Ellen Pompeo racconta il trauma di una scena di sesso in Grey’s Anatomy: il disagio sul set

Ellen Pompeo rivela il trauma vissuto durante le riprese di una scena di sesso con T.R. Knight in “Grey’s Anatomy”, evidenziando le pressioni e il disagio emotivo degli attori sul set.
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Ellen Pompeo racconta il trauma di una scena di sesso in Grey’s Anatomy: il disagio sul set - unita.tv

Ellen Pompeo, nota per il suo ruolo di Meredith Grey in Grey’s Anatomy, ha recentemente condiviso un episodio traumatico vissuto durante le riprese della seconda stagione della serie. In un’intervista al podcast Call Her Daddy, l’attrice ha rivelato il disagio provato nel girare una scena di sesso con il collega T.R. Knight, che interpretava George O’Malley. La confessione di Pompeo non solo mette in luce le pressioni che gli attori affrontano, ma solleva anche interrogativi sul trattamento degli artisti sul set.

Il trauma di una scena imbarazzante

Ellen Pompeo ha descritto la scena di sesso come un momento estremamente scomodo e imbarazzante, rivelando che sia lei che T.R. Knight non desideravano girarla. Durante l’intervista, ha affermato: «Abbiamo pianto, abbiamo pianto davvero. La scena era così scomoda e imbarazzante. Lui non voleva farla e nemmeno io». Le lacrime versate durante le riprese erano autentiche, evidenziando il disagio emotivo che entrambi gli attori hanno vissuto.

La situazione è diventata ancora più complessa quando la produzione ha richiesto di rifare la scena, giudicandola inadeguata per la rete. Pompeo ha commentato: «Quando l’abbiamo filmata, era così brutta che la rete l’ha giudicata troppo spinta e ha voluto rifarla. Già è stato un incubo farla una volta, noi abbiamo pure dovuto rigirare quella merda». Questo secondo tentativo ha ulteriormente amplificato il disagio, tanto che l’attrice ha deciso di non rivedere mai il risultato finale: «Non ho mai guardato quella scena, non l’ho mai vista, non so come sia stata girata e quale sia il risultato finale del montaggio. Io ero in lacrime durante tutta la scena. E quelle sono lacrime vere».

Altri attori raccontano esperienze simili

Ellen Pompeo non è la sola a esprimere disagio per le scene di sesso sul set. Altri attori hanno condiviso esperienze simili, evidenziando un problema diffuso nell’industria cinematografica. Christina Ricci, ad esempio, ha rivelato di aver rischiato una causa legale per essersi rifiutata di girare una scena di sesso all’inizio della sua carriera. Ha sottolineato che, fortunatamente, la situazione è cambiata nel tempo, permettendo alle giovani attrici di non subire più certe forzature.

Jennifer Lawrence ha anche raccontato il suo disagio durante le riprese della prima scena hot nel film Passengers, in cui recitava insieme a Chris Pratt. Per affrontare la situazione, ha deciso di bere qualcosa per calmare i nervi e ha contattato sua madre per ricevere supporto. Altre attrici, come Charlotte Gainsbourg e Anne Hathaway, hanno espresso quanto possa essere imbarazzante e complicato girare scene intime, specialmente davanti a una troupe numerosa.

La nuova sensibilità sul set

Le dichiarazioni di Ellen Pompeo riaccendono il dibattito sul mestiere degli attori e sulle aspettative che gravano su di loro. Spesso si presume che, essendo pagati, debbano accettare qualsiasi richiesta venga loro fatta. Tuttavia, il movimento #MeToo ha portato a una maggiore consapevolezza riguardo al benessere degli attori sul set. Gwyneth Paltrow ha sottolineato l’importanza di figure come i coordinatori di intimità, professionisti che si occupano di garantire che le scene intime vengano girate in modo sicuro e rispettoso.

Pompeo ha condiviso un aneddoto su come, durante le riprese di Marty Supreme, la coordinatrice di intimità le abbia chiesto se si sentisse a suo agio. La risposta dell’attrice è stata rivelatrice: «Tesoro, vengo da un’epoca in cui ci si spogliava, ci s’infilava nel letto e partiva la telecamera». Questa affermazione mette in evidenza il cambiamento culturale in atto nell’industria, dove ora si cerca di tutelare meglio gli attori e le attrici, permettendo loro di esprimere le proprie preoccupazioni e di sentirsi al sicuro sul set.

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