Jack Betts, volto noto del western europeo e interprete con una carriera che ha toccato teatro e cinema, è scomparso nella sua casa di Los Osos, California, all’età di 96 anni. Attore capace di lasciare un’impronta sia negli anni d’oro di cinecittà sia nelle produzioni hollywoodiane, Betts ha attraversato decenni di cinema con ruoli che hanno raccontato un’epoca e un genere ben precisi.
La carriera di jack betts: da jersey city al mito del western europeo
Jack Fillmore Betts nacque l’11 aprile 1929 a Jersey City, New Jersey. Cresciuto a Miami, sviluppò la passione per la recitazione da giovanissimo, ispirato da attori di spessore come Laurence Olivier, che lo accompagnarono verso un percorso artistico intenso. Con un legame familiare, seppur lontano, al tredicesimo presidente degli Stati Uniti Millard Fillmore, Betts trovò la sua strada lontano dalle scene americane, dirigendosi verso l’Italia degli anni ’60.
In quel periodo giunse a cinecittà, dove decise di adottare lo pseudonimo Hunt Powers, nome con cui sarebbe diventato celebre nel cinema western all’italiana. Dopo aver promosso un’interpretazione credibile di cavallerizzo e tiratore, conquistò il ruolo da protagonista nel film Sugar Colt , diretto da Franco Giraldi. Per prepararsi al ruolo si allenò in un ranch di John Wayne, acquisendo una padronanza del personaggio che avrebbe segnato la sua carriera. Da quel momento si susseguirono diversi titoli, tra cui La più grande rapina del West, Django Story e Giù la testa… hombre!, film che contribuirono a cementare la sua fama nel filone del western europeo.
Betts raccontava spesso che, pur condividendo alcune caratteristiche con Clint Eastwood, il destino delle loro carriere si era sviluppato diversamente. Mentre Eastwood girava e distribuiva film su vasta scala, i suoi lavori spesso restavano confinati in Europa, con poche eccezioni fuori dai confini americani.
Il lavoro teatrale e televisivo: jack betts oltre il western
Al di fuori del ruolo di cowboy, Betts nutriva una profonda passione per il teatro classico. Studiò all’Actors Studio di New York e lavorò con registi importanti come Elia Kazan, recitando in opere dallo stile impegnato come Cat on a Hot Tin Roof e Richard III. Questa apertura verso una recitazione più tradizionale mostrava un’altra faccia della sua carriera, lontana dalle polverose terre dei western.
In televisione divenne noto anche per la sua presenza in soap opera americane, dove veniva riconosciuto da un pubblico differente, più attento alla scena contemporanea che a quella cinematografica.
Lo spostamento tra generi e formati dimostra la versatilità di Betts come attore, che non si fermava a un unico tipo di ruolo o di pubblico.
Cameo e ruoli secondari di rilievo negli anni ’90 e 2000
Nonostante gli anni passassero, Jack Betts rimase attivo nel cinema anche negli anni ’90 e 2000. Curò ruoli secondari con peso specifico, confermando la sua presenza costante nell’industria dello spettacolo. Tra questi, la sua interpretazione di Boris Karloff in Demoni e dei spiccava per originalità e stile.
Nel 2002 comparve in Spider-Man di Sam Raimi, impersonando Henry Balkan, membro del consiglio della Oscorp. Il suo personaggio fu eliminato dal Green Goblin in una scena breve ma cruciale nel film. Questo cameo, visto da milioni di spettatori, ha riaffermato la sua capacità di entrare in ruoli anche di minore durata, ma con un impatto immediato.
La carriera di Betts mostra come la costanza e la varietà nei ruoli possano costruire una testimonianza importante nel mondo dello spettacolo.
Jack Betts lascia il segno con una storia che legò il cinema italiano degli anni ’60 a Hollywood, dal teatro di New York alle grandi produzioni internazionali. La sua scomparsa chiude un capitolo significativo del cinema western all’italiana e non solo.
Ultimo aggiornamento il 21 Giugno 2025 da Luca Moretti