L’eurovision song contest 2025 prende il via con la prima semifinale trasmessa su Rai2. La manifestazione si svolge a Basilea, in Svizzera, con la partecipazione di trentasette paesi. L’Italia è rappresentata da Lucio Corsi, secondo classificato a Sanremo 2025, che sostituisce Olly, il vincitore del festival che ha declinato l’invito a partecipare. La gara quest’anno si presenta con meno attenzione mediatica e un interesse più contenuto rispetto al passato recente.
Basilea si prepara ad accogliere la 69esima edizione dell’eurovision
La città di Basilea ospita per la seconda volta consecutiva la kermesse canora più seguita d’Europa, dopo la vittoria del cantante Nemo nel 2024. Questa scelta conferma la rilevanza del territorio svizzero nell’organizzazione dell’evento. Le due semifinali e la finalissima, in programma sabato 17 maggio, vengono trasmesse sulle reti Rai, con Rai2 che ospita la prima semifinale in prima serata.
Il programma vede la partecipazione di 37 paesi in gara, un numero significativo che dà conto del livello competitivo. Lo staff Rai è composto da volti noti e nuove entrate: Gabriele Corsi confermato come voce ufficiale e la new entry BigMama in qualità di co-conduttrice. Lucio Corsi, catapultato in mondovisione dopo il secondo posto a Sanremo, si presenta con un brano intitolato “Volevo essere un duro”, accompagnato sul palco dal musicista Tommaso Ottomano. Inoltre, la classica figura di “Topo Gigio” sarà presente in studio per annunciare i voti dell’Italia durante la finalissima.
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Lucio corsi prende il posto di olly e l’interesse verso l’eurovision cala
Olly, vincitore di Sanremo 2025, ha scelto di non partecipare all’Eurovision, lasciando il posto a Lucio Corsi che non gode dello stesso seguito mediatico. Questo ha influenzato l’attenzione del pubblico verso la gara. Il cantautore toscano, noto per il suo carattere riservato, ha condotto una campagna promozionale discreta, evitando apparizioni televisive e attività social di rilievo. In tal modo, più che portare l’Italia in alto nella classifica si è limitato a rappresentarla senza troppe pretese, nonostante l’obiettivo dichiarato di entrare nella top 10.
Secondo i principali bookmaker, la qualificazione tra i primi dieci appare difficile. Il confronto con Olly, che avrebbe attirato maggiore pressione e attenzione mediatica, viene rimarcato da più fonti. La gestione della comunicazione e della presenza pubblica è stata differente rispetto agli anni passati, con Lucio Corsi poco presente nei media italiani durante la preparazione e la disputa della manifestazione.
Il ruolo di sanremo nella scelta degli artisti italiani per l’eurovision
Dal 2011, anno di ritorno dell’Italia all’Eurovision dopo una pausa di quindici anni, il paese ha raggiunto risultati costanti e spesso di rilievo. In undici partecipazioni su dodici, l’Italia si è collocata nelle prime dieci posizioni, guadagnando quattro podi. I Maneskin hanno vinto nel 2021, mentre Raphael Gualazzi , Mahmood e Il Volo hanno conquistato piazzamenti tra i primi tre.
Il legame tra Sanremo e Eurovision è diventato stretto a partire dal 2015, con il vincitore del festival che rappresenta il paese internazionale. Restano però eccezioni che hanno sollevato dibattiti: nel 2011 Gualazzi ha partecipato all’Eurovision senza aver vinto Sanremo, mentre nel 2012 e nel 2014 alcuni artisti scelti per l’Eurovision non sono stati i trionfatori del festival. Interessante è come nel 2016 Francesca Michielin sostituì gli Stadio, vincitori di Sanremo, che rinunciarono a competere a causa di regole ancora incerte.
In questo contesto si inserisce la scelta di Corsi nel 2025, a seguito del rifiuto di Olly, che riaccende la discussione su una possibile indipendenza della selezione per l’Eurovision rispetto ai risultati di Sanremo.
Idee per una gara separata dentro il festival di sanremo
Si è ipotizzato un modello che potrebbe evitare casi come quello del 2025, creando un contest parallelo all’interno di Sanremo dedicato esclusivamente alla selezione del rappresentante italiano all’Eurovision. L’ipotesi prevede che nelle serate centrali del festival, durate cinque giorni, i concorrenti possano essere divisi in due gruppi e giudicati da giurie specializzate e dalla sala stampa europea.
Il giovedì potrebbe svolgersi una gara dedicata in cui si decide chi va all’Eurovision, senza necessariamente legare il risultato a quello finale del festival. Il venerdì rimarrebbe dedicato alle cover e ai duetti, mentre il sabato si terrebbe la finalissima tradizionale. In questo modo si creerebbe una “gara dentro la gara”, lasciando spazio a una scelta più mirata del portabandiera italiano senza compromettere la classifica o la popolarità del festival stesso.
Diversi paesi europei adottano già formule simili per selezionare i propri artisti e si tratta di una proposta che potrebbe aumentare la visibilità e l’interesse verso entrambi gli eventi.
Andamento degli ascolti tv dell’eurovision e prospettive 2025
L’interesse del pubblico italiano per l’eurovision ha mostrato nel tempo una crescita significativa. Nel 2011, all’inizio del ritorno italiano in gara, la finale trasmessa su Rai2 ottenne poco più del 6% di share. Negli anni successivi, lo share è salito fino a superare il 16% nel 2015, anno in cui l’evento tornò su Rai1.
Il punto più alto si è raggiunto nel 2022 con l’edizione ospitata a Torino: Mahmood e Blanco portarono l’audience vicino al 42%, un picco mai raggiunto prima. Le edizioni successive mantennero il pubblico attorno al 35%, dimostrando una fidelizzazione del telespettatore. Il trionfo dei Maneskin nel 2021 aveva già prodotto un aumento di interesse, portando lo share oltre il 25%.
Per il 2025, lo scetticismo degli esperti riguarda proprio la presenza meno coinvolgente di Lucio Corsi, considerato meno adatto ad attirare un pubblico televisivo ampio. La domanda resta aperta: “riuscirà la competizione a mantenere i livelli di ascolto raggiunti negli ultimi anni o l’edizione di Basilea subirà un calo evidente?” Il risultato potrebbe influire anche sulle scelte future di Rai e sugli assetti della corsa italiana all’Eurovision.