Gianni Vasino si è spento all’età di 88 anni, lasciando un’impronta importante nello sport televisivo italiano. Volto noto soprattutto per la lunga carriera su Rai, in particolare nel programma 90° Minuto, Vasino ha raccontato le partite di calcio con passione e chiarezza. Dopo la Rai, ha collaborato con diverse emittenti private, tra cui l’emittente ligure Telenord. Un episodio particolarmente ricordato del suo lavoro è l’ingaggio del cardinale Tarcisio Bertone come telecronista, una mossa sorprendente che segnò un momento originale nella storia delle telecronache.
Il percorso di gianni vasino nella tv sportiva italiana
Gianni Vasino ha costruito la propria fama a partire dagli anni in cui la televisione italiana cominciava a dare sempre più spazio al calcio. Il suo viso e la sua voce sono stati familiari per milioni di spettatori italiani che seguivano 90° Minuto, programma Rai che raccontava le partite della serie A. La sua partecipazione non era solo tecnica o professionale, ma mostrava una vera empatia con il pubblico: il modo di narrare le gare era semplice, diretto, senza fronzoli inutili. Questo gli ha permesso di diventare uno dei protagonisti fissi del settore sportivo in tv.
Dopo la lunga esperienza nella tv pubblica, Vasino si è mosso verso l’emittenza privata, dove ha proseguito il racconto del calcio con altre realtà televisive, in particolare in Liguria. Lì ha affinato nuovi metodi e collaborazioni che lo hanno reso un nome ancora riconosciuto e apprezzato anche da nuove generazioni di appassionati del pallone. La sua carriera incarna il passaggio lento dalla tv tradizionale a quella di nicchia, mantenendo sempre intatto il valore della narrazione sportiva.
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La collaborazione con telenord e l’esperimento con il cardinale bertone
Un momento particolare della carriera di Vasino si è verificato all’inizio del 2004 nella collaborazione con Telenord, emittente privata ligure. Qui ha realizzato una scelta che ha stupito molti: ha reclutato il cardinale Tarcisio Bertone, allora arcivescovo di Genova, per commentare alcune partite di calcio. L’11 gennaio 2004, Bertone ha fatto il suo debutto come telecronista per la partita Sampdoria-Juventus, seguita da un’altra telecronaca per Genoa-Torino.
Questa idea era insolita e senza precedenti: portare una figura di alto rilievo religioso dentro un contesto sportivo e televisivo, molto distante dal consueto. Il cardinale Bertone ha affrontato l’incarico con serietà e coinvolgimento, candidandosi a raccontare il gioco con una prospettiva diversa. La scelta di Vasino si è così rivelata un esperimento curioso, capace di richiamare l’attenzione del pubblico e dei media.
L’eredità di vasino nel racconto del calcio in tv
Con il passare degli anni, Gianni Vasino ha rappresentato un punto di riferimento soprattutto per chi è cresciuto seguendo il calcio sugli schermi italiani. La sua voce è stata legata a ricordi di partite storiche, di momenti di festa e di delusioni sportive. Non si è limitato a descrivere le azioni, ma ha sempre provato a trasmettere l’atmosfera di quello che accadeva in campo e sugli spalti.
Le collaborazioni con Rai e poi con emittenti private dimostrano la sua resilienza professionale. In un ambiente dove la tecnologia e i formati tv sono in continuo mutamento, Vasino è rimasto un esempio di continuità e di dedizione al suo mestiere. Il suo lavoro ha segnato una stagione importante per la diffusione del calcio in televisione, con una voce che sapeva farsi ascoltare e capire.
L’esperimento del 2004 con il cardinale Bertone resta tutt’oggi un ricordo curioso e significativo. Rappresenta un anello tra fede, sport e tv, un momento in cui il racconto del calcio ha varcato porte nuove. Gianni Vasino ha dedicato a questo mestiere gran parte della sua vita, accompagnando tante generazioni. Il suo nome resta legato a quella stagione televisiva che ha dato volto e voce al calcio nel nostro paese.