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Eurovision 2025 seconda semifinale: performance, emozioni e scelte di scena tra razzi e dive queer

La semifinale dell’Eurovision 2025 a Turku ha presentato esibizioni variegate, da performance drammatiche a momenti di pop leggero, con artisti che hanno esplorato creatività e messaggi profondi.

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La seconda semifinale dell’Eurovision 2025 a Turku ha offerto esibizioni variegate, tra creatività visiva, emozioni intense e messaggi profondi, selezionando i 10 finalisti per la sfida conclusiva. - Unita.tv

La seconda semifinale dell’Eurovision 2025 ha acceso il palcoscenico di Turku, in Finlandia, con una serie di esibizioni che hanno spaziato tra creatività estrema e momenti d’intensità emotiva. Artisti di diversi paesi hanno mostrato stili molto diversi tra loro, passando da rappresentazioni sceniche cariche di simboli a ballate essenziali. Le scelte visive e musicali hanno spesso sfiorato l’originalità più spinta e la teatralità, mettendo in luce sia artisti emergenti che performers con alle spalle una storia.

Australia e montenegro: flirt con la pop culture e vibrazioni rave

Go-Jo, portavoce dell’Australia, ha inaugurato la serata con un brano allegro, milkshake man, sostenuto da una coreografia funky e un abbigliamento in stile anni ’70 in tonalità azzurro. Già noto sul social TikTok grazie al passato da rugbista, l’artista ha sfoderato una presenza scenica sopra le righe e una certa carica sex appeal. La parte musicale, invece, non ha colpito per originalità, risultando orecchiabile ma poco memorabile. L’esibizione ha puntato più sull’aspetto visivo che sulla sostanza vocale.

Il Montenegro invece ha adottato una vena più drammatica con nina žižić e il pezzo dobrodošli. La cantante ha portato sul palco un’atmosfera da rave anni ’90, in cui la musica elettronica si è fusa con un messaggio profondo che invita alla riflessione sui propri punti deboli e sull’accettazione personale. La voce di nina si è mostrata potente e intensa, mettendo in risalto un testo denso di significati, molto distante dal puro intrattenimento.

La lettonia e l’irlanda: tra fascino folk e fantascienza pop

Il gruppo tautumeitas ha dato voce e forma alla tradizione lettone con il brano bur man laimi. Sei donne hanno riproposto melodie antiche supportate da danze circolari e abiti ispirati alla cultura baltica, trasformando l’esibizione in un rituale che ha affascinato il pubblico per la sua autenticità e carica rituale. Le armonie e il ritmo scandito dai tamburi hanno trasmesso un senso di radicamento alle origini, ben differente rispetto agli standard più commerciali dell’Eurovision.

Emmy e laika party

Per l’Irlanda, emmy ha portato sul palco la sua laika party, un mix di pop elettronico con immagini di alieni glitterati e luci da discoteca. Le tutine spaziali e un testo giocoso hanno espresso un tono più leggero e ironico, riuscendo così a creare una performance che unisce elementi kitsch a un affetto sincero per la propria cagnolina, protagonista simbolica della canzone.

Emozioni e contrasto nell’esibizione di armenia e austria

Armenia ha scelto il contrasto tra musica e immagine attraverso la figura di parg. Il cantante ha indossato un giubbotto di pelle nera e si è fatto trascinare su un tapis roulant, come metafora di una lotta contro i propri demoni interiori. La voce aspra e la tensione scenica hanno costruito un quadro drammatico e intenso, che ha catturato l’attenzione per la sua sincerità, lontana dalla spettacolarità inutile.

L’Austria si è affidata a jj con la canzone wasted love, una ballata capace di trasformarsi in un turbine elettronico. Con pochi gesti e una scenografia semplice, il cantante ha portato sul palco un’emozione autentica: le lacrime e il vento che agitavano i capelli aggiungevano realismo a un’esibizione calibrata e intensa, con una forza espressiva rara in un contesto come quello dell’Eurovision.

Regno unito e grecia: tra pop dorato e radici spirituali

Remember monday, rappresentanti del Regno Unito, hanno puntato su un pop country dai toni fiabeschi. Le tre interpreti hanno calcato il palco tra chandelier sospesi e costumi colorati, molto apprezzati dal pubblico ma non sempre precisi dal punto di vista vocale. L’insieme scenico ha puntato tutto sul comparto visivo piuttosto che sulla qualità musicale.

Dalla Grecia è arrivata klavdia con asteromáta, una performance che ha richiamato atmosfere eleganti e radici forti. Il vestito blu notte e l’effetto scenico con fiamme finte hanno costruito un’atmosfera sospesa tra tradizione e modernità. Un cambio d’abito in corsa ha trasformato il blu in bianco, ma la modifica è passata inosservata ai più, portando un tocco di mistero a un’esibizione comunque lineare.

Malta, francia e repubblica ceca: forza queer e intensità intima

Miriana Conte, da Malta, ha sollevato il livello con serving, una performance costruita attorno al concetto di queer power e libertà espressiva. Il body leopardato e la coreografia hanno accompagnato un’esibizione energica e d’impatto, che ha usato la musica per raccontare un manifesto di forza personale e orgoglio.

Da Parigi, Louane si è mostrata in un abito nero di pizzo con maman, una ballata toccante e dolce. Il pubblico ha seguito in silenzio mentre i granelli di sabbia simulavano una pioggia: la voce calda della cantante ha reso l’interpretazione estremamente toccante e raccolta, una delle poche pause riflessive di una serata altrimenti movimentata.

Adonxs e kiss kiss goodbye

Adonxs, per la Repubblica Ceca, ha messo in piedi un momento glamour con kiss kiss goodbye. Il completo bianco e la mantella paillettata hanno dato un tocco teatrale, mentre il corpetto bondage ha sottolineato la sensualità del pezzo. L’addio cantato è stato elegante e ricco di stile, restando impresso per la sua compostezza tra tante coreografie e scenografie più estreme.

Lussemburgo e israele: trasformazioni sceniche e messaggi di speranza

Laura Thorn, per il Lussemburgo, ha portato una trasformazione simbolica in scena con la poupée monte le son. Partita come bambola marionetta rosa, è passata in corso a un mini dress argentato, segnando un percorso di autodeterminazione e libertà. Lo show, con movimenti studiati, ha lasciato un’impressione di leggerezza e disciplina insieme.

Israele ha optato per Yuval Raphael con new day will rise, un’esibizione che ha messo insieme parola in inglese, francese ed ebraico. In abito nero, la cantante ha scalato una scala di cristallo mentre luci colorate ricreavano l’effetto di un’alba. Il brano ha trasmesso un messaggio universale di speranza, accendendo il palco con la forza della luce e della rinascita.

I finalisti dalla seconda semifinale e preparativi in vista della finale

Alla fine della serata, sono stati annunciati i 10 paesi qualificati per la finale dell’Eurovision 2025. La competizione si avvicina al culmine e le attese crescono per una finale che promette equilibri incerti e sorprese. La serata ha confermato la volontà di molti artisti di spingersi oltre i canoni tradizionali, andando a cercare nell’immagine, nella moda e nei testi elementi capaci di lasciare il segno. Turku si prepara a ospitare l’atto conclusivo di una kermesse che, come sempre, riesce a intrecciare cronaca, spettacolo e cultura musicale in modo unico.