È morto paolo de zordo, figura chiave della sicurezza in montagna per la rai e cortina
La scomparsa di Paolo De Zordo, figura chiave per la sicurezza in montagna e nel mondo televisivo, lascia un vuoto profondo a Cortina e tra coloro che lo hanno conosciuto.

Paolo De Zordo, figura chiave per la sicurezza sulle piste di Cortina e collaboratore della televisione italiana, è scomparso dopo una lunga malattia, lasciando un'eredità di dedizione nel soccorso in montagna e nella formazione dei soccorritori. - Unita.tv
La scomparsa di paolo de zordo segna una perdita significativa per la comunità di cortina e per chi segue la televisione italiana, soprattutto i programmi legati alla montagna. Il suo impegno per la sicurezza sulle piste e il suo ruolo dietro le quinte nelle attività di soccorso lo hanno reso un punto di riferimento rispettato e amato. In questo articolo si racconta la vita, la carriera e il ricordo di chi ha lavorato con dedizione nel mondo della tv e della montagna, lasciando un’eredità solida.
La vita di paolo de zordo tra cortina e vittorio veneto
Paolo de zordo si è spento il 14 maggio 2025 nella cittadina di vittorio veneto, dopo aver combattuto contro una lunga malattia. Nato a cibiana, in provincia di belluno, aveva stretto un legame profondo con cortina d’ampezzo, dove ha vissuto e lavorato per molti anni. Per trent’anni, de zordo ha dedicato la sua esperienza e il suo coraggio al miglioramento della sicurezza sulle piste da sci, diventando un riferimento per chi frequentava le montagne ampezzane. Il luogo scelto per i funerali, la basilica della regina delle dolomiti, rappresenta il forte legame che aveva con quelle terre. Cortina e le sue montagne erano per lui non solo un ambiente di lavoro ma una vera passione, un patrimonio da difendere con attenzione e rigore.
Un ricordo profondo per la regina delle dolomiti
Un ruolo fondamentale nel mondo della televisione e del soccorso in montagna
Sebbene paolo de zordo fosse una presenza discreta, il suo lavoro ha avuto un peso importante soprattutto nelle trasmissioni televisive dedicati alla montagna, come linea bianca. La sua esperienza sul campo ha contribuito a migliorare la qualità delle riprese e a garantire la sicurezza di ospiti e operatori durante le registrazioni. Dietro le quinte, il suo ruolo era spesso invisibile, ma essenziale. La sua attenzione per i dettagli e la sua dedizione hanno permesso di svolgere attività rischiose con maggiore tranquillità. Molti ricorderanno il suo volto attraverso gli interventi nelle dirette condotte da Massimiliano Ossini, che nel momento del cordoglio non ha mancato di esprimere stima e affetto per il collega e amico.
Una carriera nella polizia caratterizzata da coraggio e attenzione alla sicurezza
Paolo de zordo ha iniziato la sua carriera nella polizia all’età di vent’anni. Ha lavorato in varie città, tra cui bologna e belluno, distinguendosi per la capacità di gestire situazioni delicate con sangue freddo. Un episodio che ha lasciato il segno fu la gestione dei disordini durante la visita del premier mario monti nel 2015, per la quale ricevette un encomio. Questa esperienza dimostra il senso di responsabilità e la fermezza che lo accompagnarono sempre nelle sue attività. A cortina, ha assunto il compito di coordinare i soccorsi sulle piste da sci, un lavoro complesso che ha portato avanti con efficienza e dedizione. Il vice questore luigi petrillo lo ha definito un “diamante nascosto”, proprio perché dietro la sua riservatezza si nascondeva un impegno raro e concreto.
Gestione dei disordini e encomio ricevuto
Il contributo per le olimpiadi milano-cortina 2026 e la formazione dei soccorritori
Nonostante la malattia abbia progressivamente limitato la sua attività sul campo, paolo de zordo ha continuato a lavorare per la sicurezza in montagna in altri modi. Ha preso parte all’organizzazione delle olimpiadi milano-cortina 2026, supportando le strutture con la sua esperienza. La preparazione e la formazione di nuovi soccorritori sono state parte centrale del suo ultimo periodo di attività. Non si è mai allontanato dalla sua missione di tutela delle persone che frequentano le alture ampezzane. Questo atteggiamento ha trovato riscontro nella comunità locale, che ha voluto conferire a paolo de zordo la cittadinanza onoraria. Un riconoscimento che sottolinea non solo la sua professionalità, ma quanto fosse radicata la sua presenza nel tessuto sociale di cortina.
Il mondo della montagna e della televisione ricordano paolo de zordo come una figura che ha saputo offrire sicurezza, competenza e dedizione con umiltà e discrezione. La memoria delle sue azioni continuerà a vivere nelle persone e nei luoghi che ha protetto e amato.