Home Enzo paolo turchi racconta l’infanzia difficile e la passione per la danza tra dolore e riscatto

Enzo paolo turchi racconta l’infanzia difficile e la passione per la danza tra dolore e riscatto

Enzo Paolo Turchi racconta la sua infanzia segnata da tragedie e povertà nei quartieri spagnoli di Napoli, trovando nella danza un rifugio e nel sostegno di Carmen Russo una nuova forza.

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Enzo Paolo Turchi racconta un'infanzia difficile tra tragedie familiari, povertà e bullismo nei Quartieri Spagnoli di Napoli, trovando nella danza un rifugio e nella compagna Carmen Russo un sostegno fondamentale per costruire la propria famiglia. - Unita.tv

L’ex ballerino e coreografo Enzo paolo Turchi ha svelato episodi della sua infanzia segnata da eventi drammatici e privazioni. Tra ricordi di tragedie familiari e lotte contro il bullismo, la danza è diventata per lui un rifugio e una scelta di vita. La sua storia, raccontata in diverse interviste, si intreccia con la compagna Carmen Russo, a cui deve sostegno nei momenti più duri.

Un’infanzia segnata da tragedie familiari e povertà nei quartieri spagnoli di napoli

Enzo paolo Turchi è cresciuto nei quartieri spagnoli di Napoli, una zona nota per le difficoltà sociali. Già prima della sua nascita, il destino familiare era stato segnato da un episodio tragico: alla fine della Seconda guerra mondiale, nel 1945, due sorelline di Turchi morirono schiacciate da un carro armato, come lui stesso ha raccontato. Questo evento ha lasciato un’impronta pesante nel vissuto della famiglia.

La sua infanzia è stata caratterizzata da condizioni di estrema povertà. Turchi ha raccontato che la casa in cui vivevano era priva di luce e che i pasti non erano mai garantiti regolarmente. A soli otto anni ha iniziato a lavorare, svolgendo lavori umili come le pulizie in una bisca nei quartieri spagnoli per guadagnare 20 lire al giorno, sufficienti a comprare un panino. Racconta di aver spesso dormito sulle scale, senza nessuno che si prendesse cura di lui con affetto. La figura materna, in particolare, ha rappresentato per lui un elemento di abbandono: “Io l’ho odiata mia madre perché mi lasciava solo…” ha ammesso, sottolineando il senso di solitudine provato fin dalla tenera età.

La sfida del bullismo e la scoperta della danza come via di fuga

Nonostante un contesto difficile, Turchi ha trovato nella danza un rifugio e un modo per esprimersi. Questa passione però non è stata immediatamente accettata dagli altri, anzi. Fin da quando era bambino, ha subito derisioni e pregiudizi da parte dei coetanei che non compresero la sua scelta. Ha definito il suo percorso come costellato di episodi spiacevoli, legati anche alla discriminazione verso chi sceglieva la danza come professione nella sua realtà sociale.

Queste difficoltà lo hanno accompagnato per anni e hanno influito sul rapporto con i genitori, verso i quali ha confessato di aver nutrito sentimenti contrastanti, passando anche per l’odio. Con il tempo però ha maturato una consapevolezza nuova: il dolore legato alla tragedia familiare e alla perdita delle sorelle è un lutto difficile da superare anche per gli adulti. Questo ha spinto Turchi a riflettere in modo diverso sulle scelte della sua famiglia e sulla propria strada.

La danza, oltre a offrire sollievo, gli ha aperto nuove possibilità professionali e personali. Nonostante le critiche, è riuscito a trasformare quella passione in una carriera che lo ha accompagnato per tutta la vita e che gli ha dato una solida identità.

L’incontro con carmen russo e la formazione di una famiglia nonostante le difficoltà

La storia personale di Turchi si intreccia con quella di Carmen Russo, ballerina e showgirl, incontrata nel 1987. Il loro legame si è rivelato fondamentale nei momenti più delicati. La coppia ha infatti affrontato insieme prove significative, soprattutto sul piano familiare. Dopo anni di tentativi, sono riusciti a diventare genitori a distanza di molto tempo: la loro figlia Maria è nata quando Turchi aveva 63 anni.

In interviste recenti, ha definito Carmen una presenza stabile e importante, una “roccia” che gli ha dato forza. La compagna ha sostenuto il percorso difficile di Turchi, accompagnandolo nelle molte sfide legate al passato e alla vita adulta. Il loro rapporto è passato attraverso momenti difficili ma si è consolidato grazie alla reciproca comprensione e al sostegno costante.

Questa parte della vita di Turchi mostra la sua capacità di trovare radici solide anche dopo tanta sofferenza. La famiglia rappresenta ora un punto di riferimento stabile, costruito sul rispetto e sull’amore. Ha così spezzato il cerchio del dolore per guardare avanti, senza dimenticare le cicatrici del passato.