Tony Todd. - Unita.tv
Il ritorno al cinema della saga di Final destination segna un evento atteso da più di un decennio. Il sesto capitolo, intitolato Final destination bloodlines, si presenta come uno degli episodi con la scena d’apertura più articolata e spettacolare di sempre. In sala dal 15 maggio 2025, questo nuovo film porta avanti la tradizione di una saga horror che ha segnato migliaia di spettatori sin dai primi anni 2000, rivelando nuovi sviluppi nella sua trama e un ultimo saluto a un volto storico del franchise.
Final destination: dalla nascita del mito al silenzio durato oltre dieci anni
Final destination apparve per la prima volta nel 2000, confezionato da james wong e nato da un progetto iniziale per la serie x-files, ideato però da jeffrey reddick. Il capitolo originale esplorava il tema della morte inevitabile attraverso una trama che ha preso rapidamente piede nella cultura pop, diventando un punto di riferimento per gli appassionati del genere horror. L’elemento distintivo del franchise restava la cosiddetta “maledizione della morte”, i cui meccanismi si attivano in seguito a una fuga da una tragedia destinata a verificarsi.
La saga ha prodotto film con scadenza regolare ogni tre anni fino al 2011, mantenendo un ritmo costante che ha creato un collegamento saldo con il pubblico. Dopo questo periodo, però, la storia è rimasta inattiva. L’assenza di nuovi film ha lasciato un vuoto, che molti fan hanno sentito come una sospensione di fatto della saga stessa. Solo nel 2025 è arrivata la ripresa, con Final destination bloodlines, un capitolo decisamente più complesso dal punto di vista narrativo e visivo.
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Una trama che lega passato e presente: il sangue come filo rosso
Final destination bloodlines introduce una novità significativa: la maledizione della morte non colpisce più soltanto chi sfugge alla sorte, ma si tramanda lungo le generazioni. Il racconto si apre nel 1968, con una sequenza ambientata durante l’inaugurazione dello Skyview restaurant tower, dove una giovane donna di nome Iris, interpretata da Brec Bassinger, vive un momento importante della sua vita. La scena si intreccia con un imprevisto che dà il via a una catena di eventi fatali.
La protagonista contemporanea, Stefani Reyes , è una studentessa tormentata da sogni inquietanti che rivelano un passato nascosto e un legame diretto con la nonna Iris. I sogni di Stefani aprono una porta sui segreti della famiglia Reyes-Campbell e sulla presenza di una minaccia che va ben oltre il tempo. La sfida sarà comprendere come fermare una serie di morti coordinate da un destino che sembra ineluttabile, soprattutto quando la propria esistenza dipende da scelte e sacrifici dolorosi.
Un’apertura da record per la saga firmata da zach lipovsky e adam stein
Final destination bloodlines si distingue principalmente per una sequenza d’apertura di grande impatto. Diretta da Zach Lipovsky e Adam Stein, questa scena funziona quasi come un cortometraggio autonomo, caratterizzato da un montaggio frenetico e una tensione crescente che culminano in effetti visivi complessi e un ritmo serrato. L’uso della prospettiva della protagonista Iris permette allo spettatore di entrare direttamente nella sua esperienza di quella fatidica giornata.
Questa apertura mette in chiaro sin da subito il tono del film: un intreccio di suspense, pericolo imminente e un senso di ineluttabilità che trascina tutti i personaggi in un vortice di eventi incontrollabili. La costruzione di questa sequenza richiede una notevole cura tecnica e produce un coinvolgimento emotivo che si mantiene per tutta la durata del film, confermando l’abilità dei registi nel rinnovare una formula già ben collaudata.
Tony todd e il ruolo centrale di william bludworth nell’universo final destination
Tra gli elementi più significativi di Final destination bloodlines c’è il ritorno di Tony Todd nel ruolo di William Bludworth, personaggio ricorrente dalla prima pellicola del franchise. Bludworth è un proprietario di pompe funebri, un esperto della morte e delle sue regole segrete, che accompagna in modo enigmatico le vicende dei protagonisti. La sua figura contribuisce a legare le storie dei vari episodi, aggiungendo una dimensione più ampia alla narrazione.
La partecipazione di Todd assume un valore particolare perché questo è il suo ultimo ruolo prima della sua scomparsa, avvenuta nel novembre 2024. La sua interpretazione regala un senso di continuità e chiude un capitolo importante per il franchise. Nonostante alcune scelte narrative appaiano affrettate nel finale, il personaggio mantiene quel tono ironico e a tratti beffardo che da sempre ha contraddistinto la saga, confermando il suo ruolo come filo conduttore tra vecchio e nuovo.
La formula del franchise tra sangue e citazioni per gli appassionati
Final destination ha sempre puntato su un mix di suspense, colpi di scena e scene di morte elaborate in modo quasi grottesco. La saga non ha mai avuto pretese di profondità, ma ha costruito una cifra distintiva usando la creatività nella rappresentazione dei pericoli mortali. Il nuovo film rispetta questa tradizione, mostrando una lunga serie di morti complesse dove oggetti comuni si trasformano in minacce letali.
La capacità di mescolare omaggi ai film precedenti con idee fresche si rivela fondamentale per mantenere vivo l’interesse del pubblico. Il risultato è un’esperienza intensa, pensata soprattutto per chi apprezza i dettagli splatter e le scene adrenaliniche. Chi esce dalla sala potrebbe guardare con sospetto oggetti di uso quotidiano, proprio come accade ai protagonisti ogni volta che la morte bussa alla porta. Final destination bloodlines riafferma così il suo ruolo nel panorama horror come una saga capace di rinnovarsi senza perdere le proprie radici.