Eliza Dushku, nota al grande pubblico per i suoi ruoli in serie cult come Buffy, l’ammazzavampiri e True Calling, ha deciso di intraprendere un nuovo cammino professionale lontano dal mondo dello spettacolo. Dopo anni passati davanti alle telecamere, l’attrice si è dedicata agli studi nel campo della salute mentale e oggi lavora come consulente. Il cambiamento segna una svolta importante nella sua vita personale e professionale.
Il percorso accademico di eliza dushku verso la salute mentale
L’ex attrice ha conseguito un master presso la Lesley University di Cambridge, specializzandosi proprio nel settore della salute mentale. Questo traguardo rappresenta per lei molto più di un semplice titolo: è il risultato di una scelta profonda e consapevole che riflette un desiderio autentico di aiutare gli altri.
Attraverso il suo profilo Instagram ha condiviso con i fan il momento della laurea insieme al marito Peter Palandjian. Nel post ha sottolineato quanto questo percorso abbia portato crescita personale ed energia nuova nella sua vita: “La laurea magistrale non è solo un traguardo, è la realizzazione di una chiamata profonda.” Ha poi aggiunto che creare uno spazio sicuro e compassionevole per chi affronta difficoltà psicologiche le dà senso e speranza.
La formazione e le competenze acquisite
Il successo accademico arriva dopo anni trascorsi a studiare con impegno lontano dai riflettori del cinema e della tv. Il passaggio dalla recitazione a questo ambito richiede competenze specifiche che Eliza ha acquisito frequentando corsi intensivi dedicati alla pratica clinica. La formazione si concentra su tecniche volte a supportare persone in situazioni delicate o momenti critici della loro esistenza.
Da star del piccolo schermo a voce contro le molestie sessuali
Nel 2018 Eliza Dushku aveva già mostrato interesse verso temi sociali importanti quando denunciò pubblicamente presunte molestie subite sul set da parte dell’attore Michael Weatherly durante le riprese della serie Bull. Quel gesto segnò anche una presa di posizione coraggiosa nel mondo dello spettacolo spesso silenzioso su questi argomenti.
Prima ancora aveva interpretato ruoli iconici come Faith in Buffy o il personaggio principale nella serie True Calling, ma decise poi che quel tipo di lavoro non rispondeva più ai suoi bisogni profondi né alla sua volontà di contribuire concretamente al benessere degli altri.
“Avevo i mezzi per scegliere una via diversa capace anche darmi pace interiore.” In effetti dichiarò apertamente che voleva cambiare strada per guarire se stessa prima ancora degli altri. Questa nuova direzione porta ora Eliza ad affacciarsi su un mestiere dove può mettere direttamente a frutto empatia ed esperienza umana raccolta negli anni fuori dal set.
Un impegno forte e rinnovato
Da qualche anno ormai Eliza Dushku si dedica completamente all’attività da consulente nel campo psicologico offrendo supporto alle persone attraverso colloqui individuali o gruppali orientati alla crescita emotiva e al superamento delle difficoltà personali.
L’impegno attuale come consulente nella salute mentale
Il suo approccio punta sulla creazione concreta di spazi protetti dove chi soffre possa sentirsi accolto senza giudizio né fretta; lì trova ascolto attento accompagnato da strumenti pratici utili ad affrontare ansie o traumi passati. La scelta professionale nasce dalla voglia vera dell’attrice – oggi esperta – di fare qualcosa che abbia impatto diretto sulle vite dei singoli invece che limitarsi ad intrattenere milioni tramite fiction televisive o film hollywoodiani.
Questo cambio radicale mette in luce quanto sia possibile reinventarsi anche dopo carriere consolidate nei settori artistici restando fedeli ai propri valori profondi. L’esperienza maturata davanti alle telecamere sembra aver fornito ad Eliza sensibilità necessaria a comprendere meglio fragilità umane spesso nascoste dietro facciate appariscenti.
La decisione finale appare netta: abbandonare definitivamente Hollywood significa ora impegnarsi con dedizione totale nell’aiuto concreto rivolto agli altri, trasformando così quella vocazione interiore percepita tempo fa, in realtà tangibile.
