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Emily Deschanel racconta le difficoltà vissute durante la prima stagione di Bones e il rischio di chiusura anticipata

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La serie tv Bones, che ha appassionato milioni di spettatori con le indagini della dottoressa Temperance Brennan e dell’agente Seeley Booth, ha rischiato di fermarsi già dopo la prima stagione. Emily Deschanel, interprete della protagonista, ha recentemente rivelato i problemi incontrati sul set all’inizio del progetto. Tra ritmi estenuanti e ansia da prestazione l’esperienza non è stata semplice per l’attrice.

Ritmi intensi sul set di Bones con David Boreanaz e Emily Deschanel

Emily Deschanel ha spiegato come i turni sul set fossero molto più lunghi rispetto a una normale produzione televisiva. Le giornate duravano spesso dalle 14 alle 16 ore consecutive senza pause significative. A questo si aggiungeva la necessità di memorizzare dialoghi complessi ogni sera restando sveglia fino a tardi per imparare le battute. La pressione accumulata portava spesso a momenti di sconforto profondo.

L’attrice ha raccontato che tornava a casa esausta al punto da piangere nella vasca da bagno ogni sera, sopraffatta dalla stanchezza fisica e mentale. Al mattino successivo saliva sul set cercando disperatamente di ricordare i testi imparati la notte precedente ma senza riuscirci davvero perché il sonno mancava completamente.

Questa condizione rendeva difficile mantenere costante l’impegno richiesto dal ruolo principale in una serie così impegnativa come Bones. La combinazione tra orari pesanti e responsabilità interpretative aveva messo in crisi Emily già dalle prime settimane.

Hart Hanson rimprovera duramente David Boreanaz e Emily Deschanel durante le riprese di Bones

La svolta nel percorso difficile dell’attrice è arrivata dopo un incidente che l’ha fatta arrivare con mezz’ora di ritardo sul set. Hart Hanson, creatore della serie tv, si è presentato alla roulotte dove alloggiava Emily per parlarle direttamente del problema.

Hanson le ha riferito che lo studio era preoccupato riguardo al suo rendimento perché risultava spesso impreparata o in ritardo agli appuntamenti lavorativi fondamentali per lo svolgimento delle riprese quotidiane.

Questo confronto diretto è stato particolarmente duro per Emily Deschanel che ammette ancora oggi quanto fosse fragile emotivamente in quel periodo della sua vita professionale. L’accusa pubblica rappresentò uno shock ma anche uno stimolo a cambiare atteggiamento verso il proprio lavoro.

Da quel momento in poi l’attrice si impegnò con maggiore costanza nella preparazione delle scene ed evitò ulteriori ritardi puntando sulla puntualità come priorità assoluta nel suo metodo lavorativo quotidiano.

Il supporto del team creativo di Bones e Fbi per superare le difficoltà

Nonostante i problemi iniziali Bones non venne cancellata dopo la prima stagione ma ottenne un rinnovo immediato grazie anche all’intervento dello stesso Hart Hanson che mostrò disponibilità ad aiutare Emily Deschanel nel miglioramento delle sue performance.

Il creatore della serie trovò modi pratici affinché l’attrice potesse affrontare meglio le difficoltà legate alla memoria dei copioni e ai tempi morti tra una scena e l’altra durante le riprese intensive.

Hanson riconobbe alcune criticità organizzative legate alla struttura delle giornate lavorative troppo lunghe o agli spazi vuoti nei quali era difficile mantenere concentrazione ed energia alta senza perdere colpi nelle battute recitate davanti alle telecamere.

Una serie tv longeva grazie alla determinazione di Bones, David Boreanaz e il team dell’ Fbi

Grazie a questo supporto diretto dal team creativo ed alla determinazione personale dell’interprete, Bones riuscì ad andare avanti conquistando altri undici cicli stagionali diventando una delle produzioni televisive più longeve degli anni Duemila negli Stati Uniti.

Tratto da comingsoon.it.

Ultimo aggiornamento il 14 Luglio 2025 da Andrea Ricci

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Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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