La puntata del 2 luglio di Chi l’ha visto? su Rai 3 ha riportato sotto i riflettori alcuni casi irrisolti o ancora controversi della cronaca italiana. Federica Sciarelli ha approfondito vicende complesse, tra nuove testimonianze, aggiornamenti giudiziari e interrogativi rimasti aperti da anni. Dalle sparizioni drammatiche a sospetti che restano vivi, la trasmissione ha offerto uno sguardo dettagliato sui fatti.
Il caso liliana resinovich: nuove ipotesi dopo l’autopsia
Il giallo di Liliana Resinovich è stato uno dei momenti più intensi della serata. Il fratello Sergio, intervenuto in collegamento, ha ricostruito le fasi dell’inchiesta che ruota attorno alla morte della donna. L’elemento più importante è arrivato dall’esito di una nuova autopsia: la prima ipotesi sul suicidio viene messa in discussione con forza. Secondo questo nuovo esame medico-legale, infatti, le evidenze non confermerebbero un gesto voluntario da parte di Liliana.
Dichiarazioni del marito sebastiano visintin
A prendere parola per la prima volta in diretta è stato anche Sebastiano Visintin, marito della vittima e recentemente iscritto nel registro degli indagati per il caso. Visintin si è dichiarato “sbigottito” davanti alle accuse formulate contro di lui negando ogni coinvolgimento diretto o indiretto nella scomparsa e nella morte di Liliana Resinovich. Ha sottolineato come non si sia allarmato immediatamente quando la moglie è sparita perché conosceva bene il suo carattere riservato e talvolta introverso.
Il marito ha descritto una donna molto diversa dall’immagine diffusa dai media: quella che lui conosceva era una compagna con cui aveva condiviso oltre trent’anni insieme senza alcun segno premonitore sulla tragedia avvenuta.
Villa pamphili: estradizione confermata per francis kaufmann accusato del duplice omicidio
Al centro dell’attenzione anche il drammatico fatto accaduto a villa Pamphili a Roma dove madre e figlia sono state uccise brutalmente pochi giorni fa. Francis Kaufmann, principale sospettato nell’omicidio delle due donne ritrovate senza vita tre settimane or sono nel parco romano, si è presentato davanti ai giudici greci durante l’udienza sull’estradizione richiesta dall’Italia.
L’uomo ha cercato di difendersi raccontando una versione dei fatti insolita: avrebbe subito un’aggressione da parte di quattro italiani senza distintivo che lo avrebbero malmenato definendoli “mafiosi”. Tuttavia questa spiegazione non ha convinto la corte che, respingendo tali affermazioni, ha autorizzato il rimpatrio forzoso previsto tra metà luglio .
La decisione dei magistrati greci rappresenta un passo fondamentale verso lo svolgimento del processo in Italia dove Kaufmann dovrà rispondere delle accuse riguardanti questo crimine efferato.
Misteriosa sparizione a livorno di loredana e i suoi figli piccoli
In collegamento dalla Toscana si è parlato ancora della scomparsa inquietante avvenuta a Livorno pochi giorni fa riguardante Loredana, una donna rumena residente lì assieme ai suoi due bambini piccoli svaniti improvvisamente nel nulla mentre stavano andando al Luna Park come previsto quel pomeriggio d’estate.
Il papà del bambino maggiore – nove anni – ospite in studio ha rivolto un appello pubblico chiedendo aiuto per ritrovare loro tutti sani e salvi. Prima del fatto, Loredana aveva venduto tutti i suoi beni personali facendo temere scenari estremamente preoccupanti.
L’ultimo segnale registrabile dal cellulare della donna proviene dalla città Torino dove pare fosse andata a chiedere soldi ad amici, ma questi prestiti non erano mai stati concessi. Un altro elemento agghiacciante riguarda una telefonata effettuata poco prima al padre rimasto in Romania durante cui Loredana avrebbe espresso stati d’animo decisamente cupi.
Questi particolari aggiungono tensione alla vicenda lasciando molte domande aperte sul destino reale suo e i figli.
Nuovo sviluppo nel caso garlasco con focus sull’impronta 33 e dna contestati dagli avvocati
Nel finale si è tornati su uno dei casi più dibattuti degli ultimi vent’anni: l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco . Nonostante Alberto Stasi sia stato condannato definitivamente resta viva la discussione sulle prove scientifiche raccolte allora ed emerse nelle ultime analisi.
In studio era presente l’avvocato De Renzis, difensore storico dello stesso Stasi, mentre tramite collegamento remoto era presente l’avvocato Lovati, legale oggi anche di Andrea Sempio – persona nuovamente indagata -, entrambi protagonisti dell’acceso confronto intorno soprattutto all’impronta chiamata ‘33’ trovata sulla scena del crimine.
Il confronto tra gli avvocati e le prove scientifiche
Lovati sostiene fermamente che quell’impronta non appartenga al suo assistito né vi siano tracce biologiche riconducibili ad Andrea Sempio. Al contrario definisce infondate diffamatorie alcune azioni investigative chiamandole addirittura terrorismo mediatico nei confronti del cliente.
De Renzis invece invita alla prudenza ricordando che diversi consulenti tecnici ufficialmente nominati dal tribunale sostengono invece versioni ed opposte interpretazioni sulle prove, quindi preferisce evitare conclusioni affrettate fino agli sviluppi esperti finalizzati.
Si discute poi intorno alla famosa busta contenente tracce ematiche attribuite allo stesso Stasi; Sciarelli segnala come nessuno abbia mai menzionato a presenza dentro quella bottiglietta Estathé citata invece più volte nelle ricostruzioni processuali. La replica sottolinea quanto possa trattarsi comunque materialmente di elementi risalenti ad altre giornate precedenti eventi principali denunciati.
Infine testimonianze dirette hanno arricchito gli aggiornamenti: Mattia Capra, amico personale coinvolto all’epoca nei rapporti con entrambe le famiglie racconta le sue esperienze davanti agli investigatori mentre Alessandro Biasibetti, ora frate cattolico, auspica semplicemente correttezza professionale negli accertamenti futuri augurandosi chiarezza assoluta nei passaggi successivi delle procedure investigative.